sabato 10 marzo 2018

Recensione: La felicità domestica

La felicità domestica
di Lev Tolstoj

Editore: Fazi Editore
Prezzo cartaceo: € 17,00
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 144
Genere: Narrativa


Rimasta orfana a diciassette anni, Mascia vive con Sonia, la sorella minore, e Katia, la governante. L’inverno è lungo e cupo, nella campagna russa: le finestre gelate, le stanze vuote, le persone silenziose. Finché a portare un po’ di luce arriva lui, Serghièi Mikhàilovic, un vecchio amico di famiglia: aveva lasciato una bambina e ritrova una giovane donna avvenente. Dopo un corteggiamento fatto di bisbigli, mezze confessioni e impacciati camuffamenti, Mascia e Serghièi si sposano, lei più che mai convinta che i vent’anni di differenza non intaccheranno il loro amore, lui, dall’alto della sua età, ben più dubbioso eppure disposto a illudersi. Ma come l’innamoramento, anche la consunzione del rapporto è una cronaca annunciata. Ben presto la ragazza scoprirà che la vita coniugale e i propri sentimenti nei confronti del marito sono molto più complessi di quanto immaginasse e hanno poco a che fare con le nozioni di vita matrimoniale che aveva appreso da bambina.
Con grande finezza e attraverso uno sguardo molto moderno, il romanzo racconta le incomprensioni, le incrinature sempre più profonde nei rapporti coniugali e il loro sfociare nel distacco e nell’indifferenza reciproca. Scritto nel 1859 da un Tolstoj trentaduenne che in queste pagine adotta per la prima volta il punto di vista della donna, La felicità domestica segna una tappa importante per la nascita della consapevolezza femminile in Europa. Nella traduzione magistrale di Clemente Rebora, un imperdibile romanzo di Tolstoj su quella felicità familiare che l’autore non smise mai di cercare per sé

«A me sembrava che noi due insieme saremmo stati infinitamente e tranquillamente felici. E non che avessi di mira viaggi all’estero, la società, il viver brillante; ma anzi, un ben altro genere di vita, pacifico, tutto famiglia, tutto campagna, in perpetua dedizione di sé, in perpetuo vicendevole amore e in perpetua consapevolezza di una benigna e soccorrevole Provvidenza»









La giovane Mascia ha solo diciassette anni quando rimane orfana di madre, insieme alle sue sorelle più piccole cerca di andare avanti tra mille pensieri ed il dolore costante di quella porta chiusa dove dormiva mammina e che mai più si aprirà. Uno spiraglio di vita si intravede quando in casa ritorna un vecchio amico di famiglia, Serghièi Mikhàilovic che non solo si occuperà di mettere in ordine le faccende in sospeso ma sarà per le tre ragazze motivo di giubilo. Che cos'è quel sentimento che cresce nel petto di Mascia? Quella dolce aspettativa che le fa attendere con ansia l'arrivo di Serghiei? E costui può sperare che il suo sentimento sia ricambiato da questa giovane bambina che ha visto crescere? Sembra impossibile che questo romanzo appartenga all'Ottocento, le dinamiche dell'amore e della vita di coppia rispecchiano la modernità, io stessa mentre leggevo queste pagine mi ritrovavo in certi comportamenti. Ogni volta che leggo un romanzo di Tolstoj ne rimango ammaliata: il suo modo di narrare così ricco di dettagli non risulta pesante, la sua capacità di descrivere eventi e personaggi riesce ad annullare totalmente la distanza tra il lettore e la storia permettendogli così di diventare un solo essere. All'interno della storia c'è di sicuro una parte autobiografica, ed i temi trattati quali l'amore, il matrimonio e la responsabilità che da esso deriva fanno da finestra sul mondo che poi l'autore svilupperà in Guerra e Pace. Superati i primi mesi di matrimonio Mascia si fa inquieta nella casa di campagna, la vita le sembra monotona e ripetitiva, così Serghiei si costringe ad andare a Pietroburgo per permettere alla sua giovane moglie di conoscere i piaceri e gli eccessi della vita cittadina. Sarà lì che i due si allontaneranno inesorabilmente: incapaci di ascoltarsi i due giovani sposi diventeranno due estranei, il ricordo del loro amore e della loro felicità perduta perseguiterà sempre Mascia come un'ombra oscura sul suo cuore. Non si può rimanere indifferenti di fronte a questo capolavoro.


Durata totale della lettura: un giorno
Bevanda consigliata: Tè alla menta
Formato consigliato: Ebook

Età di lettura consigliata: da 16 anni






"Cosa dunque desiderare ancora? Egli è buono, dolce, è un bravo marito, bravo padre; non so io stessa cosa ancora mi manchi"


   

                                        

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