di Ernest Cline Editore: Dea Planeta Prezzo cartaceo: 15,90 € Prezzo ebook: 6,99 € Pagine: 384 Genere: fantasy Audace, potente, magnifico. Un fantasy imperdibile, romantico come The Selection e brutale come Il racconto dell’ancella. Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole. Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te. |
"Oh, finalmente uno di quei fantasy belli, di quelli che piacciono a me." Ecco, questa è stata la mia reazione una volta arrivata alla fine del libro. Oddio, in verità la mia primissima reazione è stata qualcosa del tipo "voglio il seguito. Qui, ora, adesso!", ma sapendo che il prossimo volume uscirà negli USA solo nel 2019 mi sono messa l'animo in pace piuttosto in fretta, e mi sono semplicemente crogiolata nella mia sensazione di sazietà letteraria - che è l'equivalente nel mondo della letteratura di ciò che si prova al ristorante quando si è terminato un piatto che ci ha soddisfatti particolarmente e, in barba al galateo, si fa pure scarpetta.
Ora, perché ho amato così tanto questo libro? Uh, direi che di ragioni ce ne sono parecchie. Per prima cosa, le due protagoniste: Nomi e Serina (tra l'altro, Serina è pure il nome di una mia collega che lavora in una sede all'estero, e io ho avuto un po' di difficoltà ad immaginarmi il personaggio senza appiccicarci addosso le fattezze della mia collega). Si tratta di due sorelle, che si sono recate a Corte perché Serina è stata scelta come candidata al ruolo di Grazia - ovvero una delle mogli dell'erede al trono - mentre Nomi (se Serina verrà scelta) sarà la sua ancella. Serina incarna in se l'archetipo della Grazia: è mite, bella, condiscendente - perché è così che le donne devono essere in questo mondo immaginario le donne. Nomi, al contrario, non riesce ad accettare un ruolo così riduttivo. Dentro di lei arde il fuoco della ribellione, che inizia da piccole - come l'essersi fatta insegnare dal suo fratello gemello a leggere e scrivere. Ma nei primi giorni a corte accadono due cose che cambieranno completamente la vita delle due sorelle. La prima: l'Erede non sceglie Serina come una delle candidate al ruolo di Grazia, ma Nomi. La seconda: Serina viene allontanata dal palazzo, accusata di saper leggere. Le due sorelle - che nonostante le differenze sono sempre state molto unite - si ritrovano perciò ad affrontare due situazioni a cui non sono mai state preparate: Nomi è sola a palazzo, circondata da intrighi, mentre non riesce a capire perché l'Erede al trono Malachi ha scelto lei invece che sua sorella, e che si avvicina sempre più ad Asa, fratellastro di Malachi. Serina, invece, è finita sul Monte Rovina, un'isola progione dove le donne sono state divise in fazioni e per poter ricevere le loro razioni di cibo devono combattere tra di loro in sanguinosi scontri all'ultimo sangue. Il titolo originale è Grace and Fury, e già da qui capirete molto di quelli che saranno i due temi importanti in questo romanzo. Grazia, come il titolo che le donne che vengono scelte come mogli di chi governa il regno, come la qualità che ha Serina e di cui Nomi deve velocemente impadronirsi, se vuole continuare a sopravvivere a Corte. Furia, come il sentimento che alberga nel cuore delle due sorelle, dopo che il destino le ha separate.
Ora, perché ho amato così tanto questo libro? Uh, direi che di ragioni ce ne sono parecchie. Per prima cosa, le due protagoniste: Nomi e Serina (tra l'altro, Serina è pure il nome di una mia collega che lavora in una sede all'estero, e io ho avuto un po' di difficoltà ad immaginarmi il personaggio senza appiccicarci addosso le fattezze della mia collega). Si tratta di due sorelle, che si sono recate a Corte perché Serina è stata scelta come candidata al ruolo di Grazia - ovvero una delle mogli dell'erede al trono - mentre Nomi (se Serina verrà scelta) sarà la sua ancella. Serina incarna in se l'archetipo della Grazia: è mite, bella, condiscendente - perché è così che le donne devono essere in questo mondo immaginario le donne. Nomi, al contrario, non riesce ad accettare un ruolo così riduttivo. Dentro di lei arde il fuoco della ribellione, che inizia da piccole - come l'essersi fatta insegnare dal suo fratello gemello a leggere e scrivere. Ma nei primi giorni a corte accadono due cose che cambieranno completamente la vita delle due sorelle. La prima: l'Erede non sceglie Serina come una delle candidate al ruolo di Grazia, ma Nomi. La seconda: Serina viene allontanata dal palazzo, accusata di saper leggere. Le due sorelle - che nonostante le differenze sono sempre state molto unite - si ritrovano perciò ad affrontare due situazioni a cui non sono mai state preparate: Nomi è sola a palazzo, circondata da intrighi, mentre non riesce a capire perché l'Erede al trono Malachi ha scelto lei invece che sua sorella, e che si avvicina sempre più ad Asa, fratellastro di Malachi. Serina, invece, è finita sul Monte Rovina, un'isola progione dove le donne sono state divise in fazioni e per poter ricevere le loro razioni di cibo devono combattere tra di loro in sanguinosi scontri all'ultimo sangue. Il titolo originale è Grace and Fury, e già da qui capirete molto di quelli che saranno i due temi importanti in questo romanzo. Grazia, come il titolo che le donne che vengono scelte come mogli di chi governa il regno, come la qualità che ha Serina e di cui Nomi deve velocemente impadronirsi, se vuole continuare a sopravvivere a Corte. Furia, come il sentimento che alberga nel cuore delle due sorelle, dopo che il destino le ha separate.
Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: The al mirtillo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Tracy Banghart
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