di Steve Sam Sandberg Editore: Marsilio Editori Prezzo Cartaceo: € 20.00 Pagine: 576 Titolo originale: De utvalda
Spiegelgrund non esiste più. Le mura che circondavano l’ospedale viennese sono state abbattute e tutto quello che il personale aveva giurato di non rivelare mai a nessuno non è più un segreto. Tra il 1940 e il 1945, in quel diabolico istituto il cui obiettivo ufficiale era di raddrizzare i bambini più ribelli e di assistere quelli affetti da malattie psichiche, la realtà era tragicamente diversa. Adrian Ziegler vi arriva nel gennaio del 1941, in una fredda e limpida mattina d’inverno scintillante di brina. Quegli edifici pallidi all’ombra della collina, con le facciate di mattoni scrostate e le inferriate alle finestre, diventeranno la sua casa negli anni a venire. La sua, come quella degli altri bambini rinchiusi a Spiegelgrund – orfani, ritardati, disabili, piccoli delinquenti, «degenerati razziali» –, è una vita indegna di essere vissuta. Non ci sono cure ad attenderli, solo medici pronti ad attuare il programma nazista di eutanasia infantile voluto da Berlino.
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Questo romanzo, trasmette un messaggio importante: quello di resistere a ogni colpo che la vita può infierire, e alla forza interiore che può celarsi dentro all’animo umano, in grado di salvare chiunque. Sullo sfondo l’Europa nazista. La casa di cura di Spiegelgrund ha il compito di sottoporre a esame e a un’attenta osservazione tutti i bambini e i ragazzi, dalla fase neonatale fino al raggiungimento della maggiore età, che presentino devianze psichiche, per valutare le loro conoscenze e abilità mentali e fisiche e indirizzarli, dopo la conseguente perizia, all’istituto o alla casa di cura più appropriati. Le esperienze così accumulate saranno inoltre raccolte a beneficio della futura ricerca scientifica. Spiegelgrund aveva un effetto terribile sulle persone: le deformava fino alla fine. I bambini che non riuscivano a fuggire o non sparivano in altro modo finivano nei padiglioni 15 o 17. Una storia cruda e toccante, che ripercuote la cattiveria dei tempi più oscuri della storia. Questo componimento narrativo, con il suo prezioso contributo storico, vi farà capire che: non ha senso scavare nel passato, dobbiamo imparare a guardare avanti. C’è una forma di amnesia, dice Adrian Ziegler, che non equivale a non ricordare più, ma è come se il cervello fosse diventato muto. C’è chi ne ha sofferto per tutta la vita. Si agisce come se tutto nella propria esistenza fosse una vuota messinscena. Niente di ciò che gli altri dicono o fanno ha importanza. Nemmeno gli avvenimenti più terribili e odiosi ti penetrano davvero dentro. Allora si dice di non ricordare, o di non capire il significato delle proprie azioni. Ma è possibile che un’intera nazione soffra di un’amnesia del genere? Un libro bellissimo, per non dimenticare mai.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Caffè doppio
Formato consigliato: Ebook
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