La nostalgia di una rondine esiliata di Rafik Schami Editore: Garzanti Prezzo Cartaceo: € 19,90 Pagine: 432 Titolo originale: Sophia oder Der Anfang aller Geschichten
Damasco, 2006. È notte e, per le strade, non c’è nessun rumore. Karim è solo. Da tanto tempo si è buttato il passato alle spalle. Perché Karim non ha più nulla da chiedere al futuro: desideri e aspettative sono chiusi per sempre in un cassetto. Fino a quando non incontra Aida. Con la sua passione per le moto, con il suo aspetto da ragazzina – anche se ormai non lo è più –, lo affascina e lo terrorizza allo stesso tempo. È come una ventata di aria fresca che invade una stanza con le persiane chiuse da tempo, in cui nemmeno un raggio di sole riusciva più a filtrare. I due iniziano a frequentarsi e Karim sente crescere dentro di sé una sensazione che credeva sopita per sempre, lo scalpitare di una vita che ha ancora fame di conoscere e di sperimentare. Ma i lacci che lo tengono avvinto al passato non si sono spezzati del tutto: una donna, che ha conosciuto e amato in un tempo lontano, chiede il suo aiuto perché il figlio è accusato di omicidio. Un’accusa fatta di bugie e falsità, che Karim ha a sua volta sperimentato quando era giovane. La vita, ora, gli scorre davanti agli occhi, in un susseguirsi di gioie e dolori. Karim ricorda l’infanzia in una famiglia che ha ostacolato la sua carriera di musicista. Ricorda la comunità religiosa in cui è cresciuto e che non lo ha mai accolto. Aiutare questo ragazzo vorrebbe dire tornare indietro, riaprire vecchie ferite, riannodare amicizie perdute. Ma anche allontanarsi da Aida e mettere a rischio una relazione fragile come un germoglio appena sbocciato. Karim ha davanti una scelta tra le ragioni del cuore e quelle della coscienza. Tra la forza della verità e quella dell’amore.
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Una moltitudine di
storie, d'amore, di matrimoni, di donne, di uomini, di guerre e di
rivoluzioni.
Salman ha avuto un passato elaborato e difficile,
l'organizzazione di cui faceva parte ad Aleppo, Libertà rossa, viene
annientata e si ritrova a vagare per il paese e con una pallottola
nella spalla. L'unico modo di salvarsi è scappare con documenti
falsi dalla zia Amalia a Beirut che si occupa di lui giorno e notte,
soprattutto quando iniziano la sua recriminazioni contro sé stesso
per ciò che ha fatto e per la sua stupidità per aver seguito i
rivoluzionari che lo portranno a un futuro rocambolesco. Finalmente
dopo tre mesi, grazie a una bustarella, nonostante sia ancora
ricercato riesce a trasferirsi in Germania dove si ferma a studiare e
a conoscere la sua futura moglie, Stella, per la quale si sposterà a
Roma. Nel suo cuore però l'amore per Damasco e il dolore per esserne
lontano non diminuiranno mai ma lì è ancora considerato un
omicida.
La storia però non riguarda solo loro, ma principalmente Karim e Sofia che inizialmente non capiamo bene come siano collegati a Salman e vediamo le loro vite svolgersi davanti a noi parallele alla sua anche se in anni diversi. Gli amori, gli allontanamenti e le vicende di ognuno di loro ci viene raccontato con uno stile semplice ma intrigante, a volte poetico e altre molto crudo, abbiamo l'impressione di essere in una piazza araba con un cantastorie che ci racconta delle vicende di queste famiglie e ogni sera ci sediamo in questa piazzetta con un tè caldo e ci facciamo cullare dalle sue parole.
La storia però non riguarda solo loro, ma principalmente Karim e Sofia che inizialmente non capiamo bene come siano collegati a Salman e vediamo le loro vite svolgersi davanti a noi parallele alla sua anche se in anni diversi. Gli amori, gli allontanamenti e le vicende di ognuno di loro ci viene raccontato con uno stile semplice ma intrigante, a volte poetico e altre molto crudo, abbiamo l'impressione di essere in una piazza araba con un cantastorie che ci racconta delle vicende di queste famiglie e ogni sera ci sediamo in questa piazzetta con un tè caldo e ci facciamo cullare dalle sue parole.
Il romanzo puó
risultare un po' lungo a tratti e noioso e in alcuni momenti la
miriade di personaggi e familiari diventa confusionario e si rischia
di perdere il filo, la capace narrazione dell'autore rende la lettura
piú
scorrevole. La storia ha come
sfondo l'affascinante
storia Siriana del XX secolo e spesso fanno capolino, non solo le
difficoltà
politiche ma anche i pettegolezzi, le dicerie e le complicate
relazioni fra le diverse religioni.
Avendo io
stessa lasciato il mio Paese per uno straniero ho sentito molto
vicine a me le descrizioni dei sentimenti di Salman verso Damasco e
il suo paese. Per tutta la vita l'amore e la nostalgia lo
attanagliano costantemente, anche quando la sua vita é
felice e soddisfacente quando peró
finalmente riesce a tornarci viene travolto dalla
delusione edalla noia della realtà
della sua famiglia e della città e non vede l'ora di tornare a Roma.
Le stesse sensazioni che provo io (e probabilmente molti altri
espatriati) ogni volta che torno a casa.
Bevanda consigliata: Tè alla menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Bella recensione :)
RispondiEliminaGrazie mille :)
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