giovedì 11 gennaio 2018

Recensione: Fiori sopra l'inferno



Fiori sopra l'inferno
di Ilaria Tuti

Editore:  Longanesi
Prezzo ebook: 8,99 € 
Prezzo cartaceo: 16,90 € 
Pagine: 372
Genere: thriller



Un thriller che entra nelle pieghe dell'animo, e ci fa scoprire un'autrice da seguire attentamente. Marta Cervino, Marie Claire Il primo romanzo di Ilaria Tuti, "Fiori sopra l'inferno", è un thriller. Ma racconta, attraverso il mistero e la morte, la vita.
Antonella Lattanzi, Vanity Fair 


LA NUOVA PROMESSA DEL THRILLER ITALIANO UNA STORIA CHE SCUOTE LA MENTE E IL CUORE

«Ilaria Tuti ha creato non un personaggio ma una persona vera. Teresa Battaglia è più di una protagonista: è una luce piena di ombre, uno spazio dentro il nostro cuore. È già indimenticabile.»
Donato Carrisi

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.»

Questo non è soltanto l’esordio di una scrittrice di grandissimo talento. Non è soltanto un thriller dal ritmo implacabile e dall’ambientazione suggestiva. Questo è il debutto di una protagonista indimenticabile per la sua straordinaria umanità, il suo spirito indomito, la sua rabbia e la sua tenerezza.




Pare che al Salone di Francoforte questo libro sia stato conteso dagli editori di mezza Europa e che presto dovrebbe essere tradotto anche nei Paesi di lingua inglese. Non male per una scrittrice italiana al suo esordio, vero? Ma come mai tutto questo clamore per questo romanzo? Ne varrà davvero la pena? Ecco, queste sono le domande con cui mi sono approcciata a questo libro.
Di certo, il romanzo sa come catturare l’attenzione del lettore fin dalle sue prime battute, con il rinvenimento di un cadavere in un bosco delle Dolomiti friulane. La particolarissima disposizione del corpo fa sì che il Commissario Battaglia non riesca a liberarsi di un pensiero fisso: questo sembra essere il primo delitto di un potenziale serial killer, e bisogna assolutamente trovare il modo di fermarlo prima che ne vengano compiuti altri.
Ora, trattandosi di un giallo io mi ritrovo sempre ad autoimpormi dei paletti alquanto rigidi per quel che riguarda lo svelare la trama. Si sa, nelle indagini sono i piccoli dettagli a fare la differenza, quelli taciuti e quelli che invece vengono rivelati – ed in questo secondo caso sono il come, quando e il perché quei piccoli particolari siano stati raccontati ad avere un peso particolare, e ad essere materia di analisi da parte degli inquirenti letterari e dei loro lettori. Perdonerete, quindi, se non vi svelerò nulla di più sulla trama, ma non voglio rovinarvi il gusto della scoperta. Ma vi darò altri indizi su come mai questo romanzo ha attirato così tanta attenzione a Francoforte.
Credo che il pieno merito sia lo stile di Ilaria Tuti: molto descrittivo, attento ai particolari e decisamente profondo. Profondo nella scelta della protagonista, Teresa Battaglia, un commissario di polizia donna e sessantenne e con problemi di salute. Profondo nella psicologia, vera regina di questo racconto: dal modo in cui vengono tratteggiati i vari personaggi del romanzo ai comportamenti del paese, che si chiude a riccio di fronte alle indagini, fino ad arrivare alla metodologia adottata dal commissario Battaglia per dare la caccia al colpevole, l’elemento psicologico è sempre presente. A tratti mi ha ricordato lo stile di alcuni scrittori scandinavi, come Henning Mankell e Håkan Nesser.
La stessa ambientazione del romanzo – quelle Alpi friulane affascinanti e misteriose allo stesso tempo – contribuisce a creare attorno alla storia un certo alone di mistero che alimenta il senso di inquietudine che avviluppa le indagini.
Il risultato è un romanzo che con coraggio gioca con i canoni del thriller, che stuzzica il lettore e che porta una ventata di novità a questo genere.





Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata:  Infuso fichi, pesca e mango
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Ilaria Tuti














"Forse loro vedono il mondo meglio di noi. [...] 
Vedono l'inferno che abbiamo sotto i piedi, 
mentre noi contempliamo i fiori che crescono sul terreno"



                                            

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