martedì 31 luglio 2018

Recensione: Il piccolo atelier sulla Senna


Il piccolo atelier sulla Senna
di Maxim Huerta

Editore: Sperling&Kupfer
Prezzo cartaceo: € 17,90
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 320
Genere: Narrativa Moderna

Teresa è una giovane donna che vorrebbe colorare la sua vita. Il suo cuore è cucito di grigio da quando, bambina, ha perso la madre ed è passata sotto la tutela inflessibile di una zia gelida e severa. Sarà per questo che frequenta le lezioni private di un anziano pittore che è anche un po' filosofo: è lui a insegnarle che, prima del colore, deve imparare a dominare l'oscurità e, anziché continuare a sfumare gli sbagli, spesso è meglio strappare il foglio e ricominciare da capo. Teresa non ha mai avuto il coraggio di prendere in mano la sua vita. Ma un giorno, passando davanti al negozio di un antiquario a Madrid, avverte un brivido che la spinge a entrare e a soffermarsi davanti a una vecchia insegna parigina: «Aux tissus des Vosges, Alice HUMBERT, nouveautés». Quella scritta colorata le parla di un tempo lontano, di una città affascinante e di una donna sconosciuta cui sente legato inspiegabilmente il suo destino. E così, in un istante, è presa dal desiderio di conoscere il mistero che si cela dietro quel nome, e lascia Madrid per la città delle luci. A Parigi, Teresa trova il negozio di stoffe abbandonato nei pressi della Senna, e proprio lì scopre vecchie fotografie di inizio Novecento che ritraggono una bellissima ragazza: Alice. Un frammento dopo l'altro, Teresa ricomporrà il quadro di una vita di cui avrebbe voluto essere protagonista: dalle umili origini all'ascesa nel bel mondo, dagli atelier dei pittori maledetti di Montparnasse a quello scintillante di Coco Chanel. S'immergerà nella storia di una donna che cercò la felicità a ogni costo, senza paura di attraversare le mille zone d'ombra dell'esistenza. E, grazie a quella storia, Teresa imparerà a riconoscere la luce che si nasconde anche dentro il bianco e nero, trovando finalmente la spinta per una nuova vita e un nuovo inizio tutto suo.









Teresa ha perso la mamma quando era ancora piccola e con lei il calore e la felicità sono sparite dalla sua vita, la freddezza ed il distacco di sua zia con la quale è andata a vivere l'hanno fatta crescere con un senso di vuoto ed inadeguatezza difficili da colmare. A niente servono i soldi che non le mancano, Teresa sa che là fuori la felicità è nascosta da qualche parte, lei deve solo coglierla. Sarà una vecchia insegna ed Alice Humbert, proprietaria di un negozio di stoffe nei ruggenti anni Venti, a darle la spinta per lasciare la Spagna e trasferirsi a Parigi. La vita di Teresa si intreccerà con quella di Alice, nonostante ci sia un secolo che le separa sarà l'enorme sofferenza ad unirle. Questo romanzo è stata una piacevole scoperta, ero convinta che mi sarei trovata di fronte una lettura leggera, da spiaggia ed ombrellone, invece sono rimasta piacevolmente stupita dall'intensità dei personaggi e dal coinvolgimento emotivo che l'autore è riuscito a creare. La protagonista Teresa è una ragazza incompleta, alla continua ricerca di approvazione e del suo posto nel mondo dove sentirsi finalmente a casa con un progetto di vita. Maxim Huerta è riuscito a creare una storia vera carica di sentimenti e di emozioni comuni che hanno reso la lettura indimenticabile. La narrazione si alterna tra Teresa ed Alice che ci porta in una Parigi esplosiva negli anni Venti in cui l'arte è il fulcro e la linfa vitale che la anima. Le due voci narranti si intrecciano portando il lettore nel cuore della storia e incatenandolo alle pagine sino all'epilogo finale. Un romanzo davvero emozionante ed imperdibile, una lettura che vi stupirà.



Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè al melone
Formato consigliato: cartaceo

Età di lettura consigliata: dai 16 anni






"Lasciate che le voci di Teresa e di Alice vi raccontino le loro storie"

                      
   

                                     


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