di Gard Sveen Editore: Marsilio Prezzo cartaceo: 19,50 € Prezzo ebook: 9,99€ Pagine: 573 Genere: giallo, storico Carl Oscar Krogh, ottantacinque anni e un passato in prima linea nella resistenza norvegese, viene trovato morto nella sua sontuosa villa sulle colline a nord di Oslo in un radioso mattino di giugno. È stato ripetutamente accoltellato, colpito con una tale brutalità da essere quasi irriconoscibile. Solo tre settimane prima, nei boschi del Nordmarka, non lontano dalla capitale, erano stati rinvenuti i resti di tre persone uccise negli anni della Seconda guerra mondiale. L’ispettore Tommy Bergmann, il cui carattere solitario e scostante nasconde un passato con cui non ha ancora fatto i conti e una storia d’amore rovinata dalla violenza, è convinto che tra i due casi ci sia un nesso. Le sue ricerche fra eccentrici professori di storia, testimoni logorati dalla vita e archivi dimenticati fanno emergere lo stretto legame che univa Krogh a un leggendario combattente, morto in circostanze misteriose a guerra ormai conclusa, e finiscono per focalizzarsi sulla seducente figura di Agnes Gerner, una donna bella e coraggiosa, spia audace al servizio degli inglesi nella Norvegia occupata dai nazisti. Catapultato negli anni bui del conflitto, Bergmann si ritrova in un intricato labirinto di miti e menzogne dove tutto sembra essere in vendita; un mondo ambiguo in cui, accanto a chi dice che il più grande onore è riuscire a sopravvivere, c’è anche chi è disposto a tutto per amore. |
L'ultimo pellegrino è un romanzo che non ti aspetti. Non vi sto mentendo se vi dico che è tra i migliori gialli letti in questo 2018. A lettura ultimata, mi sono resa conto di quanto questo libro mi fosse entrato nell'anima, tanto che ora che ve lo devo recensire quasi mi mancano le parole per descrivere la bellezza, e ho paura di non riuscire a trasmettervi tutto quello che vorrei.
Inizio col dirvi che con questo libro non è stato amore a prima vista. Fin dalle prime pagine la narrazione avviene su due piani temporali: il primo inizia nel 1945, quando la Seconda Guerra Mondiale si è appena conclusa anche lassù in terra scandinava. La guerra ha lasciato sul campo tante vittime, ma ci sono anche molti misteri che non trovano una soluzione. Ma alcuni punti sono rimasti in sospeso, ed i fatti della guerra continuano, in un modo misterioso a mietere vittime.
Questi primi capitoli appaiono forse un po' confusi, e io ne ho capito davvero il senso solo dopo un po' che mi sono inoltrata nella lettura - quindi non scoraggiatevi se inizialmente vi sembrerà di non capirci una cippa. Tutto ha un senso, e queste prime pagine di fatto aiutano a sollevare una domanda che poi sarà uno dei temi chiave del libro: durante un conflitto, quand'è che si è di fronte ad un omicidio e quando, invece, l'uccisione di una persona - sia essa un combattente o un civile - è semplicemente uno dei modi in cui la guerra si declina?
La seconda linea temporale si svolge nel 2003. Nel Nordmarka, una foresta vicino a Oslo, vengono trovati tre scheletri. Tocca all'ispettore Tommy Bermann cercare di scoprire qualcosa su di loro, ma le indagini sembrano fin da subito alquanto difficili. Queste tre persone sembrano essere state uccise con un colpo di pistola in una sorta di esecuzione, e sembrano essere lì da tempo, forse dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. E uno di questi scheletri è più piccolo degli altri, e sembra appartenere ad una bambina. Bermann scopre che durante il conflitto erano sparite tre donne nello stesso giorno: Agnes Gerner, fidanzata di Gustav Lande, un industriale norvegese vedovo e che collaborava con i tedeschi, la figlia di Lande e una domestica che lavorava per Lande.
