domenica 20 agosto 2017

Recensione: La fioraia del Giambellino

La piccola casa dei ricordi perduti
di Rosa Teruzzi



Editore: Sonzogno 
Prezzo E-Book: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 14,00 
Pagine: 164

Genere: giallo, rosa



Avvicinandosi il tanto atteso giorno delle nozze, Manuela, ragazza milanese romantica e un po’ all’antica, sogna di realizzare il suo desiderio più grande: essere accompagnata all’altare dal padre. Il problema è che lei quel genitore non l’ha mai conosciuto e non sa chi sia. È un segreto che sua madre ha gelosamente custodito, e che per nulla al mondo accetterebbe di rivelare. Stanca delle continue liti in famiglia per ottenere la confessione cui tanto tiene, a Manuela non resta che cercare aiuto altrove. Così bussa alla porta del vecchio casello ferroviario, dove abitano tre donne assai originali, sulle quali ha letto qualcosa in una pagina di cronaca nera: la poliziotta Vittoria, tosta e non proprio un modello di simpatia, sua madre Libera, fioraia con il pallino dell’investigazione, e la nonna Iole, eccentrica insegnante di yoga, femminista e post hippie. Sono tre donne diversissime, spesso litigiose, con il talento di mettersi nei guai ficcando il naso nelle faccende altrui. Saranno proprio loro, dopo le iniziali esitazioni, ad andare alla ricerca del misterioso padre. Le tracce, come in una caccia al tesoro di crescente suspense, le condurranno in giro per Milano e nei paesini della Brianza, a rivangare l’oscuro passato della madre di Manuela, custodito nei ricordi e nelle omertà di chi l’ha conosciuta da giovane. E a mano a mano che si avvicineranno alla soluzione del caso, si troveranno di fronte al dilemma: rivelare la scabrosa verità, oppure no?


Libera, Iole e Vittoria, le tre protagoniste de “La sposa scomparsa”, sono tornate! E, sapete che vi dico? Mi erano davvero mancate un sacco!
Stavolta Libera si ritrova tra le mani un caso in apparenza più semplice di quello che le ha viste impegnate nel precedente volume: scoprire chi sia il padre di Manuela, una delle spose che si è rivolta a Libera per il proprio bouquet, in modo che questi possa accompagnarla all’altare. L’indagine non appare affatto semplice, vista la scarsità di indizi, ma questo non basta a fermare la nostra fioraia detective.
Vittoria è più defilata in questo romanzo, e ammetto che la sua razionalità mi è un po’ mancata nel corso delle indagini. La sua relazione con un pregiudicato preoccupa Libera, e Vittoria così decide di “prendersi una pausa” dalla vita quotidiana all’ex stazione ferroviaria. Iole è e rimane un personaggio meraviglioso, assolutamente incontenibile (ma davvero Vittoria ha preso da sua nonna parte del suo patrimonio genetico?) e che porta quel pizzico di follia ed imprevedibilità al racconto. E poi c’è Libera, che deve avere la pazienza di una santa per aver a che fare sia con delle spose sul lavoro che con sua madre.
Parlando, invece, delle indagini, ammetto che stavolta l’indagine in cui si sono cimentate Iole e Libera mi ha intrigato fino ad un certo punto. Molto più coinvolgente è stata, invece, la scoperta di una nuova prova nel caso della morte del marito di Libera, e davvero non riesco a togliermi dalla mente i sospetti che sono sorti nelle ultime pagine del romanzo, nei confronti di un personaggio che mi è molto, ma molto simpatico. Quindi non vedo davvero l’ora di scoprire cosa succederà nel prossimo libro!



Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata:  Infuso mandarino e fragoline di bosco
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Rosa Teruzzi

 







"Le persone cambiano e la vita ci sorprende." 


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