La vendetta dell'imperatore di Clive Cussler. Editore: Longanesi Prezzo Cartaceo: € 16,40 Pagine: 408 Titolo originale: The Emperor’s Revenge
Juan Cabrillo e l’equipaggio della Oregon devono affrontare la loro impresa più rischiosa quando, a seguito di un violento colpo in banca durante il Gran Premio di Monaco, i conti della Corporation vengono prosciugati.
Per recuperare i suoi soldi, Juan dovrà unire le forze a quelle di un amico di vecchia data conosciuto durante i giorni alla CIA e scovare un hacker e uno spietato ex ufficiale della Marina militare ucraina.
Ben presto Cabrillo e compagni scopriranno che la rapina era solo il primo passo di un piano che mira alla morte di milioni di persone e al crollo delle maggiori economie del mondo. L’elemento chiave? Un documento dal valore inestimabile creduto perso sin dal disastroso tentativo di invasione della Russia da parte di Napoleone. Duecento anni dopo, il segreto in esso contenuto potrebbe diventare l’arma che metterà in ginocchio l’intera Europa.
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A tutti i lettori, che come me, amano Clive Clusser, questo libro, si riconferma una certezza nel mondo dell’editoria. Una nuova si avventura, una carrellata di emozioni letterarie da lasciare senza fiato Juan aveva creato la propria organizzazione per svolgere i compiti in cui il governo degli Stati Uniti non poteva impegnarsi in modo diretto. La negabilità plausibile era la regola. La sua esperienza come agente della CIA gli aveva insegnato che per operazioni del genere era necessaria una struttura come la Corporation. Cabrillo si offriva di correre i rischi, per i quali lui e il suo staff erano ben ricompensati. Quando scarseggiavano le missioni per conto dell’’intelligence, ci si avvaleva di collaborazioni supplementari, anche se Juan non accettava mai un incarico se non lo riteneva negli interessi della nazione. Quella missione, a tutti gli effetti, lo era. C’erano volute settimane d’incontri segreti per conquistare la fiducia di Nazario e farsi reclutare per la spedizione. Il terrorista doveva introdursi clandestinamente nella regione desertica del Sud dell’Algeria, a ottanta chilometri di terreno impervio dall’oasi più vicina. Il carburante dei dune buggy bastava solo
Per il tragitto dall’area di atterraggio all’obiettivo e poi di nuovo alla civiltà, e quella era la prima ragione dell’inserimento dall’aria. L’altra era che on avrebbe dovuto trovarsi sul suolo algerino. L’Oregon era nel porto di Algeri, in attesa di portarli di nascosto fuori dal Paese. La trama è densa di dettagli che meritano la dovuta attenzione, i paesaggi descritti sono a dir poco meravigliosi (è un po’ come essere lì, e viverli). Mi è molto piaciuta la cosiddetta “chiave internazionale”, che è alla base del mistero (se così, la possiamo definire). Mi riferisco in particolare al fatto che: La minaccia principale in quella caccia erano due fratelli.
Olandesi, i Dijkstra, proprietari di un grande gruppo industriale e navale. Avevano già messo in atto un’operazione per rubare la colonna di Jaffa e avevano in mente di superare qualsiasi offerta per il diario. Erano gli unici a sapere che il Diario era ben altro che una semplice reliquia storica dell’esilio di Napoleone. Una scoperta sensazionale che potrebbe dividersi nel dettaglio due grandi potenze europee: Francia e Danimarca. Una lettura intensa, ricca di colpi di scena per comprendere quale sia stato il luogo dell’ultimo riposo di Napoleone Bonaparte.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Caffè macchiato caldo con cacao amaro
Formato consigliato: Ebook
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