lunedì 15 gennaio 2018

Blogtour "Il giorno in cui ho imparato a volermi bene": Maryse


Buongiorno a tutti, un'altra settimana da affrontare e quindi vogliamo darvi la carica con il blogtour di questo libro davvero speciale edito dalla Seprling & Kupfer.




Voglio iniziare lasciandovi la scheda del libro e una breve recensione. Questo blogtour andrà ad analizzare i personaggi principali del libro, ognuno a suo modo ci regala qualcosa di assolutamente unico e iniziamo noi di Reading at Tiffany's facendovi conoscere meglio Maryse.


Il giorno in cui ho imparato a volermi bene
di Serge Marquis

Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo cartaceo : € 17,90
Prezzo ebook: 9,99€

Pagine: 304


Maryse, illustre neuropediatra, è una donna bella e intelligente, ma terribilmente narcisista e ossessionata dal bisogno di essere sempre la più brava, la più ammirata - la numero uno. È anche madre di Charlot, un bambino singolare, che sa meravigliarla ed esasperarla al tempo stesso. Come una sorta di Piccolo Principe, fin dalla più tenera età Charlot la disarma con domande sulle verità più essenziali e meno afferrabili: la felicità, il senso della vita e dell'amore. Grazie a Charlot e ai suoi quesiti filosofici che la mettono in difficoltà, Maryse inizia pian piano a spogliarsi delle sue certezze inossidabili. Grazie a Charlot e alle sue lacrime, Maryse capisce che certe ferite inflitte dalla vita non hanno un motivo né una spiegazione, e riscopre il valore dell'umanità nel ruolo di medico. Con il suo candore acuto e il suo coraggio ostinato anche di fronte alle prove più dure, un ragazzino come Charlot sarà in grado di dimostrare agli adulti che l'essenziale nella vita sta nell'assaporare ogni istante del presente, nel riscoprire quella tenerezza che ci permette di entrare in connessione con gli altri, nello spogliarsi del proprio ego e di tutte le maschere che ci impone. Solo così è possibile imparare a volersi bene e lasciarsi andare alla vera gioia, quella che si raggiunge solo con l'intelligenza del cuore.


Questo libro mi ha conquistato piano piano, all'inizio ho faticato a prenderci confidenza ma ho scoperto poi andando avanti, che più pagine leggevo, più la storia iniziava a prendere senso e non solo quella, i vari dubbi e domande che mi affliggevano in partenza hanno trovato un loro posto e una loro risposta come dei nodi che vengono al pettine rendendo tutto liscio e armonioso. Maryse è il ritratto di una donna del tutto moderna, bella e affascinante, sempre pronta ad emergere, a fare la differenza e a puntare in alto verso il successo nella sua carriera, Charlot, suo figlio, è decisamente un bambino particolare che pone la sua attenzione su molti quesiti esistenziali ai quali la maggioranza degli adulti non sanno come rispondere e spiegare o forse non hanno neanche mai considerato nella loro vita. Per Maryse il dialogo con suo figlio non è sempre cosa semplice e come il lettore, anche lei durante il percorso degli eventi inizia a porre l'attenzione su semplici verità che spesso vengono ignorate oppure che diamo per scontato oppure che non riusciamo a scorgere perché accecati dal nostro ego. Charlot nonostante riceva dalla vita sorprese dolorose riesce in maniera naturale ad affrontare tutto, ricordando a se stesso e agli altri che la felicità che tutti ci affanniamo a raggiungere è già a nostra disposizione e basta fermarsi e ritrovarla all'interno di noi stessi. Un libro che credo tutti avremmo bisogno di leggere almeno una volta o più nella vita, per ritrovare noi stessi, per ricordarci come facilmente ci facciamo distrarre dal mostro dell'ego, come lo chiama Charlot e scoprire come invece è meravigliosamente bello liberarsene ed amare con gioia noi stessi e chi ci sta intorno.

Scopriamo Maryse



Se dovessi scegliere un'attrice per un Dreamcast per me il personaggio di Maryse sarebbe interpretato da Julian Moore. 

Maryse è una donna decisa, determinata, una dottoressa che cura i bambini e li aiuta a sconfiggere il cancro, una bellezza naturale che ha successo con gli uomini e nella carriera, sembra che nella sua vita non manchi nulla. Charlot è il suo tesoro, un figlio che ha sempre amato, che ha cresciuto da sola ma che forse si rende conto di non aver mai ascoltato veramente. Le domande e i quesiti di suo figlio la spiazzano, non sempre riesce a rispondergli o a trovare il tempo per farlo e spesso ricorre a chiedere aiuto al suo amico e collega George. 

Maryse è il personaggio che a mio parere più si avvicina al lettore in questo libro, lei è esattamente la rappresentazione dell'individuo moderno, sempre indaffarato ad emergere, a distinguersi dagli altri a essere meglio degli altri, il resto è offuscato e non si ha davvero il tempo per concertarsi su altro. Nella storia il percorso di Maryse è fatto di sorprese e consapevolezza, come se risvegliata da un lungo sonno attraverso suo figlio e gli eventi che gli accadono e i personaggi di cui si circonda riesce ad osservarsi e a liberarsi con fatica delle cattive abitudini.

Maryse si arrabbia, si commuove, è confusa, indecisa, passionale, durante la storia riusciamo a notare le sue mille sfaccettature e soprattutto le sue fragilità ed è facile riuscire a comprenderle, perché molte sono anche le nostre. Insieme a noi lettori verso la fine sembra aprire gli occhi, riesce a riportare l'attenzione su ciò che è davvero importante, dando importanza ai sentimenti giusti e veri e riuscendo finalmente a provare quella dolce tenerezza che prima considerava sconosciuta.

Un personaggio particolare e articolato che sono sicura vi rimarrà impresso.




Il blogtour termina il 27 gennaio e di seguito trovate il calendario che indica tutte le tappe del blogtour con i relativi blog che le ospitano. Consiglio vivamente di seguirle tutte per scoprire a fondo questo meraviglioso libro!






Perché «diventare intelligenti è aver trovato il significato reale della parola amare»

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