Le quattro donne di Istanbul di Ayşe Kulin Editore: Newton Compton Prezzo Cartaceo: €9,90 Pagine: 350 Titolo originale: Without a country
Dopo l’ascesa al potere di Hitler, Gerhard Schliemann, la moglie Elsa e i loro due figli, Peter e Susy, abbandonano la Germania per sfuggire alle persecuzioni naziste. Si rifugiano dapprima a Zurigo e poi, quando Gerhard riceve un’offerta dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Istanbul, in Turchia. Mentre Susy e Gerhard sono affascinati dalla cultura turca e provano a integrarsi, Elsa e Peter sono invece fortemente ancorati alle origini tedesche. Nella città musulmana le nuove usanze avranno impatti fortissimi sulle loro vite, fino a ridisegnare i loro concetti di patria e appartenenza. In questa potente saga familiare, la Kulin racconta le sfide e le difficoltà di una vita in esilio, le ardue scelte di chi è costretto ad abbracciare un futuro incerto con una valigia piena di speranze. Un romanzo evocativo e commovente al tempo stesso, su un episodio poco noto, scritto con sapiente maestria dall’autrice più influente della letteratura turca.
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Nella Germania nazista, Gherard e sua moglie Elsa vivono ormai nella paura. I nazisti hanno allestito dei campi in cui rinchiudere i prigionieri e loro sono terrorizzati di finire in uno di quello o ancora peggio di venire accusati di aver appiccato l'incendio del Reichstag e giustiziati. L'unica soluzione è la fuga x la Svizzera portando il minimo indispensabile.
Lo sfondo della storia è allarmante, i nazisti sono nel clou della loro salita al potere, nasce la Gestapo, iniziano i primi roghi dei libri non tedeschi e gli ebrei vengono rimossi dai loro lavori senza ragione. L'università turca però, è all'inizio di una profonda evoluzione e richiede menti tedesche brillanti da far lavorare nel proprio paese, i professionisti turchi però non apprezzano l'ingerenza tedesca nelle loro cattedre e iniziano una forte lotta.
La differenza di scenario tra la Germania e la Turchia di sconvolgente, una avvolta nella paura e nel nero delle camicie amate dal Furher, l'altra piena di colori e animata da nuovi progetti per il futuro. Bellissimo anche il confronto tra Istanbul e Ankara,
La prima bellissima ma considerata poco funzionale e la seconda completamente nuova, creata da zero in modo che possa essere una capitale attiva.
Dopo una prima lunga presentazione della situazione, il romanzo si concentra sulle donne della storia, Elsa, moglie e madre, paurosa e insicura, anche perché si sente sola nel nuovo paese in cui gli amici sono lontani e lei non parla la lingua.
Sua figlia Susy, una ragazzina estremamente sveglia, che non capisce se si ritrova a crescere in un nuovo paese che la confonde per la moltitudine di religioni e nazionalità e che la fa dubitare sulla propria identità. Lei è il suo migliore amico Demir crescono insieme e ne seguiremo le vicende. Attraverso le loro storie e quelle delle nuove generazioni che arriveranno più avanti nel romanzo, notiamo anche l'evoluzione delle donne, dai primi anni '30 al 2016, di come diventino più forti e più dipendenti ma sempre legate ad alcune tradizioni familiari.
Bellissima la descrizione del funerale di una delle donne del romanzo, un mix di tradizioni musulmane, cattoliche, turche e non.
Il romanzo è molto interessante soprattutto perché mi ha fatto conoscere un lungo periodo della storia politica turca e i suoi confronti con i paesi europei ma soprattutla situazione degli ebrei in Turchia che mi era completamente sconosciuta.
Il titolo italiano del romanzo è forse un po' fuorviante, sicuramente si racconta la vita delle quattro donne ma non come fulcro della storia, non tutte i racconti delle donne sono infatti approfondite allo stesso modo e verso il finale sembra tutto un po' affrettato quando invece la storia del paese e della famiglia in generale trovo siano forse più centrali.
Questo non toglie però interesse al romanzo che rimane avvincente e scorrevole, sicuramente consigliato.
Lo sfondo della storia è allarmante, i nazisti sono nel clou della loro salita al potere, nasce la Gestapo, iniziano i primi roghi dei libri non tedeschi e gli ebrei vengono rimossi dai loro lavori senza ragione. L'università turca però, è all'inizio di una profonda evoluzione e richiede menti tedesche brillanti da far lavorare nel proprio paese, i professionisti turchi però non apprezzano l'ingerenza tedesca nelle loro cattedre e iniziano una forte lotta.
La differenza di scenario tra la Germania e la Turchia di sconvolgente, una avvolta nella paura e nel nero delle camicie amate dal Furher, l'altra piena di colori e animata da nuovi progetti per il futuro. Bellissimo anche il confronto tra Istanbul e Ankara,
La prima bellissima ma considerata poco funzionale e la seconda completamente nuova, creata da zero in modo che possa essere una capitale attiva.
Dopo una prima lunga presentazione della situazione, il romanzo si concentra sulle donne della storia, Elsa, moglie e madre, paurosa e insicura, anche perché si sente sola nel nuovo paese in cui gli amici sono lontani e lei non parla la lingua.
Sua figlia Susy, una ragazzina estremamente sveglia, che non capisce se si ritrova a crescere in un nuovo paese che la confonde per la moltitudine di religioni e nazionalità e che la fa dubitare sulla propria identità. Lei è il suo migliore amico Demir crescono insieme e ne seguiremo le vicende. Attraverso le loro storie e quelle delle nuove generazioni che arriveranno più avanti nel romanzo, notiamo anche l'evoluzione delle donne, dai primi anni '30 al 2016, di come diventino più forti e più dipendenti ma sempre legate ad alcune tradizioni familiari.
Bellissima la descrizione del funerale di una delle donne del romanzo, un mix di tradizioni musulmane, cattoliche, turche e non.
Il romanzo è molto interessante soprattutto perché mi ha fatto conoscere un lungo periodo della storia politica turca e i suoi confronti con i paesi europei ma soprattutla situazione degli ebrei in Turchia che mi era completamente sconosciuta.
Il titolo italiano del romanzo è forse un po' fuorviante, sicuramente si racconta la vita delle quattro donne ma non come fulcro della storia, non tutte i racconti delle donne sono infatti approfondite allo stesso modo e verso il finale sembra tutto un po' affrettato quando invece la storia del paese e della famiglia in generale trovo siano forse più centrali.
Questo non toglie però interesse al romanzo che rimane avvincente e scorrevole, sicuramente consigliato.
Bevanda consigliata: Tè verde alla rosa
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
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