L'età stranieradi Marina ManderEditore: Marsilio Prezzo Cartaceo: € 16,00 Pagine: 208
Leo non studia molto, ma è bravo a scuola. Non fuma tanto,
ma un po’ d’erba sì. Ha una madre, Margherita, che lavora come assistente
sociale e un padre che è stato matematico, è stato intelligente, è stato vivo
l’ultima volta nel mare e poi è scomparso tra le onde con il pigiama e le
ciabatte. Leo odia i pigiami, le ciabatte e non si fida più del mare, forse di
nessuno. Odia tutte le cose fino a quando nella sua vita non arriva Florin, un
ragazzino rumeno che non studia, non ha una casa, non ha madre né padre – o
magari sì ma non ci sono – e si prostituisce. Florin si prostituisce e la madre
di Leo decide di ospitarlo, sistemandolo nella camera del figlio, perché
l’appartamento è piccolo e perché «forse potete farvi bene l’un l’altro». Leo
che non ha mai fatto l’amore con nessuno e Florin che fa l’amore con tutti
condividono la stessa stanza. Leo pensa di odiare Florin, che comunque è meglio
di una cosa, è vivo. Leo è tutto cervello e Florin è tutto corpo: questo pensa
Leo, che racconta la storia. La “scimmia” lo chiama, come una delle tre
scimmiette: Iwazaru, quella che non parla. In realtà entrambi i ragazzi sono
ancora forti di una fragile interezza, perché sono adolescenti e hanno ferite
profonde ma corpi e sentimenti giovani. Comincia così, tutta storta, l’avventura
del loro viaggio a occidente, fra estraneità e appartenenza: mistico per Leo –
in continuo contatto con un tribunale immaginario che cerca di convincerlo di
avere ucciso il padre – e fisico per Florin – in balia di uomini violenti in un
mondo più violento ancora. Scritto in una lingua immaginifica e ironica,
intelligente e musicale, L’età straniera racconta un mondo vocale: è nelle voci
che questa storia e tutte le storie si sviluppano – le parole di Florin che
mancano, quelle in cui Leo si rifugia.
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Questo libro è un
lungo flusso di coscienza, dove Leo, il protagonista, mette a nudo i suoi
pensieri e le sue emozioni.
Leo è costretto a
condividere la sua stanza da letto con Florin, ragazzo di strada di nazionalità
rumena, dopo che sua madre ha deciso di accogliere quest’ultimo per salvarlo da
un giro di prostituzione minorile. Florin non parla italiano, non studia e apparentemente
non ha i genitori. Inizialmente Leo lo detesta chiamandolo “scimmia”; non
capisce perché sia toccato proprio a lui il peso di quel salvataggio e non
vuole avere niente a che fare con Florin.
La vicenda è narrata attraverso i pensieri di Leo, il quale tormentato da un’inesistente vita
sessuale e affettiva, viene colpito da questo gioco amore-odio nei confronti di
Florin, una persona che del sesso ha fatto una merce di scambio e che sembra
non affatto turbato dalla vendita del proprio corpo.
Il flusso di
coscienza è interrotto dai sogni sporadici di Leo, in cui lui stesso si rivede
sotto processo, accusato da un tribunale inesistente di essere la causa della
morte del padre.
Il libro descrive
in maniera molto delicata ma efficace, le inquietudini dell’adolescenza, della
scoperta di sé, e le tematiche del sesso e dell’amore. L’autore mette a
confronto due mondi profondamente diversi che si intrecciano ma che sembrano
non toccarsi mai davvero. Leo appare inorridito di fronte alle “scelte” di vita
di Florin, non mostra empatia o comprensione per quest’ultimo, ma il suo “io”
interiore ne rimane segretamente affascinato.
Il modo con cui
l’autore sottolinea le differenze di questi due personaggi e il modo con cui
descrive il viaggio che compiono per avvicinarsi l’uno all’altro ci insegna che
lo “straniero” che ci spaventa, non è solo ed esclusivamente qualcuno che
proviene da un mondo diverso dal nostro, ma è anche (e soprattutto) il nostro
io interiore che non vogliamo affrontare. Ed è proprio questa sfida a mettere a
disagio Leo, in continuo dissidio con sé stesso e in continua lotta per cercare
una direzione da seguire.
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
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