E qui arriva il colpo di genio dell'autore: nuovo salto temporale, siamo nel 1939 in Inghilterra. E lì c'è Agnes, una delle tre vittime del Nordmarka. Non è più uno scheletro semi-anonimo, ma un personaggio dotato di una personalità, pensieri, sentimenti. Improvvisamente conosciamo la sua storia personale, che non è quello che ci stavamo immaginando. Lei non è la fidanzata di un facoltoso norvegese che collabora con i tedeschi. No, lei è stata arruolata nei Servizi Segreti Britannici e sta per tornare in Norvegia dove, sfruttando la posizione filo-nazista della sua famiglia, cercherà di diventare l'amante di qualche norvegese che collabora con i tedeschi, e raccoglierà e passerà informazioni alla Resistenza Norvegese e all'esercito inglese. Ed ecco che quindi tutto ciò che ci eravamo immaginati fino a quel momento cambia. Come mai Agnes è stata uccisa? I tedeschi l'hanno scoperta? Ma allora perché hanno ucciso anche la figlia del suo fidanzato? O l'ha uccisa la Resistenza? Magari non sa sapevano del suo ruolo e la credevano una collaborazionista? Oppure lo sapevano e l'hanno uccisa lo stesso - e allora perché lo hanno fatto? L'Ispettore Bermann scoprirà mai questo particolare, che mette tutto ciò che abbiamo pensato fino a quel momento sotto una nuova luce?
Nel frattempo, nel 2003, un ex ministro norvegese - nonché uno dei capi della Resistenza norvegese ai tempi della Guerra, viene trovato morto. Ucciso con un coltello della gioventù hitleriana, pochi giorni dopo che quei tre scheletri sono riemersi nel Nordmarka. Può essere davvero una coincidenza? Oppure i due casi sono legati da un indissolubile filo che unisce passato e presente?
Ho amato questo libro - nonostante, lo confesso, l'ispettore Bermann debba ancora entrare completamente nelle mie grazie.
L'ho amato perché non è una lettura come tante altre. L'ho amato perché mi ha fatto camminare nelle strade di Oslo durante l'Occupazione, conoscere la Resistenza norvegese, provare anch'io lo stesso terrore di Agnes dell'essere scoperti. Gard Sveen, infatti, ci regala una finestra rara sulla vita quotidiana della Norvegia occupata dai nazisti, un'occasione unica per poter conoscere cosa è avvenuto in un Paese come la Norvegia che tanto spesso ignoriamo quando parliamo della Seconda Guerra Mondiale.
L'ho amato perché mi ha fatto riflettere su cosa sia davvero un crimine e su quanto la presenza o meno di un conflitto faccia cambiare a tutti la prospettiva sulla morte di una persona - soldato, civile, donna, bambino che sia.
L'ho amato davvero tanto, e spero davvero che anche voi vogliate dare a questo libro un'opportunità. Non ve ne pentirete.
Inizio col dirvi che con questo libro non è stato amore a prima vista. Fin dalle prime pagine la narrazione avviene su due piani temporali: il primo inizia nel 1945, quando la Seconda Guerra Mondiale si è appena conclusa anche lassù in terra scandinava. La guerra ha lasciato sul campo tante vittime, ma ci sono anche molti misteri che non trovano una soluzione. Ma alcuni punti sono rimasti in sospeso, ed i fatti della guerra continuano, in un modo misterioso a mietere vittime.
Questi primi capitoli appaiono forse un po' confusi, e io ne ho capito davvero il senso solo dopo un po' che mi sono inoltrata nella lettura - quindi non scoraggiatevi se inizialmente vi sembrerà di non capirci una cippa. Tutto ha un senso, e queste prime pagine di fatto aiutano a sollevare una domanda che poi sarà uno dei temi chiave del libro: durante un conflitto, quand'è che si è di fronte ad un omicidio e quando, invece, l'uccisione di una persona - sia essa un combattente o un civile - è semplicemente uno dei modi in cui la guerra si declina?
