di Nino Motta Editore: Bompiani Prezzo Cartaceo: € 16,00 Pagine: 212
Rosa Lentini ha quarant'anni passati da un po' (anche se nessuno lo direbbe), un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione: è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua carriera universitaria è bloccata da concorsi discutibili. L'estate si avvicina, e Rosa prende una decisione: chiede l'aspettativa e con sua madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa. Non sarà la solita vacanza tranquilla di mare e spiaggia. Mentre lo scirocco soffia inebriante e stordente, prende forma una piccola ossessione: far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956. Che cos'è accaduto alla bellissima ventenne che aveva aperto da poco un Salone di parrucchiera? A cosa si deve il silenzio che avvolge la sua morte da oltre cinquant'anni? A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c'è quasi nulla. Per l'indagine che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia: che insegnano proprio a colmare lacune, esercitare la virtù del dubbio, seguire la ''lectio difficilior'' anche a costo di mettersi nei guai.
Sulle quinte barocche di un'estate siciliana, Nino Motta dà vita a personaggi memorabili e ci regala l'emozione di un giallo che è insieme ''l'edizione critica di un delitto'' e un inno alla resistenza femminile. Come quella di Nunziatina, parrucchiera, finita in un ''imbroglio'' forse più grande di lei.
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Questo libro, è davvero un gioiellino da non perdere. Rosa Lentini, protagonista assoluta di questo libro, vi rapirà totalmente, e vi trasporterà con sua madre in un’estate siciliana a tinte gialle, un misterioso caso da risolvere, antiche dicerie di paese che coinvolgono ogni lettore, anche il più scettico. Rosa decide di indagare sulla misteriosa “sparizione” di Nunziatina, la ragazza del 1956, nel senso che era stata ammazzata in quell’anno, all’angolo della strada principale, ove si trovava il suo negozio da parrucchiera. Dopo l’ennesimo concorso fallito, Rosa decide di accantonare temporaneamente la filologia per dedicare alla risoluzione di questo intricato caso. Decide così di prendere le distanze, almeno per ora, da quel mondo di cerimonie, ipocrisie e tranelli, che erano l’università; Rosa in questo modo non darà alcuna retta all’antica saggezza delle mamme meridionali (come la sua), e si getta in anima e corpo in una strada nuova. Per l’intero romanzo, Rosa dovrà dunque comprendere quale sia il mistero che avvolge la crudele uccisione di questa donna (Nunziatina appunto), tra l’altro ben voluta da tutti e nonostante ciò sparata al petto e trucidata barbaramente da una mano ignota nei pressi del suo Salone. In merito a questa “spiacevole” vicenda, poco si sapeva, o forse poco si voleva dire, dato che avrebbe finito ogni diceria, con lo investire totalmente la gente di Pizzutta e la sua reputazione. Assieme al lettore, Rosa, (accompagnata dalla spassosa e molto caratteristica, a mio giudizio madre Evelina); trascinerà il lettore in un’appassionante indagine, allo scopo di risolvere il grande mistero che ha avvolto la cittadina di Pizzutta, un trauma antico, senza capo né coda, un vero spavento. Una dopo l’altra, si apriranno piccole falle nella diga di un silenzio antico. Un romanzo realmente delizioso, che v’insegnerà a capire che la vita è questa, bisogna prendersi le gioie più piccole, perché quelle grandi non fanno mai, nel totale, l’insieme delle piccole.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino con cacao
Formato consigliato: Cartaceo
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