lunedì 3 luglio 2017

Recensione in anteprima: Conta fino a dieci


Conta fino a dieci
di Paolo Cammilli



Editore:  Sperling & Kupfer
Prezzo ebook: 6,99 €
Prezzo cartaceo: 16,90 €
Pagine: 312
Genere: narrativa 
Pubblicazione: 4 luglio 2017



Fortunato, Diletta, Rosa, Nino, Pietro, Salvatore. Sei bambini chiusi in un cerchio, come per proteggersi. Sette anni il più grande, quattro e mezzo la più piccola. A quell'età, il nascondino è una cosa seria. Chi conta è da solo, ma chi si nasconde sfida il buio. A quell'età, la morte non esiste e non la trovi nemmeno se la cerchi, al massimo con la morte ci giochi. A quell'età, il sole splende senza pensare alla notte. 
Eppure… nell'isolato numero 4, un palazzo popolare del comprensorio Cielo Rosso, a sud di Catania, scompaiono due bambini, a pochi mesi l'uno dall'altro. Un incubo che si ripete. Già dieci anni prima era sparita una bambina, poi ritrovata in fin di vita lungo i binari della ferrovia che lambisce i palazzi. Un solo elemento, macabro e beffardo, accomuna i tre casi: i piccoli si perdono nel buio mentre stanno giocando a nascondino. Nessuno ha visto niente, nessuno sa niente. O forse troppo. Centinaia di famiglie, impantanate nella miseria, hanno e fanno paura. 
Le indagini, mollicce e pavide, imboccano vicoli ciechi e marciscono come le ringhiere dei ballatoi. Oscar Baldisserri, un quarantacinquenne senza capo né coda che viene catapultato fra quelle squallide muraglie di cemento, è l'unico a farsi delle domande. Perché tutta quella violenza e rassegnazione senza spiragli sul futuro sono incomprensibili per chi al Cielo Rosso non ci è cresciuto. 
In un'inarrestabile discesa nel degrado ambientale, sociale, umano della provincia italiana più ambigua, grazie all'aiuto di un bambino taciturno e di Matilde, che accenderà in lui una passione tenera e spietata, Oscar solcherà gli argini della sua coscienza pur di strappare al silenzio la verità. 
Conta fino a dieci è molto più di un thriller. È il filo sottile che salda silenziosamente la vigliaccheria al riscatto, la vendetta al perdono, le tenebre a un bruciante raggio di sole. Ma soprattutto è la storia potente e splendida di un uomo come tutti noi che, sbattuto nella periferia della vita in cerca di un assassino, finirà per trovare se stesso.




Quand’ero piccola uno dei miei giochi preferiti era nascondino. Ancora oggi, ogni volta che sento pronunciare la parola “nascondino”, i ricordi di risate e di corse a perdifiato verso la tana mi assalgono. Nascondino per me ha il profumo dell’infanzia, il sapore della spensieratezza e della felicità.
Ma, se ci pensate, nascondino è anche il gioco che più potrebbe spaventare un genitore, dal momento che rappresenta, a suo modo, la concretizzazione della sua paura più grande: un bimbo che non si trova. Quando i minuti diventano ore, quando si urla che il gioco è finito, quando nemmeno tutto il vicinato riesce a trovare il bambino, il gioco diventa un incubo.
A Catania, nell’isolato numero 4 del Comprensorio Cielo Rosso, i bambini scomparsi mentre giocavano a nascondino sono addirittura due. Volatilizzatisi entrambi mentre con i loro amichetti giocavano a nascondino. Probabilmente uccisi, come ipotizza la polizia, che però non riesce a far avanzare le indagini dato che la comunità si è chiusa in un silenzio assordante.
 E qui entra in gioco Oscar Baldisseri: gli inquirenti gli hanno chiesto di trasferirsi per qualche tempo a Cielo Rosso, dato che la sua famiglia è originaria di un paese lì vicino. Il suo compito è quello di scavare senza essere notato, e carpire quel genere di informazioni che gli abitanti della zona non racconterebbero mai alla polizia. O così crede Baldisseri, che nella sua indagine al di fuori dagli schemi scopre che il comprensorio è in realtà un rebus molto difficile da decifrare, ed in cui nessuno racconta mai la verità per intero. C’è sempre un qualcosa di non detto, un qualcosa che viene solo lasciato intendere, dietro a cui si cela, forse, la verità sui due bimbi scomparsi.
Ma c’è un altro mistero che attira l’attenzione di Oscar, quello che ha visto protagonista una bambina, che alcuni anni prima era stata massacrata per ragioni mai chiarite...
Paolo Cammilli torna ancora una volta a narrare una storia che parla di sofferenza e di riscatto, di dolore e di speranza, portando il lettore ad interrogarsi sulla natura dell’animo umano. Lo fa con il suo stile, asciutto e frenetico, che ipnotizza il lettore costringendolo a leggere la frase successiva, e poi quella dopo ancora, un capitolo dopo l’altro, alla ricerca di quella verità che giace, apparentemente invisibile, sotto la luce del sole.





Durata totale della lettura: tre giorni

Bevanda consigliata: Infuso liquirizia, menta e cannella
Formato consigliato: cartaceo

Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Paolo Cammilli













"Le ricerche proseguivano incessantemente, ma senza concrete speranze di successo. 
Come quando cerchi le chiavi della macchina per tutta la casa, 
ma sai beissimo di averle perdute chissà dove, 
per colpa di quella maledetta tasca bucata."



                                            

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