La seconda linea temporale si svolge nel 2003. Nel Nordmarka, una foresta vicino a Oslo, vengono trovati tre scheletri. Tocca all'ispettore Tommy Bermann cercare di scoprire qualcosa su di loro, ma le indagini sembrano fin da subito alquanto difficili. Queste tre persone sembrano essere state uccise con un colpo di pistola in una sorta di esecuzione, e sembrano essere lì da tempo, forse dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. E uno di questi scheletri è più piccolo degli altri, e sembra appartenere ad una bambina. Bermann scopre che durante il conflitto erano sparite tre donne nello stesso giorno: Agnes Gerner, fidanzata di Gustav Lande, un industriale norvegese vedovo e che collaborava con i tedeschi, la figlia di Lande e una domestica che lavorava per Lande.
E qui arriva il colpo di genio dell'autore: nuovo salto temporale, siamo nel 1939 in Inghilterra. E lì c'è Agnes, una delle tre vittime del Nordmarka. Non è più uno scheletro semi-anonimo, ma un personaggio dotato di una personalità, pensieri, sentimenti. Improvvisamente conosciamo la sua storia personale, che non è quello che ci stavamo immaginando. Lei non è la fidanzata di un facoltoso norvegese che collabora con i tedeschi. No, lei è stata arruolata nei Servizi Segreti Britannici e sta per tornare in Norvegia dove, sfruttando la posizione filo-nazista della sua famiglia, cercherà di diventare l'amante di qualche norvegese che collabora con i tedeschi, e raccoglierà e passerà informazioni alla Resistenza Norvegese e all'esercito inglese. Ed ecco che quindi tutto ciò che ci eravamo immaginati fino a quel momento cambia. Come mai Agnes è stata uccisa? I tedeschi l'hanno scoperta? Ma allora perché hanno ucciso anche la figlia del suo fidanzato? O l'ha uccisa la Resistenza? Magari non sa sapevano del suo ruolo e la credevano una collaborazionista? Oppure lo sapevano e l'hanno uccisa lo stesso - e allora perché lo hanno fatto? L'Ispettore Bermann scoprirà mai questo particolare, che mette tutto ciò che abbiamo pensato fino a quel momento sotto una nuova luce?
Nel frattempo, nel 2003, un ex ministro norvegese - nonché uno dei capi della Resistenza norvegese ai tempi della Guerra, viene trovato morto. Ucciso con un coltello della gioventù hitleriana, pochi giorni dopo che quei tre scheletri sono riemersi nel Nordmarka. Può essere davvero una coincidenza? Oppure i due casi sono legati da un indissolubile filo che unisce passato e presente?
Ho amato questo libro - nonostante, lo confesso, l'ispettore Bermann debba ancora entrare completamente nelle mie grazie.
L'ho amato perché non è una lettura come tante altre. L'ho amato perché mi ha fatto camminare nelle strade di Oslo durante l'Occupazione, conoscere la Resistenza norvegese, provare anch'io lo stesso terrore di Agnes dell'essere scoperti. Gard Sveen, infatti, ci regala una finestra rara sulla vita quotidiana della Norvegia occupata dai nazisti, un'occasione unica per poter conoscere cosa è avvenuto in un Paese come la Norvegia che tanto spesso ignoriamo quando parliamo della Seconda Guerra Mondiale.
L'ho amato perché mi ha fatto riflettere su cosa sia davvero un crimine e su quanto la presenza o meno di un conflitto faccia cambiare a tutti la prospettiva sulla morte di una persona - soldato, civile, donna, bambino che sia.
L'ho amato davvero tanto, e spero davvero che anche voi vogliate dare a questo libro un'opportunità. Non ve ne pentirete.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Infuso al rosmarino
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Gard Sveen
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