venerdì 20 luglio 2018

Recensione: Ho bisogno di aria


Ho bisogno di aria
di Paolo Tocco


Editore: Lupi editore
Prezzo Cartaceo: € 10
Pagine: 153



Metti una sera a cena in una mansarda. Il giradischi acceso e una ventina di "nuovi" 33 giri da ascoltare. I ciocchi di legno bruciano nel caminetto mentre nel decanter prende aria il vino di una buona bottiglia (ma forse anche due o tre). "Questa è la città della camomilla, meglio una serata tra amici che mischiarci nei soliti 'giri'". Perché in provincia tutto sembra un po' così. Perché tutti sembrano conoscersi. Perché ogni cosa sembra sempre la stessa. Come del resto sembra esserlo una serata simile a tante altre, trascorsa a chiacchierare, a confessarsi, a parlare di amori e di progetti futuri. "Sembra!". Tutto, non solo in questo libro ma nella vita, ruota intorno a quel verbo odiato da chi, come me, fa il giornalista e ha la presunzione di sapere e non avere dubbi. Invece tutto "sembra". Perché ciò che appare non è reale. Perché dietro l'evidenza può nascondersi un'altra realtà. Perché tutto può cambiare e ricambiare in un moto perpetuo che rende impossibile distinguere il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, il bene dal male.



Ciò che maggiormente mi è rimasto impresso di questo romanzo, è la descrizione minuziosa della vita di provincia (che conosco alla perfezione), in netto contrasto con quella di città, definita (quest’ultima), alla pari di un insieme di Animali da ta¬stiera, esperti di tutto, professori di lettere, veggenti di calamità e teorici della società di costume, delle etiche e soprattutto della politica. Che siano benedette le mura di casa. Ormai gli scheletri hanno libera uscita dagli armadi e possono pisciare con comodo e indisturbati sia in cuci¬na sia sul divano in salotto. Dall’altro lato, la famigerata “città della camomilla” sotto la pioggia diventa indecen¬te. Il bel tempo regala il silenzio del nulla ma la pioggia rompe solo i coglioni con quel frenetico ticchettio sul¬le fantastiche mattonelle del corso o sulle lamiere delle macchine del piccolo borghese del centro. I locali sono vuoti di giorno, sono vuoti di notte, sono dignitosamente vuoti quando cade la pioggia. Eppure questa città io l’autore ama. E come lui c’è un esercito di soldati ancora bambini, ragazzi che al posto delle ossa hanno intere scorte di napalm e di energia radioattiva per costruire il futuro. Intere generazioni che credono bene che si possano fare grandi cose in un posto come que¬sto. Altro grande dilemma, che come lettori vi troverete a “condividere” con il protagonista, è quello tra scappare o morire. In entrambi i casi non si paga il conto con i propri fantasmi. Ricordatevi inoltre, che il silenzio non fa paura, è soltanto un suono che nasconde tutte le paro¬le che non siamo capaci di dire. Uno spaccato della “provincia”, che “scava dentro all’anima”.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Frappè alle more
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Paolo Tocco











      "Ho bisogno di aria è un bisogno di tornare alle radici."





                            

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