Buongiorno cari lettori,
come vanno le cose? Oggi sono qui a parlarvi di un nuovo romanzo di una delle autrici che più adoro in assoluto, ovvero la mitica Penelope Ward.
Siete pronti?
Siete pronti?
di Penelope Ward Prezzo cartaceo: 19,00 € Prezzo ebook: 8,99€ Pagine: 350 Genere: rosa Tutto ciò che Allison desidera è diplomarsi per curare i bambini affetti da autismo. E non le importa se, per pagarsi gli studi, deve lavorare come cameriera in un ristorante: sa che aiutare gli altri è il suo destino, e pazienza se deve aspettare un po'. Poi, un giorno, gli occhi azzurri di Cedric Callahan si fissano nei suoi. E Allison si convince che il destino le abbia riservato una magnifica sorpresa. Tanto inaspettata quanto travolgente. Invece il destino non c'entra affatto. Perché Cedric ha pianificato con estrema cura quell'incontro. E ha pianificato anche il seguito... tranne innamorarsi di quella ragazza dolcissima. Perché l'ha voluta conoscere? E perché le farà credere che sia stato tutto casuale, anche quando l'amore e la passione saranno dirompenti? Ma non si può mentire all'infinito e, quando la verità verrà a galla, la vita di entrambi cambierà per sempre... |
Che io adori Penelope Ward non credo sia un mistero. Questa scrittrice si è rivelata una delle migliori scoperto dell’anno scorso, e non sapete quanto io sia felice di poter leggere in italiano un altro dei suoi romanzi. Ogni suo libro è una sorta di uragano emotivo che non lascia nessuno scampo a lettore. Ci si emoziona sempre quando si legge un romanzo della Ward. E si finisce sempre per fare l’alba pur di sapere come si concluderà la storia.
Qui tutto ha inizio in una tavola calda, dove Allison fa la cameriera e dove un bel giorno un uomo bellissimo entra, prende un bagel e se ne va senza averlo finito e lasciando una mancia da 50 dollari.
Quell’uomo si chiama Cedric Callahan, come Allison scoprirà qualche giorno dopo, quando lui ritornerà alla tavola calda e dimenticherà la sua carta di credito. Questa sarà, di fatto, la scusa perfetta per i due per iniziare a parlare. Allison racconterà a Cedric del suo passato (è stata adottata da piccola da una madre single che da poco è passata a miglior vita) e dei suoi sogni – lavorare con dei bambini che soffrono di autismo. E alla fine sarà grazie ad un consiglio di Cedric, Allison troverà un secondo lavoro, quello di assistente a dei giovani affetti da autismo.
E fin qui tutto bene, direte voi. Che c’è di tanto speciale? A parte che, quando si tratta della Ward, praticamente tutto è speciale. Ma in questo caso vi do qualche dritta: per prima cosa, i personaggi. Allison e Cedric sono due protagonisti decisamente interessanti, tridimensionali, capaci di evolvere davvero nel corso del romanzo. Si ride assieme a loro, si sta in ansia assieme a loro, ci si commuove assieme a loro, praticamente si passa l’intero spettro emotivo a seconda di cosa la Ward abbia scritto.
Poi, la trama. Non è scontata, anche se di certo non è che vada a raccontare delle vicende che succedono tutti i giorni. Non mancano i colpi di scena, ma anche i momenti più rilassati, che fanno sorridere (indimenticabile la scena di Wonder Woman), ma anche sospirare (e se ve lo dico io, che credo di essere meno romantica di una pietra, potete credermi!).
Altro aspetto: il tema dell’autismo. Non pensate che sia stato scelto a caso all’interno della trama o trattato con leggerezza. La Ward ha una figlia che ne soffre, tanto che il personaggio di Callie è ispirato a lei. Ogni scena in cui è presente un personaggio affetto da autismo, ogni riflessione fatta dai personaggi su questo tema riflette un estremo rispetto nei confronti di questa sindrome. Vi assicuro che il momento in cui, per la prima volta Callie guarda negli occhi Allison è da brividi nella schiena per chiunque si sia trovato, una volta nella vita, ad avere a che fare con una persona autistica. E chi è Callie? Beh, è un personaggio che è stato ispirato proprio dalla figlia della Ward e… no, non ve lo dico chi è. Dovete scoprirlo da soli leggendo questo romanzo. E vi assicuro che non ve ne pentirete!
Qui tutto ha inizio in una tavola calda, dove Allison fa la cameriera e dove un bel giorno un uomo bellissimo entra, prende un bagel e se ne va senza averlo finito e lasciando una mancia da 50 dollari.
Quell’uomo si chiama Cedric Callahan, come Allison scoprirà qualche giorno dopo, quando lui ritornerà alla tavola calda e dimenticherà la sua carta di credito. Questa sarà, di fatto, la scusa perfetta per i due per iniziare a parlare. Allison racconterà a Cedric del suo passato (è stata adottata da piccola da una madre single che da poco è passata a miglior vita) e dei suoi sogni – lavorare con dei bambini che soffrono di autismo. E alla fine sarà grazie ad un consiglio di Cedric, Allison troverà un secondo lavoro, quello di assistente a dei giovani affetti da autismo.
E fin qui tutto bene, direte voi. Che c’è di tanto speciale? A parte che, quando si tratta della Ward, praticamente tutto è speciale. Ma in questo caso vi do qualche dritta: per prima cosa, i personaggi. Allison e Cedric sono due protagonisti decisamente interessanti, tridimensionali, capaci di evolvere davvero nel corso del romanzo. Si ride assieme a loro, si sta in ansia assieme a loro, ci si commuove assieme a loro, praticamente si passa l’intero spettro emotivo a seconda di cosa la Ward abbia scritto.
Poi, la trama. Non è scontata, anche se di certo non è che vada a raccontare delle vicende che succedono tutti i giorni. Non mancano i colpi di scena, ma anche i momenti più rilassati, che fanno sorridere (indimenticabile la scena di Wonder Woman), ma anche sospirare (e se ve lo dico io, che credo di essere meno romantica di una pietra, potete credermi!).
Altro aspetto: il tema dell’autismo. Non pensate che sia stato scelto a caso all’interno della trama o trattato con leggerezza. La Ward ha una figlia che ne soffre, tanto che il personaggio di Callie è ispirato a lei. Ogni scena in cui è presente un personaggio affetto da autismo, ogni riflessione fatta dai personaggi su questo tema riflette un estremo rispetto nei confronti di questa sindrome. Vi assicuro che il momento in cui, per la prima volta Callie guarda negli occhi Allison è da brividi nella schiena per chiunque si sia trovato, una volta nella vita, ad avere a che fare con una persona autistica. E chi è Callie? Beh, è un personaggio che è stato ispirato proprio dalla figlia della Ward e… no, non ve lo dico chi è. Dovete scoprirlo da soli leggendo questo romanzo. E vi assicuro che non ve ne pentirete!
Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: The matcha
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Penelope Ward
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