di Alan Burdick Editore: Il saggiatore Prezzo Cartaceo: € 24,00 Pagine: 423
Perché siamo più produttivi quando abbiamo molto da fare mentre nei momenti di relax ci pare di non riuscire a combinare niente? Perché ci sembra che la nostra prima storia d’amore sia durata molto più a lungo di quanto sia avvenuto in realtà? Possiamo in qualche modo controllare e plasmare la nostra percezione dello scorrere dei giorni, delle ore, dei secondi? E ancora, che forma ha il tempo? È una retta, come la freccia di Zenone e il suo tragitto impossibile? È un cerchio, come il ciclico calendario dei Maya? O ha il volto dell’astronauta Scott Kelly che, tornato sulla Terra dopo aver passato 520 giorni in orbita, era invecchiato 5 millisecondi in meno rispetto al gemello rimasto a casa?
Alan Burdick ci invita a un curioso viaggio nel mondo del tempo: dalle meridiane e dalle clessidre ad acqua dell’antichità all’invenzione del secondo; dall’utc, il Tempo Universale Coordinato, che regola tutti gli orologi del pianeta, alle scoperte sul ritmo circadiano, il nostro naturale orologio interno; dalle teorie di Einstein sulla dilatazione temporale al caso del musicista Clive Wearing che, persa d’improvviso la memoria, si ritrovò a vivere in un eterno presente.
|
Questo saggio è particolarmente interessante, ed incentrato interamente su ciò che gli psicologi chiamano «orientamento temporale» e il segno distintivo di quello che si potrebbe chiamare "un maturo senso del tempo". Ciò che abilita ciascuno di noi nel conoscere l’ora, il giorno o l’anno senza guardare un orologio o un calendario. Numerosi studi hanno cercato di capire come raggiungiamo quest’orientamento. Lo facciamo spesso durante il giorno, e in modo del tutto inconsapevole. Mi è piaciuta in particolar modo, la parte in cui si analizzava il senso del “ presente”. Cosa s’intende nello specifico. Il tempo è codificato nel linguaggio che usiamo, come tempo verbale: passato, presente, futuro e le loro varie sottocategorie. L’esatta dimensione di ora sarebbe stata circoscritta e analizzata nel XX secolo inoltrato. Oggi, gli scienziati tendono a distinguere due concetti. Uno di essi, è il momento percettivo, un’effimera ma quantificabile durata che è definita come il più grande intervallo tra due eventi successivi, come un paio di scintille, che tuttavia sono percepiti come simultanei. L’altro è il presente psicologico, un periodo leggermente più lungo nel quale sembra avvenire un singolo evento, come il rullo di un tamburo. Un saggio ricercato, e basato su nozioni particolarmente acute. V’invito a riflettere su uno dei concetti chiavi sottolineati dall’autore: il fatto che il tempo sembra volare. E il potere della suggestione: l’impressione che il tempo passi velocemente via più velocemente con l’avanzare dell’età e una credenza popolare; e se si chiede alle persone di esprimersi su quanto velocemente abbiano avvertito il passaggio del tempo nei dieci anni precedenti, e più probabile che ne siano maggiormente influenzate le persone più anziane di quelle più giovani.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Crema al caffè
Formato consigliato: Ebook
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta e condividi con noi la tua opinione!