di Sylvia Beach
Editore: Neri Pozza
Prezzo cartaceo: € 14,50
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 282
Genere: Narrativa moderna
Il 19 novembre del 1919 apre i battenti la libreria parigina più famosa al mondo: la Shakespeare and Company. Nelle vetrine fanno bella mostra di sé le opere di Chaucer, di T.S. Eliot e di Joyce mentre alle pareti sono appesi i disegni di Blake, ritratti di Whitman e Poe e due fotografie di Oscar Wilde in brache di velluto. A dare vita a tutto questo è l’americana Sylvia Beach, un uccellino di donna che fuma come un turco e che sognava di aprire una libreria francese a New York, prima che l’amicizia con Adrienne Monnier la spingesse a dare vita a una libreria inglese a Parigi. André Maurois è uno dei primi a fare gli auguri alla neonata libreria, portando una copia del suo piccolo capolavoro appena pubblicato: Les silences du Colonel Bramble. Ezra Pound, fuggito dall’Inghilterra con la moglie Dorothy, si offre di riparare una sedia e diventa un cliente abituale. E ovviamente non può mancare il punto di riferimento degli americani a Parigi, Gertrude Stein, con l’inseparabile Alice B. Toklas. Shakespeare and Company diventa presto una tappa imprescindibile per tutti quei pellegrini degli anni Venti che attraversano l’oceano e si stabiliscono a Parigi, creando una colonia americana sulla Rive Gauche. Ma anche per coloro che, non potendo permettersi l’acquisto di volumi importati, si accontentano di prenderli in prestito. La tessera per abbonarsi vale, per gli scrittori dalle speranze in boccio, quanto un passaporto e, benché la regola dica che non si possono ritirare più di uno o due libri alla volta, Hemingway la infrange spesso portandosene via una mezza dozzina, e Joyce ne prende delle sporte intere, riportandoli dopo anni. Ed è proprio a Joyce, e alla pubblicazione di Ulysses, che è legato uno dei capitoli più interessanti della Shakespeare and Company. Nell’estate del 1920, quando la libreria non conta ancora un anno di vita, in Inghilterra Harriet Weaver, pioniera joyciana e direttrice della rivista l’Egoist, ha già combattuto e perso la sua battaglia per l’Ulysses. Nessuno vuole assumersi il rischio di pubblicarlo, «Al solo sentire il nome di Joyce i tipografi inglesi scappavano come il diavolo davanti all’acqua santa», temendo conseguenze penali. Solo una persona, intuendo l’alto valore letterario di quello che è destinato a diventare uno dei capolavori indiscussi del Novecento, è disposta a rischiare il tutto e per tutto per darlo alle stampe: Sylvia Beach. Testimonianza di prima mano della libreria più famosa e culturalmente più importante del mondo, Shakespeare and Company è un libro brillante, pieno di aneddoti e di retroscena sulla vita di celebri scrittori della Parigi degli anni Venti e Trenta. |
Come nasce un sogno? Lasciate che la voce narrante di Sylvia Beach vi racconti la sua storia. Era il 1919 quando, in un locale che fu una lavanderia, aprì una libreria americana a Parigi con il nome Shakespeare and Company che diventò il ritrovo di grandi autori come Hemingway o Joyce. Con pochi soldi a disposizione ma con un sogno Sylvia non solo creò un luogo unico in tutta la Francia ma diede vita ad un luogo di culto che ancora oggi è una tappa obbligata per chi si trova a Parigi. In questo memoir il lettore e trasportato negli anni Venti e Trenta, gli echi della Grande Guerra e della Censura in America fanno da sfondo ai ricordi della Beach e dei suoi clienti più famosi. Più volte durante la lettura ci sembrerà quasi di vedere nel salottino Ezra Pound oppure intravedere a fianco di qualche scaffale Scott Fitzgerald con la moglie Zelda. Shakespeare and Company in quegli anni di transizioni è stato il rifugio di molte menti brillanti: l'atmosfera familiare e la totale libertà di espressione hanno dato vita a momenti culturali ineguagliabili. La libreria poi sarà sempre legata a doppio filo con il grande Joyce e con il suo capolavoro Ulysses perché sarà grazie ad essa che nel 1922 il volume vedrà per la prima volta la luce. Un pezzo di storia e di letteratura, più volte pubblicato in Italia, che ritorna sugli scaffali delle librerie e che non deve mancare tra le vostre letture: non perdete l'occasione di conoscere uno spaccato di un mondo che ormai non esiste più se non nelle pagine di questo memoir.
Durata totale della lettura: tre giorniBevanda consigliata: tè freddo alla menta
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta e condividi con noi la tua opinione!