Emanuele Lagomarsino ci regala un nuovo libro edito Panesi, questa volta meno fantasy ma più vicino alla nostra vita e alle sue difficoltà.
Emanuele Lagomarsino Editore: Panesi Edizioni Prezzo Cartaceo: € 10 Pagine: 200
Esiste un’età giusta per morire d’amore? Nero è la storia di Guido, di come la vita lo abbia messo di fronte a tante prove, alla perdita e alla scoperta. Nero è la storia di come le aspettative non sempre siano soddisfatte, ma anche di come si possa trovare il modo di non perdere la speranza. Emanuele Lagomarsino ci racconta la parabola discendete dell’esistenza di Guido e ci affida un potente lumicino di speranza, perché non è detto che perdere tutto sia la fine.
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Una fresca storia adolescenziale, perlomeno questa è la nostra impressione iniziale.
Guido è una ragazzo al primo anno di superiori, gioca a calcio, legge molto, insomma un ragazzo come gli altri forse solo più timido. Finché non vede Annalisa La sua compagna di classe bella e sicura di sé che gli fa perdere completamente la testa. I suoi capelli corvini lo distraggono dalle lezioni e dal suo riposo notturno ma lui è troppo timido per parlarle. Meno male che Luca, il suo carico amico lo aiuta ad aprirsi un pochino. Fin qui la storia ci sembra felice e scorrevole.
La felicità dell'adolescenza e dell'amore purtroppo non possono però superare i problemi profondi e più gravi che abbiamo dentro di noi, Annalisa crescendo è cambiata e Guido si ritrova solo. Non solo per le decisioni di lei ma anche per le disgrazie che la vita ci fa incontrare.
L'unica soluzione è scappare, viaggiare, liberarsi, come sconosciuto in un mondo nuovo. La famiglia non sembra capirlo e se devo essere sincera nemmeno io lo capisco molto, alcune sue reazioni sono eccessivamente fredde e composte. Viviamo tutta la storia dal suo punto di vista, i suoi spostamenti, quello che mangia o beve e le persone che conosce, alle volte sembra che questo sia più importante di quello che gli succede attorno.
Mi è piaciuto molto il ragionamento sui tragitti e soprattutto l'idea della voluttuosa Patty, se i tragitti non esistessero non avremo mai l'occasione di fermarci a riflettere su noi stessi e sulle situazioni. Guido, infatti, dovrà perdere tutto, compreso sé stesso, per capirsi e ritrovarsi e per ricreare un rapporto, questa volta più sincero, con la propria famiglia.
Mi ha lasciata un po' spiazzata la figura della madre di Guido, un ostacolo inaspettato e inconcepibile.
Il romanzo scorre velocemente e affronta un argomento poco trattato, forse mi sarebbe piaciuto che si andasse un pochino più a fondo sulle scelte di Annalisa.
Durata totale della lettura: Quattro giorniGuido è una ragazzo al primo anno di superiori, gioca a calcio, legge molto, insomma un ragazzo come gli altri forse solo più timido. Finché non vede Annalisa La sua compagna di classe bella e sicura di sé che gli fa perdere completamente la testa. I suoi capelli corvini lo distraggono dalle lezioni e dal suo riposo notturno ma lui è troppo timido per parlarle. Meno male che Luca, il suo carico amico lo aiuta ad aprirsi un pochino. Fin qui la storia ci sembra felice e scorrevole.
La felicità dell'adolescenza e dell'amore purtroppo non possono però superare i problemi profondi e più gravi che abbiamo dentro di noi, Annalisa crescendo è cambiata e Guido si ritrova solo. Non solo per le decisioni di lei ma anche per le disgrazie che la vita ci fa incontrare.
L'unica soluzione è scappare, viaggiare, liberarsi, come sconosciuto in un mondo nuovo. La famiglia non sembra capirlo e se devo essere sincera nemmeno io lo capisco molto, alcune sue reazioni sono eccessivamente fredde e composte. Viviamo tutta la storia dal suo punto di vista, i suoi spostamenti, quello che mangia o beve e le persone che conosce, alle volte sembra che questo sia più importante di quello che gli succede attorno.
Mi è piaciuto molto il ragionamento sui tragitti e soprattutto l'idea della voluttuosa Patty, se i tragitti non esistessero non avremo mai l'occasione di fermarci a riflettere su noi stessi e sulle situazioni. Guido, infatti, dovrà perdere tutto, compreso sé stesso, per capirsi e ritrovarsi e per ricreare un rapporto, questa volta più sincero, con la propria famiglia.
Mi ha lasciata un po' spiazzata la figura della madre di Guido, un ostacolo inaspettato e inconcepibile.
Il romanzo scorre velocemente e affronta un argomento poco trattato, forse mi sarebbe piaciuto che si andasse un pochino più a fondo sulle scelte di Annalisa.
Bevanda consigliata: Caffè americano
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
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