sabato 7 aprile 2018

Recensione: Lettere d'amore


Lettere d'amore
di Emily Dickinson


Editore: Il saggiatore
Prezzo Cartaceo: € 13,00
Pagine: 176



Lirico, sensuale, mistico, tenero, luminoso, doloroso: nell’opera di Emily Dickinson l’amore è coniugato in molte forme diverse, tutte intense, laceranti. Questo è forse ancora più visibile nell’epistolario, dove spesso prosa e poesia sembrano fuse insieme, l’una nell’altra. Lettere d’amore rilegge i momenti cruciali della vita dell’autrice attraverso la lente del sentimento amoroso, dalle prime lettere alle amiche del cuore all’amore tardivo con il giudice Lord, passando per gli scherzosi biglietti augurali di San Valentino. Vengono in luce soprattutto il rapporto, che durerà tutta la vita, con l’amica e poi cognata Susan Gilbert; la morte dei genitori; le tre lettere al «Master», il cui destinatario, se mai è esistito, rimane ancora ignoto; il rapporto «letterario» più che ventennale con Thomas Higginson.



Se siete alla ricerca di una raccolta di lettere romantiche, pure (così come lo è stata la sua autrice), non perdetevi questo volume. La numerazione e datazione delle lettere è quella dell’edizione critica curata da Thomas H. Johnson e Theodora Ward: The Letters of Emily Dickinson, 3 voll., The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge, Massachusetts 1958. La datazione di alcune lettere è stata poi rivista da R.W. Franklin nella sua edizione delle Poesie; in questi casi è stata indicata la datazione Franklin. Le poesie di Emily Dickinson non hanno titolo, tranne rarissime eccezioni. In ogni lettera, si percepisce l’animo dell’autrice, i suoi dubbi in merito al futuro, e direi che fa quasi tenerezza sentirle esprimere ogni più piccolo sentimento insito nel suo animo. Per esempio, nel passaggio di una missiva, ivi raccolta, la Dickinson, racconta di avere pochissimi amici (si possono contare sulle dita delle mani), ma nonostante il loro numero sia esiguo, ella sente di amar loro incondizionatamente, e questo affetto le provoca irrimediabilmente un groppo in gola, ogni volta. Mi ha toccato particolarmente la parte inerente alla perdita di un amico. “Ognuno che perdiamo prende una parte di noi; Uno spicchio alla fine rimane, Che come la luna, una torbida notte, È chiamato dalle maree.” Attraverso la lettura di queste missive, è anche possibile percepire, il difficile rapporto che la Dickinson ha avuto con la madre, e quello invece molto forte con le cugine, in effetti, l’ultima lettera, è dedicato, infatti, alle cugine Louise e Frances Norcross, e conteneva solo due parole: «Called back» (Richiamata). Forse, quindi, riuscì a essere consapevole della morte in arrivo, ma la accolse usando parole che erano anche il titolo di un libro di Hugh Conway, che aveva letto pochi mesi prima e del quale aveva parlato alle cugine in una lettera del gennaio 1885 con queste parole: «È una storia ossessionante, e come il caro Mr Bowles amava dire, “molto impressionante per me”». Una raccolta dunque di grande spessore, che vi consiglio di non perdere, per ricordare un’autrice d’inestimabile talento.


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Caffè d'orzo
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Emily Dickinson









      "Lettere di inestimabile valore."





                            

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