martedì 17 luglio 2018

Recensione: Tutto quello che non mi aspettavo

Tutto quello che non mi aspettavo
di Valentina Sagnibene

Editore: Giunti Editore
Prezzo Cartaceo: €11,90
Pagine: 352




Francesco, neolaureato insicuro e intellettualoide, eternamente deluso in amore e incapace di trovare un lavoro, ha un unico grande successo: attraverso un alter ego donna, scrive su un blog femminile raccogliendo uno stuolo di fan adoranti, tanto che le responsabili del sito lo contattano per assumerlo, ma scoprono con orrore la sua identità maschile. Decidono però di dargli una chance e lo mettono in competizione con altre voci del blog: chi consegnerà la miglior storia avrà il posto.
Matilde, tosta e all'apparenza scontrosa, indurita dall'assenza della madre che la abbandonò inspiegabilmente quando era una bambina e lacerata dalla recente morte del padre cui era legatissima, nasconde la propria fragilità ma sempre più spesso è preda di attacchi di panico. Matilde comprende che, se vuole liberarsi dal peso che la opprime e andare avanti, deve prima far pace con il passato.
Francesco e Matilde non potrebbero essere più diversi, ma quando i loro destini casualmente si incrociano, Francesco intuisce che il passato di Matilde potrebbe dargli lo spunto per la storia che cerca e decide di accompagnarla nel viaggio alla ricerca della madre... Un viaggio che riserverà loro tutto quello che non avevano previsto.




Francesco e Matilde. Due storie separate e distanti, lui di ritorno da Brighton dopo sette mesi di un esperienza inglese per niente felice. Lei arrabbiata col mondo a causa della morte del papà, cerca di sfogarsi ribellandosi nella sua squadra di basket.
Lui sembra ritrovare un po' di felicità dopo la delusione amorosa soltanto nei panni di Stella Altomani, il suo alter ego sul blog femminile da cui viene contattato per una collaborazione...ma purtroppo è un uomo.
Lei sempre più nervosa e stressata, giudica negativamente chiunque incontri il suo cammino, sviene sul lavoro e litiga con chiunque la circondi. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per una primo incontro di fuoco e infatti quando si ritrovano in una uscita a quattro organizzata dai loro migliori amici, nessuno può trattenere le fiamme. Forse però hanno un modo di aiutarsi inconsapevolmente a vicenda, lui ha una storia da scrivere e lei delle risposte da trovare, questo lo porterà nel viaggio di scoperta di sé stessi e dell'altro. Un viaggio costellato di imprevisti, sorprese, incomprensioni e speranze mal riposte. Nella ricerca di sua madre, Matilde scopre in Francesco un sostegno inaspettato nell'affrontare i terribili segreti della sua famiglia. La zia, il nonno e il padre che le manca così tanto, erano a conoscenza del motivo della fuga della madre, ora però ci voleva il coraggio per affrontare la realtà e diventare adulti davvero. Solo così si può capire come il sacrificio più grande sia dettato solo dall'amore dei genitori. 

Un romanzo fresco e veloce da leggere che mi ha fatta emozionare più volte. Un argomento trattato con sensibilità e delicatezza, un vortice di emozioni della protagonista descritta minuziosamente attraverso i suoi stati d'animo e le sue paure. Una storia che racconta una realtà che potrebbe essere di tutti noi che cerchiamo di sfuggire dal conoscerci meglio e dal conoscere le vere ragioni dei nostri genitori. La paura di credere in sé stessi e di essere felici blocca entrambi i ragazzi anche se in modi diversi, il sostegno reciproco, per quanto non richiesto, aiuterà entrambi a crescere. 

Sono rimasta molto colpita dall'evoluzione del libro che sembra inizialmente una di quelle storie estive da leggere sotto l'ombrellone e si rivela invece una lettura importante sul valore dell'amore, della famiglia e del coraggio di sostenere chi amiamo anche quando questi ci spinge via.


Molto consigliato, soprattutto a chi, come Matilda, fa fatica a sentirsi amato.



Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Granita al limone
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 13 anni








      "Vedi alcune volte abbiamo semplicemente bisogno di tornare indietro prima di andare avanti. Questo non vuol dire cambiare il passato, negare il dolore o perdonare gli errori.. nessuno ti chiede di farlo. Però di affrontarlo, questo si."


   

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