di Salvatore La Porta Editore: Il saggiatore Prezzo Cartaceo: € 16,00 Pagine: 176
Viviamo tempi bui. Da sempre. Invidia, rancore, oppressione e gelosia assorbono le nostre energie come una spugna, lasciandoci esausti e rassegnati davanti ai nostri infiniti fallimenti. Un lavoro che non ci soddisfa e il nostro capo che non la smette di umiliarci. L’amore che ci piega con le sue malsane incomprensioni, spingendoci a immaginare mille amanti. Nel frattempo, il telegiornale ci sbatte in faccia vittime e morti di guerre che non capiamo e i partiti politici si fanno forza sparando proiettili di odio verso il nemico, l’intruso, lo straniero.
Basta galleggiare per qualche secondo nell’abisso di Facebook, scansando momentaneamente le foto di gattini, per rendersi conto di quanto il mondo sia violento: i commenti sotto i post sono un tripudio di offese e auguri di morte, di razzismo e sessismo; legioni di annoiati e troll si compattano, fanno gruppo per spruzzare sugli altri tutta la loro anonima bile. Eppure non dovrebbe essere così, la rabbia. Questo sentimento luminoso, carico di coraggio, di speranza, che ha permesso a popoli oppressi di conquistare la libertà, a uomini e donne cresciuti ai margini del mondo di diventare santi, artisti, presidenti, e a migliaia di volenterosi di dare voce, ogni giorno, alla loro protesta d’amore.
|
Il libro di Salvatore La Porta, è un manuale che desidera insegnare a gestire al meglio la rabbia, che attanaglia le nostre esistenze quotidiane. Sembra che la rabbia sia il prodotto principale della nostra vita, forse della vita di chiunque: a che servirebbe, altrimenti, quel perfetto meccanismo d’incastri imperfetti che chiamiamo condizione umana? L’autore si pone diversi interrogativi, che spero possiate affrontare anche voi, nel corso della lettura. Ad esempio, egli si chiede quali conseguenze abbia avuto nelle nostre vite l’idea che giudicare il prossimo sia un peccato, che il colpo vada trattenuto, che la rabbia debba svanire dalla nostra esistenza: nessun giudizio, nessuna condanna, «perdona settanta volte sette». La rabbia intesa come sentimento che tutti noi attraversiamo e viviamo, nel corso di queste esistenze piene di manie, da quelle dei social, fino a quella del controllo che ossessiona inesorabilmente l’uomo moderno. Interessante, a mio modesto giudizio, la visione del concetto “ossessivo” (che induce ira nell’animo umano), attraverso i social. La rabbia si ammala di controllo. Se la nostra società ci promette l’eterna presenza, se ci convince di avere il diritto di irrompere continuamente, a qualsiasi orario e per qualsiasi motivo, nella realtà di chiunque – amante, amico, collega, sconosciuto – con un semplice messaggio, con lo sguardo sulla sua bacheca: sempre aperta, continuamente disponibile alle nostre curiosità sia di notte che di giorno, consegnata all’intimità della nostra casa perché noi si faccia quel che si vuole dei riflessi che la vita di chiunque lascia galleggiare sotto lo schermo, allora non ricevere risposta diventa un torto inaccettabile. Ci avevate mai riflettuto? Un saggio che è prima di tutto uno spunto di profonda riflessione interiore.
Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Caffè del nonno
Formato consigliato: Ebook
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio meglio.
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta e condividi con noi la tua opinione!