Come sfuggire al rumore del mondo di John Biguenet Editore: Il saggiatore Prezzo Cartaceo: € 11,00 Pagine: 176
Che cos’è il silenzio? È l’assenza di qualunque suono? È una mera astrazione del pensiero, o forse – come scrisse José Saramago – solo il silenzio esiste davvero? Nel silenzio possiamo riordinare i pensieri scossi dalla frenesia della quotidianità, trovare pace dopo aver subito delusioni o prevaricazioni; ma possiamo anche vivere l’angoscia dell’attesa, l’inquietudine dell’ignoto, lo spettro della solitudine. Il silenzio dei vili può coprire nefandezze e sopraffazioni, ma il silenzio dei forti può essere un gesto di estremo coraggio, di fiera opposizione alle lusinghe e alle minacce del potere.
Mentre oggi la scienza pone in dubbio la sua reale esistenza, autori come Shakespeare, Sterne, Twain, Poe e Rilke, artisti come Rothko e Duchamp, e musicisti come Cage si sono interrogati sul significato del silenzio e sulla sua rappresentazione nella letteratura e nell’arte. E proprio nella varietà e contraddittorietà delle risposte risiede il grande fascino del silenzio, che John Biguenet restituisce in questo libro indagandone le mutevoli e variegate sembianze: premio o punizione, arma letale o strumento di resistenza, vuoto da riempire o sensazione di pura pienezza, bene di lusso o disturbo da evitare.
In un mondo che procede febbrile, snervante e caotico, sempre più spesso il silenzio sa esprimere meglio delle parole le passioni umane, dalle più esaltanti e virtuose alle più tristi: con prosa lieve e cultura sconfinata, Biguenet ci ricorda che inseguirne il fragile, utopico incantesimo è oggi il modo migliore per prenderci cura di noi stessi.
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Un libro che è soprattutto una ricerca attenta sul significato insito nel concetto di silenzio, in ogni sua definizione, anche in quella di disuguaglianza sociale. Secondo l’autore, infatti, gli opulenti e ovattati saloni schermano i ricchi dal baccano della povertà, ma per i poveri il chiasso della vita moderna – come le altre forme d’inquinamento – e inevitabile. E cosi, mentre il rumore continuerà la sua inesorabile avanzata nei più tranquilli vortici della natura incontaminata, i ricchi riusciranno comunque a trovare un rifugio silenzioso e impossibile da localizzare. La ricerca del silenzio potrebbe essere, infine, un tentativo.
Di fuggire da noi stessi. Questo saggio, vi spronerà, a compiere riflessioni profonde, cui forse, non avete mai rivolto il vostro pensiero: ad esempio, quella nello specifico, secondo cui, la differenza fondamentale fra il silenzio che ricerchiamo e quello che, invece, ci spaventa e forse semplicemente la differenza fra volontà e costrizione? Un lavoro attento che considera diversi elementi, che vanno dalla rappresentazione concreta del silenzio, sino alla sua “espressione” nelle diverse forme di arte, come la fotografia e il teatro. Meritevole a mio giudizio, l’ultimo capitolo, in cui l’autore, decide di analizzare il futuro del silenzio, passando attraverso un articolo che descrive il mondo che ci attende (7 miliardi di abitanti). Quale sarà quindi il futuro del silenzio? Il timore espresso da questo scrittore, e che assomiglierà al suono di sempre più balene sole.
Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Un caffè doppio
Formato consigliato: Ebook
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