lunedì 17 settembre 2018

Recensione: Un'estate in montagna



estate in montagna

Un'estate in montagna
di Elizabeth von Arnim

Editore: Fazi Editore
Prezzo cartaceo: € 15,00
Prezzo Ebook: € 7,99
Pagine: 190
Genere: Narrativa Moderna


Luglio 1919. Dopo una lunga camminata, Elizabeth giunge al suo chalet in montagna e, ancora prima di entrare, si accascia sull’erba fuori dalla porta. È stanca, sfinita, devastata dagli orrori della guerra. Come un animale ferito, cerca sollievo nella solitudine e nella bellezza del luogo: le estati, fra le montagne svizzere, sono calde e fresche insieme, le notti immense e quiete, i pendii profumano di miele. Fino a pochi anni prima, però, la casa, ora così silenziosa, era piena di amici. Ma il giorno del suo compleanno, Elizabeth riceve un regalo inatteso: due donne inglesi giungono per caso allo chalet in cerca di un posto dove riprendere fiato dalla passeggiata e dal sole. La padrona di casa le accoglie, prima per un pranzo, poi per un tè, poi per qualche settimana. E una scintilla di speranza si riaccende. All’allegro terzetto, infine, si aggiunge anche zio Rudolph, un pastore anglicano sessantenne che immancabilmente si innamora della più giovane delle due ospiti, quella con il segreto più vergognoso e il passato più scandaloso…
In Un’estate in montagna le descrizioni della natura, dei piccoli piaceri della vita, le letture di una donna altoborghese e le sue interazioni con la servitù si intrecciano con il racconto di una vicenda divertente e intrigante che certo non deluderà i fan dell’autrice.


«Ogni volta che esce un libro di Elizabeth von Arnim corro a comprarlo».
Natalia Aspesi, «Elle»


«Un uomo non sarebbe mai stato capace di intrecci così complessi su elementi così frivoli. Squisitamente femminile, una delle più belle teste della sua generazione».
Irene Bignardi, «Robinson – la Repubblica»


«Elizabeth possiede al cento per cento quella peculiare caratteristica di tante autrici britanniche: un romanticismo spinto ma non sentimentale, un ardore emotivo che si avvolge ben bene in un cinismo pungente ma affettuoso. Sono autrici in bilico tra il sorriso e la stilettata. Come Elizabeth Jane Howard con i suoi Cazalet».
Stefania Bertola, «TTL – La Stampa








La fine di ogni guerra lascia dietro di sè strascichi più o meno evidenti, in Elizabeth la fine della Grande Guerra ha lasciato un grande vuoto nel cuore ed è con questo peso che si appresta a tornare nella alpi svizzere al suo chalet dove, cinque anni prima, risuonavano le risate degli amici ora scomparsi. Ad accoglierla oltre ai coniugi Antoine che si sono occupati della casa in sua assenza, oltre all’eco dei ricordi non c’è altro: solo pace e silenzio, solo montagne che si stagliano contro il cielo blu e l’aria cristallina. La solitudine per i primi giorni è stata rigenerante, la quiete e l’ozio ha risanato parte dei disordini che c’erano nella sua anima ma dopo una settimana di nulla anche l’anima più tranquilla chiede di ritornare alla vita. Un nuovo libro della Von Arnim un’altra occasione di dare uno sguardo alla sua anima: secondo romanzo autobiografico, dopo il giardino di Elizabeht,  che ci permette di conoscere meglio quest’autrice che io ritengo davvero meravigliosa. La calma e la quiete pervadono i sensi del lettore, il romanzo è lo specchio che riflette l’animo dell’autrice con i suoi dolori, i ricordi che si rincorrono ma anche la voglia di uscire dall’apatia del momento per ritrovare la gioia in tutto quello che la circonda. Lo stile narrativo di Elizabeth von Arnim è particolare, l’autrice non ha fretta e si prende tutto il tempo di descrivere il paesaggio, il lento incedere delle giornate ed i suoi mutamenti, sarà l’arrivo di due sorelle vedove Dolly e Terry a portare una ventata di novità e di simpatici sipariett. Come in ogni suo romanzo la von Armin regala al lettore un quadro della sua epoca carico di ironia, è praticamente impossibile non sorridere durante la lettura ed è questo il quid in più che la contraddistingue. Come ogni suo romanzo lo consiglio vivamente a tutti.

Durata totale della lettura: due giorni
Bevanda consigliata: tè la melone
Formato consigliato: cartaceo

Età di lettura consigliata: dai 16 anni






"Un nuovo capolavoro della von Arnim"

                      
   

                                     

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