mercoledì 9 maggio 2018

Recensione: La forma dell'acqua


La forma dell'acqua
di Guillermo Del Toro, Daniel Kraus

Editore: Tre60 
Prezzo cartaceo: € 18,00
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 432
Titolo originale: The Shape of Water
Genere: Narrativa fantastica

Baltimora, 1962. Al Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam è stata appena consegnata la «risorsa» più delicata e preziosa che abbia mai ricevuto: un uomo anfibio, catturato in Amazzonia. Il suo arrivo segna anche l’inizio di un commovente rapporto tra la singolare creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare.
Immaginazione, paura e romanticismo si mescolano in una storia d’amore avvincente, arricchita dalle illustrazioni di James Jean e destinata a conquistare lettori e spettatori. La forma dell’acqua – The Shape of Water è una storia diversa da qualsiasi cosa abbiamo letto o visto finora. Una storia unica, creata e interpretata da due artisti capaci di farci sognare in ugual misura con un libro e con un film, con le parole e con le immagini.



Una spedizione di uomini è giunta nell’impervia Amazzonia, alla ricerca di quello che i brasiliani chiamano Deus Brânquia, il leggendario dio della giungla, un anfibio ricoperto di squame luccicanti, occhi magnetici, dal corpo e la postura di un uomo. La creatura viene catturata e trasportata all’Occam per diventare oggetto di studio degli scienziati del centro di ricerca, per cui il Deus Brânquia diventa la “risorsa”, qualcosa di prezioso da nascondere a occhi indiscreti e curiosi. Per un errore, però, due delle inservienti, addette a tirare a lucido ogni angolo dell’Occam, vengono assegnate all’F-1, proprio la stanza in cui segretamente è stata trasportata la creatura all’interno di una cisterna, ed è proprio in quel frangente che Elisa, la donna delle pulizie muta, nota qualcosa di strano: una mano gigante e anomala colpisce l’oblò della cisterna. L’accaduto invece che spaventare Elisa, la incuriosisce a voler scoprire di più sulla creatura dell’F-1, quella stanza che l’attira a sé come una calamita, nonostante i rischi a cui può andare incontro per potervi accedere. Di nascosto, durante il turno di notte, Elisa si introduce furtivamente nell’F-1, e riesce ad ammirare quell’essere straordinario con cui cerca di interagire. La creatura impara a fidarsi di Elisa, ad apprendere di volta in volta il linguaggio dei segni per comunicare con lei, e nasce così tra i due, un’intesa particolare che Elisa non ha mai provato con nessun essere umano, e per la prima volta si sente compresa e non più invisibile agli occhi di qualcun altro.
Leggendo la trama di “La forma dell’acqua” mi sono resa conto sin da subito, che mi sarei trovata davanti un libro diverso da tutti quelli letti in precedenza, e non vi nascondo di aver nutrito proprio per questo motivo, delle alte aspettative nei suoi confronti. La maggior parte delle volte che si riversa così tanta fiducia in qualcosa, essa puntualmente ti delude, e devo ammettere che un po’ è successo anche con questo libro. Non mi è piaciuto fin dall’inizio come invece mi aspettavo, ho ingranato a fatica con la lettura, molti capitoli li ho trovati a mio parere inutili, e più volte mi sono trovata a leggere svogliatamente con la voglia di gettare la spugna, ma la mia indole di lettrice convinta di dover sempre dare più di un’opportunità ad un libro, ha vinto sulla mia delusione iniziale, e devo dire che ho fatto bene a non rinunciare. Da metà libro infatti, le cose si sono fatte più interessanti, quel pizzico di azione e suspense erano proprio ciò di cui avevo bisogno, e mi hanno tenuta incollata alle pagine fino a rendermi conto di essere arrivata alla fine inspiegabilmente! È una storia struggente per molti versi, e nonostante non mi abbia rapita fin dalle prime pagine, ciò che mi ha colpito da subito invece, è stato quel rapporto di sintonia che si stabilisce tra la creatura ed Elisa, esseri fragili che nonostante appartengano a mondi diversi, con tenacia abbattono le barriere poste naturalmente fra loro nella comunicazione, con la voglia di comprendersi e vedere negli occhi dell’altro un barlume di felicità.


Durata totale della lettura: Sette giorni
Bevanda consigliata: Guaranà
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autore: Daniel Kraus



“Elisa non è mai stata guardata in quel modo. Le viene il capogiro e si sente levitare, sebbene allo stesso tempo abbia l’impressione che i suoi tacchi viola siano inchiodati al pavimento.”


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