Recensione: Storia di Roque Rey

Storia di Roque Rey di Ricardo Romero Editore: Fazi Prezzo Cartaceo: € 18,50 Prezzo Ebook: € 9,99 Pagine: 526 Genere: Narrativa moderna Il giorno in cui lo zio Pedro muore, la zia Elsa chiede a Roque, dodici anni, di indossare le sue scarpe per ammorbidirle un po’ in vista del viaggio nell’aldilà. Così, riempite le punte con il cotone, il ragazzo esce di casa per fare una passeggiata. Non tornerà più. Camminerà per quarant’anni attraverso l’Argentina, senza meta, in una lunghissima fuga costellata di scoperte, di riflessioni e di una serie di incontri indimenticabili: Umberto, un prete epilettico parricida; Los Espectros, un gruppo di musicisti itineranti che lo ingaggia come ballerino; Marcos Vryzas, un bohémien alcolizzato che lo introduce alla vita dissoluta della capitale; Natalia, una bambina dall’intelligenza eccezionale che si innamora di lui e lo tenta col suo fascino ammaliatore. E quando Roque finirà a lavorare in un obitorio, tolte le scarpe dello zio indosserà quelle dei morti, che lo condurranno nei luoghi dove sono sepolti i loro più terribili segreti. Sullo sfondo di questo lungo viaggio, scorrono quarant’anni di storia dell’Argentina, un paese misterioso ancora tutto da scoprire, raccontati da chi della storia non è protagonista, ma la vive sulla propria pelle. Ricardo Romero è uno degli autori argentini contemporanei più apprezzati e talentuosi. In Storia di Roque Rey rielabora la grande tradizione sudamericana del realismo magico dando vita a un romanzo sempre in bilico tra reale e immaginifico che, sin dalle prime pagine, ci ricorda cosa significa leggere per puro piacere.

Roque è venuto al mondo lasciando sorpresi tutti, persino sua madre che non sapeva della sua esistenza. Durante il solito tè in compagnia di sua sorella la madre decide di scappare per non fare più ritorno. Cresciuto quindi dagli zii Roque coltiva nel suo profondo la sensazione di non avere un posto, non voluto da sua madre, un peso per la zia riceve solamente affetto dallo zio Pedro. Alla sua morte Roque perde l'unico riferimento, l'unico confine in quel mondo che era capace di dargli una dimensione e così decide, calzando le scarpe di suo zio insieme a tanto cotone, di camminare per non fare mai più ritorno. Inizia così un viaggio che durerà oltre cinquecento pagine e che attraverserà l'Argentina in lungo ed in largo seguendo come un fiume tortuoso la vita del protagonista. Mi sono innamorata a prima vista della copertina del romanzo, sono rimasta incuriosita poi dalla storia di questo ragazzino riflessivo lasciato da solo in balìa del mondo e dei propri sentimenti che si ritroverà a vivere diverse vite, diventando ogni volta una persona diversa senza mai scoprire chi è veramente lui stesso. La narrazione quasi tutta in prosa non risulta pesante al lettore anzi, lo coinvolge e lo rende partecipe non solo della vita di Roque ma anche di tutti quei personaggi che lo accompagneranno per un tratto del suo cammino. Pagina dopo pagina seguiamo i passi di Roque all'estenuante ricerca del suo posto nel mondo, eccolo prima ballare insieme ai Los Espectros poi ubriacarsi insieme a Marcos Vryzas per poi diventare un marito per Natalia sino poi al lavoro in obitorio dove, indossando le scarpe dei morti, vivrà ogni sera una nuova vita portando con sé i sogni di chi ormai giace freddo e rigido su di un tavolo. Questo non è il consueto romanzo, l'intera trama è affascinante ed al contempo inconsueta e non semplice da seguire nei suoi contorti giri ma a me è rimasta nel cuore come un viaggio rocambolesco capace di sconvolgere l'anima sin nei suoi angoli più remoti.

Durata totale della lettura: cinque giorni

Bevanda consigliata: tè ai frutti rossi

Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: da 17 anni

"Non importava che ciò non fosse del tutto vero, perchè nella sua vita nulla era stato del tutto vero."