mercoledì 25 aprile 2018

Recensione: Mi vivi dentro


Mi vivi dentro
di Alessandro Milan


Editore: Dea Planeta Libri
Prezzo Cartaceo: € 17,00
Pagine: 240


Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui sta cercando di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due scambiano per errore i loro cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi e da un dialogo quasi surreale nasce un invito al cinema, poi a una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, impertinente, ha i capelli biondi arruffati e due occhioni blu che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra: per questo la chiamano Wondy, da Wonder Woman. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. Con lei, giorno dopo giorno impara a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà. E così, insieme, con una forza di volontà che somiglia a un superpotere, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie, quella che non si può vincere. Ma anche dopo la morte sono tante le cose che restano: due figli, un gatto, un bonsai, tanti amici e, soprattutto, una straordinaria capacità di assorbire gli urti senza rompersi mai. Anzi, guardando sempre avanti, col sorriso sulle labbra.



Credo che molti tra di voi, conoscano la storia di Wondy, una nota giornalista e blogger strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari da un terribile tumore. Io ho letto il suo libro. Questo di cui vi parlerò oggi, è quello invece successivo alla sua scomparsa (se così, possiamo definirla), un testo scritto dal marito, che ripercorre i momenti più belli della loro, semplice, ma straordinaria storia d’amore, e al tempo stesso, gli ultimi tempi della malattia. Un romanzo delizioso, emozionante, che strappa le lacrime. Il racconto di come un marito ha perso la sua adorata moglie, e ora si trova a dover ripartire, ricominciare. Lui stesso, forse per un eccesso di egoismo o per semplice istinto di sopravvivenza, sente di non voler rinunciare del tutto al lavoro: è un’ancora di salvataggio, una valvola di sfogo, una necessità. Mi è piaciuto moltissimo questo viaggio interiore di un uomo che è rimasto solo, a crescere i due figli, ma che non si arrende in alcun modo. Nel dettaglio, ho apprezzato particolarmente il paragone con il bonsai, credo che ognuno tra noi, cioè tutti quelli che hanno perso qualcuno, devono avere la forza di diventare una pianta di questo tipo, per accogliere e mettere in pratica, ciò che possiamo definire come: resilienza. Il bonsai Ha affrontato il gelo dell’inverno, ha superato l’abbandono di chi si doveva prendere cura di lui, ha attraversato il dolore dell’assenza da solo. Chissà, a un certo punto avrà anche pensato di lasciarsi andare.Ma oggi splende. Di verde smeraldo. Il “dopo” nel quale prendersene cura è arrivato, quando sembrava troppo tardi. Invece non è mai troppo tardi, ciò dovrebbe essere di monito per ognuno di noi.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Tisana alla melissa
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Alessandro Milan







      "Una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita.
 Un inno alla resilienza."




                            

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