di Niccolò Zancan Editore: Sperling & Kupfer Prezzo ebook: 9,99 € Prezzo cartaceo: 17,90 € Pagine: 271 Genere: narrativa Cosa succede se tutto quello che hai sempre sognato, in realtà, non vale quanto avevi creduto? Andrea Marai è un giornalista in carriera. Appassionato, ambizioso, iperconnesso, vive schiacciato dal suo presente inquieto. Orfano del suo migliore amico, morto troppo presto e in circostanze poco chiare, pesca a piene mani dalle opportunità che la vita gli presenta, l'unico modo che conosce per sfuggire alla mediocrità. Francesca, sua moglie, lo ama e da lui vorrebbe un figlio, eppure fatica a capirlo, ostinandosi a leggere in questa frenesia solo insoddisfazione. Le bugie sono un velo dietro cui il loro matrimonio si sta pian piano sgretolando. Ma Andrea è distratto, perché ha appena scritto l'intervista perfetta e sta per vincere il premio più ambito. Poi, proprio lì, sul palco della consacrazione, il crollo. Il momento in cui tutto diventa nero e liquido, l'istante esatto in cui il corpo dice «no». Quello che viene dopo è una metamorfosi dolorosa come una crisi d'astinenza, e poi una fuga rocambolesca verso il mare, verso un'altra vita possibile. Forse per ritrovare se stessi. Forse per cercare qualcos'altro. Un romanzo sulle nevrosi di efficienza, successo e connessione. E sul bisogno di lasciarsi alle spalle una vita che imbriglia per abbracciarne una più autentica, riscoprendo il valore della solitudine e del silenzio. |
Esistono due tipi di persone: quelli che passano la vita a correre, inseguendo un sogno o un obiettivo. A volte quei traguardi autoimposti non sono nemmeno qualcosa che loro desiderano davvero, ma sentono che la loro realizzazione personale passa per un nuovo incarico di responsabilità o una qualche altra forma di riconoscimento.
E poi ci sono quelle che sanno accontentarsi delle piccole gioie quotidiane, quelle che i traguardi nella vita se li sono scelti da soli. La cui ambizione non si concretizza un titolo altisonante sul biglietto da visita o in un premio vinto, ma nel raggiungere la propria felicità.
Andrea Marai, protagonista di questo romanzo, appartiene alla prima categoria. Giornalista incapace di vivere senza controllare compulsivamente le notifiche sul suo cellulare, è riuscito a realizzare un pezzo che gli ha fruttato uno dei premi più ambiti all'interno della sua professione. Per lui questo è importantissimo, più del rapporto con sua moglie, che lui reputa troppo poco ambiziosa e troppo focalizzata sul suo desiderio di maternità, ed ancor più del suo rapporto con il padre malato di Alzheimer.
Eppure, proprio in quello che doveva essere il momento clou della sua carriera, Andrea ha un collasso. Il suo corpo cede, e lui collassa a terra proprio durante le fotografie di rito subito dopo la consegna del premio.
Inizia in quel momento una nuova fase della vita di Andrea, in cui tutto e tutti viene rimesso in discussione, in cui egli si rende conto che nella sua vita ci sono molte cose che devono ripensate e rimesse nella giusta prospettiva.
Il romanzo di Niccolò Zancan è vero, è reale. E non solo perché lui, giornalista di professione, riesce a trasmettere sulla carta i ritmi sostenuti di chi fa quel mestiere. Sono reali anche le atmosfere, i dubbi, le paure che accompagnano Andrea nel suo percorso verso la riscoperta di ciò che conta davvero nella vita. Talmente reali che a volte ci si perde, in questo racconto, poiché a tratti le prese di consapevolezza di Andrea diventano quelle del lettore, con la voce narrante che diventa, piano piano, la voce della nostra coscienza.
E poi ci sono quelle che sanno accontentarsi delle piccole gioie quotidiane, quelle che i traguardi nella vita se li sono scelti da soli. La cui ambizione non si concretizza un titolo altisonante sul biglietto da visita o in un premio vinto, ma nel raggiungere la propria felicità.
Andrea Marai, protagonista di questo romanzo, appartiene alla prima categoria. Giornalista incapace di vivere senza controllare compulsivamente le notifiche sul suo cellulare, è riuscito a realizzare un pezzo che gli ha fruttato uno dei premi più ambiti all'interno della sua professione. Per lui questo è importantissimo, più del rapporto con sua moglie, che lui reputa troppo poco ambiziosa e troppo focalizzata sul suo desiderio di maternità, ed ancor più del suo rapporto con il padre malato di Alzheimer.
Eppure, proprio in quello che doveva essere il momento clou della sua carriera, Andrea ha un collasso. Il suo corpo cede, e lui collassa a terra proprio durante le fotografie di rito subito dopo la consegna del premio.
Inizia in quel momento una nuova fase della vita di Andrea, in cui tutto e tutti viene rimesso in discussione, in cui egli si rende conto che nella sua vita ci sono molte cose che devono ripensate e rimesse nella giusta prospettiva.
Il romanzo di Niccolò Zancan è vero, è reale. E non solo perché lui, giornalista di professione, riesce a trasmettere sulla carta i ritmi sostenuti di chi fa quel mestiere. Sono reali anche le atmosfere, i dubbi, le paure che accompagnano Andrea nel suo percorso verso la riscoperta di ciò che conta davvero nella vita. Talmente reali che a volte ci si perde, in questo racconto, poiché a tratti le prese di consapevolezza di Andrea diventano quelle del lettore, con la voce narrante che diventa, piano piano, la voce della nostra coscienza.
Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Succo alla pesca
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Niccolò Zancan
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