di Luke Allnutt Editore: Longanesi Prezzo cartaceo : € 18,60 Pagine: 352
Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura. Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite. Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all'interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.
Il cielo è tutto nostro” è una storia di amore e sofferenza, ma soprattutto una storia piena di vita che entrerà nel cuore dei lettori che hanno affrontato gli ostacoli dell'esistenza. Un esordio travolgente e una testimonianza indimenticabile sul potere della speranza. |
Il primo passo nel romanzo d'esordio di Luke Allnutt ci presenta il protagonista Rob come un uomo distrutto, intento a sbronzarsi per dimenticare i dolori del passato. Con gli usuali flashback e flashforward temporali, che ritroviamo spesso nella narrativa moderna, scopriamo i retroscena della vita di Rob, da quando si innamora di Anna a come lottano per costruire una famiglia, dando alla luce il piccolo, adorato Jack.
I tre hanno una vita che va a gonfie vele, dolce e colorata come attraverso gli occhi ingenui di un bimbo felice, descritta con uno stile moderno, un ritmo talvolta sincopato ma scorrevole; finché un giorno terribile e inaspettato li getta in una spirale di visite mediche, fredde percentuali, pietà fuori luogo e affannose ricerche per trovare un'alternativa alla rassegnazione di un futuro a meta'.
Le differenze tra Rob e Anna, lui sempre ottimista e lottatore, lei negativa e disfattista diventano inconciliabili voragini che li allontana irrimediabilmente proprio durante quei mesi di dolore. Eppure la natura sognatrice e il travolgente amore per la vita di Jack scalda il cuore di ogni lettore, continuando ad aleggiare durante tutto il romanzo, anche nelle malinconiche pagine del “dopo”, in cui Rob tenta di trovare un conforto seguendo la passione condivisa con il suo cucciolo per la fotografia, nella cullante illusione di rimanere in contatto con quella preziosa miniatura di se'.
Questa storia mi ha toccata molto da vicino, per ragioni familiari molto vicine al cuore, e il fatto che l'autore stesso parli per esperienza – nell'epilogo fa menzione di essere un sopravvissuto al cancro e nel suo ebook Unspoken racconta la morte del padre per tumore al cervello - si avverte nella veracità delle descrizioni di dolore, di impotenza, di rifiuto alla rassegnazione. Non si trova un dolore strillato, vistoso, ma uno stravolgimento vissuto nell'intimo individuale, un insieme di sentimenti atrocemente complessi, il bisogno di metabolizzare come si può, la difficoltà di ritrovare l'amore stremato dal dolore e riprendere una vita “normale”. Sentimenti tali si rendono in modo così efficace, credo, solo se vissuti...o se si ha un maestoso talento. La lezione forse più grande del libro è la forza della positività, mantenere il cuore volto al futuro anche attraverso il dolore, assaporando i momenti felici e custodendoli per sempre. Non sono tematiche nuove, e neppure una storia mai sentita, tuttavia mi ha commossa la carica emotiva – indubbiamente prepotente – del libro, ho apprezzato la possibilità di leggere attraverso un punto di vista maschile tragedie come questa, spesso affrontate tramite protagoniste donne, e lo stile moderno e fedelmente restituito in traduzione da Luca Bernardi - giovane traduttore della casa editrice Longanesi classe 1991 – che fa bene da supporto all'ondata di emozioni portata dall'autore, che potrebbe colpirvi violentemente. Siete avvisati.
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