lunedì 30 luglio 2018

Recensione: Gipsy

Gipsy
di Andreas Cavaccini

Editore: Lupi Editore 
Prezzo cartaceo: € 15,00
Prezzo ebook: € 3,99
Pagine: 304

Io e Irene ci scambiammo uno sguardo, un cenno d'intesa, dopo di che anche lei annuì. Tra noi due, quella notte, nacque una strana complicità. Mi scrivo perché sono solo. Non so chi leggerà quello che scriverò, per questo che scrivo a me stesso. Probabilmente non lo leggerà nessuno, perché brucerò tutto. Ora scriverò solo per me, mi fa stare bene. Sento la solitudine, la vedo qui intorno, là, di fuori: posso uscire e toccarla, farmici il bagno, affogarci dentro se voglio. Ma ne sono già troppo intriso ne ho umide le ossa da tempo ed i dolori che mi provoca talvolta mi impediscono di andare avanti come vorrei. Ed è così che oggi ho cominciato a scrivere in funzione di non so cosa, per lasciare una traccia di me. Ma se poi brucerò tutto?




Andrea lavora all’ufficio contrattazioni del Banco della Trinacria a Milano, e in un giorno apparentemente come gli altri, la chiamata di suo zio gli stravolge la giornata e quelle a venire. Suo zio gli comunica di aver acquistato un giornale e di aver notato un dettaglio strano e inquietante: in un articolo riguardante degli immigrati rumeni, appare una foto con il volto di un uomo che assomiglia in maniera impressionante a suo padre Cristiano, che però è deceduto sette anni prima, ritrovato in un camper parcheggiato sotto la Tour Eiffel. Può sembrare solo una strana coincidenza, ma il dubbio che in realtà suo padre è ancora vivo, s’insinua nei pensieri di Andrea e non gli danno pace; è così che decide di farsi coraggio e partire alla scoperta della verità su questo caso, e mettere fine ai dubbi che lo tormentano da quel giorno. Ciò che Andrea desidera è conoscere la verità, ma non può immaginare che quest’ultima si rivelerà per lui difficile da ascoltare e accettare, e che gli aprirà delle ferite, così come potrebbero aiutarlo a mettergli una toppa. “Gipsy” è senz’altro un romanzo per cui prendersi del tempo per leggerlo con calma, perché soprattutto a primo impatto può risultare confusionario con i diversi cambiamenti temporali e dei diversi personaggi con i rispettivi punti di vista. La ricerca di risposte e di misteri da risolvere da parte di Andrea, sembra metterci di fronte a un giallo, ma in realtà è un libro che permette al lettore di scavare nell’animo di Andrea e di suo padre, che man mano si riesce a comprendere sempre più, e ci aiuta a fare maggiore luce sulla complessa questione della droga e dei malaffari e truffe che vi girano intorno.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Tè nero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni




“Il camper era stato, per papà, la sua ultima casa, seppur itinerante. Una casa che lui aveva chiamato “zingaro”. Una casa, un tetto che ora aveva raggiunto la pace e pace stava dando a qualcun altro. Pensai che almeno era tornato utile a qualcuno.”
 





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