di Antonio Caprarica Editore: Sperling & Kupfer Prezzo Cartaceo: € 18,50 Pagine: 276
Cosa significa per un bambino essere l'erede al trono? All'apparenza, godere di privilegi inarrivabili per i comuni mortali, ma in realtà, ieri come oggi, anche essere sottoposti a regole e modelli di comportamento che sembrano studiati apposta per creare dei disadattati in lotta col proprio destino Ne sa qualcosa Carlo d'Inghilterra, il più longevo pretendente alla Corona, al quale il libro dedica un vivace e accurato ritratto: a tre anni ha già imparato a fare l'inchino alla bisnonna, la regina Mary, e a quattordici viene spedito in un collegio gelido e isolato dove subisce, insieme a una disciplina da caserma, anche le umiliazioni dei bulli con cui divide la camerata E se oggi i suoi figli e nipoti godono di trattamenti molto meno severi, l'attenzione ossessiva dei mass media rende l'esistenza di tutti loro piuttosto scomoda
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Per tutti gli amanti delle vicende dei Windsor, Caprarica con il suo stile inconfondibile rispetterà ancora una volta, il loro desiderio di conoscere ogni dettaglio più nascosto, stavolta, della vita dei principini di casa. Ho subito scoperto (non lo sapevo) leggendo questo libro, che, William & Kate nel giorno del loro matrimonio, (più precisamente, nel momento del taglio della torta nuziale), affettavano tre strati del dolce e davano ordine di conservarli. Perché la tradizione isolana impone che una fresca coppia metta da parte tante fette di torta quanti sono i figli desiderati, un gesto che è stato propiziatorio, infatti pochi fa, l’Inghilterra ha accolto il terzo pargolo della coppia reale. La parte iniziale del libro, è dedicata al nonno dei piccoli di casa Windsor, vale a dire “l’eterno erede al trono” Carlo, e alla sua infanzia non troppo dorata (perlomeno dal punto di vista sentimentale); pare, infatti, che l’austera madre fosse con lui, particolarmente dura e “ assente” (considerati i regali impegni). Attraverso un’attenta riflessione, l’autore, rileva come sia evoluto il rapporto tra genitori e figli reali, dai tempi di Elisabetta madre (in erba) con Carlo d’Inghilterra, fino ad oggi. Lo dimostra che: William e Kate non hanno ripetuto alcuni errori chiave con i loro bambini, onnipresenti al loro fianco in ogni occasione pubblica e privata. Uscito dalle fasce, il principino George è diventato subito una celebrità mediatica, con i suoi educati capricci o la sua tenera serietà da infante che in veste da camera stringe la mano a Obama. Soprattutto ha una fortuna che al padre è stata negata: crescere in una famiglia dove niente è normale, ma almeno l’amore sì.Anche Georgie, Giorgino, è venuto al mondo come papà in mezzo alle manifestazioni più fragorose dell’apparato di onori reali: salve di cannone, rintocchi di campane e lo scampanellio del banditore in abiti settecenteschi che davanti a Buckingham Palace annuncia la nascita di un futuro re. Ma a chiarire subito che la sua vita sarebbe stata diversa ci sono già le prime immagini all’uscita dalla stessa clinica di Paddington dove Diana partorì William. Sui gradini dove trent’anni prima un Carlo impettito confinava moglie ed erede in seconda fila, adesso c’è Kate col suo fagottino e il marito accanto, da comprimario. Una riflessione “letteraria” attenta e come sempre particolarmente interessante. Un libro per intenditori.
Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Caffè al ginseng
Formato consigliato: Ebook
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