mercoledì 17 gennaio 2018

Recensione: Il grande sogno


Il grande sogno
di Sam Shepard


Editore: Il saggiatore
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Pagine: 181
Titolo originale: Great Dream of Heaven


Un lungo cavo telefonico percorre le sterminate routes della California da Coalinga a Los Angeles. La voce di un uomo entra elettricamente in una cornetta e annuncia alla moglie che non tornerà a casa. Intanto, attraverso il vasto deserto dello Utah, sulle note di A Lover’s Question una figlia trasporta in un’urna le ceneri della madre. Nei grandi boschi del Nord, da diciotto anni marito e moglie siedono sulle stesse sedie arancioni che danno sul molo. La superficie del lago riflette, poco prima che affondino, i ricordi di un’irrecuperabile giovinezza. Dall’Arizona all’Indiana, verso l’Illinois, e poi giù attraverso la straniera Santa Fe, lungo le sponde uraniche del Colorado fino alla periferia di Twentynine Palms, Sam Shepard snoda la rotta di un viaggio di scoperta e mistificazione, epicedio intonato alla sua America e a ciò che ne resta, nella spietata solitudine di cowboy ormai invecchiati. Brevi sprazzi di quotidianità, frammenti appuntiti di irrealtà, logore istantanee americane che riscrivono il mito del Grande sogno spostandolo al di là della frontiera, dove la visionarietà dell’ambizione rinsecchisce nella desolazione di una waste land allucinata, e la temerarietà dello spirito western languisce nella muta malinconia delle speranze svanite. È questo il paradiso perduto che Shepard riporta alla luce attraverso diciotto brevi prose di dolore, a metà fra narrazione e sceneggiatura, fra commedia e dramma, che intonano il requiem del sogno americano e, insieme, il suo sconfinato miserere.



Devo ammettere che ho amato molto Sam Shepard, sia come attore, che come sceneggiatore. Per la prima volta, mi sono ritrovata a leggere una sua opera letteraria. Una raccolta di racconti originali che hanno in comune, la nostalgia del “grande sogno americano”, e davvero ben scritti. A far da sfondo, i paesaggi americani sconfinati, e magici, che coloro che hanno seguito i suoi film conoscono alla perfezione. Malinconia, e magnificenza, raffigurate nella vita di cowboy ormai sulla “soglia del tramonto”. Ci sono passaggi per tutti i gusti, i miei preferiti, con certezza, in primis le riflessioni dedicate alle donne. Un nonno, un nipote, la sensazione provate nei confronti dell’universo femminile, peraltro con un punto di vista inedito per una lettrice donna come me. Antiche solitudini, perdite, senso di vuoto, donne che l’hanno lasciato, donne che hanno lasciato, una sfilata di bellezze. Una sfilata di bellezze, acqua passata, che ha comunque lasciato strascichi nel cuore di entrambi. Il desiderio di un nonno di proteggere il nipote, dalle ferite che l’amore può spesso creare nel cuore di un ignaro giovane uomo. Molto particolare, a mio giudizio, anche “ sconvolgimento”, un capitolo che narra dell’attesa di una donna, i più intimi sentimenti di un animo maschile, che ama la sua donna, e prova un profondo trambusto interiore. (A noi donnine, potrebbe far piacere osservare quest’universo tanto da vicino.) Un libro davvero particolare, in grado di dimostrare ancora una volta (non ce n’era bisogno a mio parere), la grandezza e bravura di un artista a tutto tondo. Lasciatemi dire che nelle note, ho letto che l’autore ha ringraziato “ Jesse”, presumo sia Jessica Lange, attrice meravigliosa, e suo grande amore, quello che lo stesso attore, ha definito “della vita”. Si vede molto che ho sempre parteggiato per loro? (Concedetemi una piccola divagazione personale).


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Un caffè doppio
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore:Sam Shepard










      "È l’America di oggi, controversa
 definizione del nuovo millennio"





                            

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