mercoledì 4 luglio 2018

Recensione: Daniel Deronda

daniel deronda
Daniel Deronda
di George Eliot

Editore: Fazi Editore
Prezzo cartaceo: € 20,00
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 950
Genere: Narrativa
 

Pubblicato nel 1876, Daniel Deronda è l’ultimo, brillante romanzo di George Eliot, e forse il più controverso. In questo libro, infatti, la celebre autrice di Middlemarch offre uno dei più lucidi e feroci ritratti della politica e dell’imperialismo di età vittoriana, della discriminazione sessuale e razziale, della tolleranza religiosa e del pregiudizio. Daniel Deronda è un giovane benestante di bell’aspetto, la cui natura sensibile e altruista lo spinge ad aiutare chiunque intorno a lui si trovi in difficoltà: da una sala da gioco alla riva del Tamigi, fino a un piccolo negozio di antiquariato, Daniel incontra così l’altezzosa Gwendolen, la giovane Mirah e l’erudito Mordecai. Tra coincidenze ed eventi mondani, le loro vite si intrecciano a quella di Deronda, che cercherà di risollevare le loro sorti e che ne verrà a sua volta inaspettatamente trasformato. Affidato fin da piccolo a Sir Hugo Mallinger, Daniel non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori, ma un incontro accidentale getterà nuova luce sulle sue origini. Le contraddizioni della bella e viziata Gwendolen, i difficili trascorsi della delicata Mirah e i sogni religiosi di Mordecai accompagnano Daniel Deronda verso la consapevolezza di sé e verso un’insperata felicità, sullo sfondo dei costumi dell’aristocrazia inglese. Attraverso una variegata galleria di personaggi umani, Eliot affronta in maniera esplicita il tema del sionismo e dell’antisemitismo, con tinte vivide a metà tra l’indagine morale e il tono satirico.
Con una storia avvincente, dalle situazioni dirompenti e dai personaggi indimenticabili, viene qui riproposta una delle più importanti scrittrici britanniche che, al pari di Jane Austen e Virginia Woolf, rientra a pieno titolo tra i classici della letteratura.
Era bella o no? E quale segreta forma o espressione conferiva al suo sguardo quella qualità dinamica? Nel brillare dei suoi occhi dominava il genio del bene o quello del male? Forse il secondo, altrimenti l’effetto non sarebbe stato di irrequietudine, bensì di tranquillo sortilegio. E perché la brama di tornare a guardarla sapeva di costrizione e non di spontaneo assenso al desiderio da parte di tutto l’essere? La donna che evocava tali domande nella mente di Daniel Deronda era tutta presa dal gioco.









Daniel ha un animo gentile, sempre pronto ad aiutare il prossimo anche se questo implica un ritorsione nei suoi confronti, come quando non è stato accettato a Cambridge per aver fatto un'opera di bene nei confronti di un amico. Dall'altra parte c'è la giovane ed annoiata Gwendolyn, ricca di famiglia passa le sue giornate nel lusso senza scopi alcuni a parte quello di dover compiacere la madre. Due anime affini che si incontreranno in terra straniera, due personaggi alla disperata ricerca di sé stessi e della loro strada che decideranno una volta per tutte di prendere le redini della propria vita per farne qualcosa di concreto. Un'opera immensa quella che George Eliot regala al lettore, settanta capitoli di una delle poche opere compiute dell'autrice che tratteggia l'età vittoriana, sua contemporanea, descrivendo con un pizzico di satira il mondo ebraico, quello magico della cabala e l'esoterismo resero l'opera a dir poco irriverente. Al centro del romanzo c'è Daniel, un ragazzo cresciuto da un mecenate che lo inizierà all'ebraismo che da sempre porta nel cuore la curiosità verso le sue origini, un bravo ragazzo con un cuore grande che però non riesce a vivere totalmente la sua vita proprio perché la sua anima si interroga su chi è in realtà. La sua controparte Gwendolyn invece è una ragazza di buona famiglia, che ha sempre vissuto negli agi ed è proprio questa sua condizione che l'ha resa quasi apatica verso tutto, incapace di seguire il proprio cuore segue remissivamente il volere della madre. L'autrice ci delizia descrivendoci i costumi e gli usi dell'epoca vittoriana, tratteggiandone un ritratto vivido ed eccellente capace di incantare il lettore, i protagonisti e la storia poi faranno il resto conquistandone il cuore. La denuncia morale e sociale traspare in ogni pagina, non solo George Eliot vuole descrivere uno spaccato del suo quotidiano ma ne vuole anche denunciare la perdita di quei valori morali fondamentali per vivere una vita degna di questo nome.


Durata totale della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata: Tè al karkadè
Formato consigliato: Ebook

Età di lettura consigliata: da 16 anni






"Un'opera unica nel suo genere."

                      
   

                                        

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