venerdì 26 ottobre 2018

Recensione: Un tè tra le stelle



Un tè tra le stelle

Un tè tra le stelle
di David M. Barnett

Editore: Sperling&Kupfer
Prezzo cartaceo: € 1890
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 402
Genere: Narrativa moderna


L'11 gennaio 2016 sembra un giorno come tanti: il suo appartamento è vuoto e solitario, la metro è stracolma di persone fastidiose e al lavoro lui sarà come al solito un semplice perito chimico. Quel giorno, in realtà, non ha niente a che fare con tutti gli altri: David Bowie è morto e Thomas diventerà il primo uomo ad andare su Marte. Per una serie di strane coincidenze, infatti, avrà l'opportunità di restare per almeno vent'anni lontano dagli esseri umani, potrà sorseggiare il suo tè tra le stelle in santa pace, dedicandosi alla musica e ai cruciverba. Anche se dovrà sopportare che tutti inizino a chiamarlo Major Tom, come l'astronauta di «Space Oddity», la canzone di David Bowie. Una volta partito verso il pianeta rosso, però, la pace cosmica sognata da Thomas si rivela impossibile. Un banale errore nella connessione telefonica spazio-Terra lo mette, infatti, in contatto con Gladys: 71 anni e un principio di Alzheimer. L'anziana signora è l'unica famiglia che resta ai suoi due nipoti, l'adolescente Ellie e il piccolo James, che cercano di nascondere ai servizi sociali la demenza sempre più evidente della nonna, per non essere affidati a degli sconosciuti prima della scarcerazione del loro papà. Una telefonata dopo l'altra, Thomas diventerà una sorta di angelo custode spaziale per questa famiglia strampalata, pronto a guidarla tra le difficoltà di una vita complicata. E proprio grazie alle stranezze di Gladys, alla determinazione di Ellie e alla genialità di James, Thomas non sarà più l'uomo cinico e scorbutico che aveva abbandonato la Terra per dimenticare tutto e tutti. Scoprirà che la vita vale la pena di essere condivisa sempre e che tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci aspetti a casa, anche al di là delle stelle.








Per ogni bambino il proprio compleanno è il giorno più atteso di tutto l'anno, per Thomas quello che sta vivendo sembra essere il più bello in assoluto: sta andando al cinema con il suo papà a vedere Star Wars. Quel pomeriggio però cambierà totalmente la sua vita, da quel momento il suo unico sogno è quello di allontanarsi il più possibile da chiunque. Ora che è diventato adulto quel sogno sembra realizzarsi nella maniera più inaspettata: un viaggio di sola andata per il pianeta Marte. Mentre Thomas sta fluttuando nello spazio, sulla terra in una casa come tante altre due ragazzini e la loro nonna affetta da Alzhaimer stanno per ricevere una telefonata che cambierà il corso delle loro vite alle sbaraglio. Inizia così un romanzo dal retrogusto amaro che vede come protagonista un Grinch di nuova generazione, due ragazzini orfani di madre e con il padre in prigione affidati alla nonna che non riesce a ricordare dove ha messo il proprio cellulare. Quattro vite diverse unite da un telefono che percorreranno un pezzo di strada insieme intrecciandosi e condizionandosi a vicenda. Impossibile rimanere indifferenti di fronte a questa storia, così come è difficile non rimanere coinvolti dall'assoluta genialità dell'autore che ha saputo portare di fronte al lettore un antieroe burbero e asociale capace però di entrare sin nel profondo dell'anima. La narrazione scorre veloce e gli eventi si susseguono peggiorando pagina dopo pagina, i protagonisti piano piano acquistano spessore e tridimensionalità proprio grazie alla loro assoluta trasparenza. Ho apprezzato davvero molto questa lettura che mi ha positivamente sorpresa.

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè freddo alla menta
Formato consigliato: cartaceo

Età di lettura consigliata: dai 16 anni






"Terra chiama Major Thomas."

                      
   

                                     

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