sabato 3 novembre 2018

Recensione: La nostalgia di una rondine esiliata

La nostalgia di una rondine esiliata
di Rafik Schami

Editore: Garzanti
Prezzo Cartaceo: € 19,90
Pagine: 432
Titolo originale: Sophia oder Der Anfang aller Geschichten


Damasco, 2006. È notte e, per le strade, non c’è nessun rumore. Karim è solo. Da tanto tempo si è buttato il passato alle spalle. Perché Karim non ha più nulla da chiedere al futuro: desideri e aspettative sono chiusi per sempre in un cassetto. Fino a quando non incontra Aida. Con la sua passione per le moto, con il suo aspetto da ragazzina – anche se ormai non lo è più –, lo affascina e lo terrorizza allo stesso tempo. È come una ventata di aria fresca che invade una stanza con le persiane chiuse da tempo, in cui nemmeno un raggio di sole riusciva più a filtrare. I due iniziano a frequentarsi e Karim sente crescere dentro di sé una sensazione che credeva sopita per sempre, lo scalpitare di una vita che ha ancora fame di conoscere e di sperimentare. Ma i lacci che lo tengono avvinto al passato non si sono spezzati del tutto: una donna, che ha conosciuto e amato in un tempo lontano, chiede il suo aiuto perché il figlio è accusato di omicidio. Un’accusa fatta di bugie e falsità, che Karim ha a sua volta sperimentato quando era giovane. La vita, ora, gli scorre davanti agli occhi, in un susseguirsi di gioie e dolori. Karim ricorda l’infanzia in una famiglia che ha ostacolato la sua carriera di musicista. Ricorda la comunità religiosa in cui è cresciuto e che non lo ha mai accolto. Aiutare questo ragazzo vorrebbe dire tornare indietro, riaprire vecchie ferite, riannodare amicizie perdute. Ma anche allontanarsi da Aida e mettere a rischio una relazione fragile come un germoglio appena sbocciato. Karim ha davanti una scelta tra le ragioni del cuore e quelle della coscienza. Tra la forza della verità e quella dell’amore.



Una moltitudine di storie, d'amore, di matrimoni, di donne, di uomini, di guerre e di rivoluzioni.
Salman ha avuto un passato elaborato e difficile, l'organizzazione di cui faceva parte ad Aleppo, Libertà rossa, viene annientata e si ritrova a vagare per il paese e con una pallottola nella spalla. L'unico modo di salvarsi è scappare con documenti falsi dalla zia Amalia a Beirut che si occupa di lui giorno e notte, soprattutto quando iniziano la sua recriminazioni contro sé stesso per ciò che ha fatto e per la sua stupidità per aver seguito i rivoluzionari che lo portranno a un futuro rocambolesco. Finalmente dopo tre mesi, grazie a una bustarella, nonostante sia ancora ricercato riesce a trasferirsi in Germania dove si ferma a studiare e a conoscere la sua futura moglie, Stella, per la quale si sposterà a Roma. Nel suo cuore però l'amore per Damasco e il dolore per esserne lontano non diminuiranno mai ma lì è ancora considerato un omicida.
La storia però non riguarda solo loro, ma principalmente Karim e Sofia che inizialmente non capiamo bene come siano collegati a Salman e vediamo le loro vite svolgersi davanti a noi parallele alla sua anche se in anni diversi. Gli amori, gli allontanamenti e le vicende di ognuno di loro ci viene raccontato con uno stile semplice ma intrigante, a volte poetico e altre molto crudo, abbiamo l'impressione di essere in una piazza araba con un cantastorie che ci racconta delle vicende di queste famiglie e ogni sera ci sediamo in questa piazzetta con un tè caldo e ci facciamo cullare dalle sue parole.
Il romanzo puó risultare un po' lungo a tratti e noioso e in alcuni momenti la miriade di personaggi e familiari diventa confusionario e si rischia di perdere il filo, la capace narrazione dell'autore rende la lettura piú scorrevole. La storia ha come sfondo l'affascinante storia Siriana del XX secolo e spesso fanno capolino, non solo le difficoltà politiche ma anche i pettegolezzi, le dicerie e le complicate relazioni fra le diverse religioni.
Avendo io stessa lasciato il mio Paese per uno straniero ho sentito molto vicine a me le descrizioni dei sentimenti di Salman verso Damasco e il suo paese. Per tutta la vita l'amore e la nostalgia lo attanagliano costantemente, anche quando la sua vita é felice e soddisfacente quando peró finalmente riesce a tornarci viene travolto dalla delusione edalla noia della realtà della sua famiglia e della città e non vede l'ora di tornare a Roma. Le stesse sensazioni che provo io (e probabilmente molti altri espatriati) ogni volta che torno a casa.




Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: Tè alla menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni 






      "La realtà è una grattugia per le illusioni".

   

2 commenti:

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