(Una vita) di Cory Taylor Editore: Il saggiatore Prezzo Cartaceo: € 20 Pagine: 151 Titolo originale: Dying
Nel 2005, poco prima del suo cinquantesimo compleanno, i medici le tolgono un neo dalla gamba destra. Melanoma, quarto stadio. Poi le metastasi, l’intervento al cervello, la diagnosi fatale. Cory Taylor ha sessant’anni e ormai pesa meno di un cane: sta morendo di cancro. Ma mentre il suo corpo svanisce Cory riesce nel più arduo dei compiti: descrivere l’esperienza del morire, l’esperienza di sapere che presto la propria vita avrà fine. Composto in poche settimane, Morire è il libretto aureo che contiene tutto ciò che la morte può insegnare alla vita. È una riflessione sull’esistenza, il ricordo di un vissuto, una meditazione sul nulla ma anche, anzi soprattutto, un grandioso tributo alla vita.
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Questo romanzo è toccante, un vero inno alla vita, ed al suo significato più intrinseco. La protagonista, dopo l’asportazione di un melanoma si ritrova a dover combattere per la propria vita; in nome soprattutto dell’amore che prova per i figli, e della necessità di essere forte per loro. Pagine disperate che insegnano a conoscere una malattia terribile dei nostri tempi: il tumore (in ogni sua, maledetta forma). Il lettore, imparerà esattamente come è avvenuto per la protagonista, Cory (autrice dello stesso libro); che, il cancro ti insegna una cosa è che non facciamo altro che morire, a frotte. Basta andare nell’affollata sala d’attesa del reparto di oncologia di un qualunque grande ospedale. Ci si ritrova letteralmente circondati da persone che stanno morendo. Quando le incontri per strada tutti i giorni non puoi accorgertene, ma qui sono tutte in fila ad aspettare i risultati degli ultimi esami per scoprire se l’hanno spuntata anche questo mese. È uno spettacolo terribile, spaventoso. Le cose non sono come dovrebbero essere. Per molti di noi la morte è diventata qualcosa di innominabile, un silenzio mostruoso. Ma questo non aiuta chi sta morendo, persone che probabilmente non sono mai state tanto sole quanto lo sono adesso. Una descrizione chiara e cruda della fase terminale della malattia, che però si arricchisce di tanti ricordi della vita che è stata, per l’autrice stessa. Nel libro, anche uno spazio dedicato alla morte assistita come scelta autonoma del paziente.Oggi
morire significa morire di più, morire più a lungo, sopportare più incertezza, sottoporre noi stessi e le nostre famiglie a più delusioni e disperazione. Dato che siamo in grado di vivere più a lungo, siamo anche condannati a morire più a lungo. Se è così, perché sorprendersi se alcuni di noi cercano i mezzi per mettere fine al calvario con dignità, quando ancora si ha la possibilità di decidere da soli?
Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Caffè doppio
Formato consigliato: Ebook
mi segno il titolo, grazie per questa segnalazione.
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