Buon pomeriggio cari lettori,
come state? Vi state riposando in questo primo weekend di luglio?
Dopo avervi presentato, qualche giorno fa, la recensione di Io non sarò come voi, torniamo oggi a parlare di Paolo Cammilli, autore italiano di grande talento.
Martedì 4 luglio, infatti, uscirà nelle librerie Conta fino a dieci, il suo nuovo romanzo.
Non so voi, ma io non vedo l'ora di leggerlo!
di Paolo Cammilli Editore: Sperling & Kupfer Prezzo ebook: 6,99 € Prezzo cartaceo: 16,90 € Pagine: 312 Genere: narrativa Pubblicazione: 4 luglio 2017 Fortunato, Diletta, Rosa, Nino, Pietro, Salvatore. Sei bambini chiusi in un cerchio, come per proteggersi. Sette anni il più grande, quattro e mezzo la più piccola. A quell'età, il nascondino è una cosa seria. Chi conta è da solo, ma chi si nasconde sfida il buio. A quell'età, la morte non esiste e non la trovi nemmeno se la cerchi, al massimo con la morte ci giochi. A quell'età, il sole splende senza pensare alla notte. Eppure nell'isolato numero 4, un palazzo popolare del comprensorio Cielo Rosso, a sud di Catania, scompaiono due bambini, a pochi mesi l'uno dall'altro. Un incubo che si ripete. Già dieci anni prima era sparita una bambina, poi ritrovata in fin di vita lungo i binari della ferrovia che lambisce i palazzi. Un solo elemento, macabro e beffardo, accomuna i tre casi: i piccoli si perdono nel buio mentre stanno giocando a nascondino. Nessuno ha visto niente, nessuno sa niente. O forse troppo. Centinaia di famiglie, impantanate nella miseria, hanno e fanno paura. Le indagini, mollicce e pavide, imboccano vicoli ciechi e marciscono come le ringhiere dei ballatoi. Oscar Baldisserri, un quarantacinquenne senza capo né coda che viene catapultato fra quelle squallide muraglie di cemento, è l'unico a farsi delle domande. Perché tutta quella violenza e rassegnazione senza spiragli sul futuro sono incomprensibili per chi al Cielo Rosso non ci è cresciuto. In un'inarrestabile discesa nel degrado ambientale, sociale, umano della provincia italiana più ambigua, grazie all'aiuto di un bambino taciturno e di Matilde, che accenderà in lui una passione tenera e spietata, Oscar solcherà gli argini della sua coscienza pur di strappare al silenzio la verità. Conta fino a dieci è molto più di un thriller. È il filo sottile che salda silenziosamente la vigliaccheria al riscatto, la vendetta al perdono, le tenebre a un bruciante raggio di sole. Ma soprattutto è la storia potente e splendida di un uomo come tutti noi che, sbattuto nella periferia della vita in cerca di un assassino, finirà per trovare se stesso. |
Ma vi dirò di più:
Paolo Cammilli ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande su "Io non sarò come voi", e di darci qualche piccola anticipazione sul suo nuovo romanzo.
Ecco a voi l'intervista!
benvenuto da Reading at Tiffany's e grazie per aver accettato questa intervista.
Iniziamo subito parlando di "Io non sarò come voi". Cosa ti ha ispirato a scrivere questo libro?
Un fatto di cronaca avvenuto a Leno, dove Desiree Piovanelli, una ragazza di soli quindici anni, venne massacrata dai suoi stessi amici. Non fu un semplice fatto di sangue, c'era un'intera società sconfitta dietro, c'era il desiderio, la frustrazione, l'impossibilità di comunicare fra esseri umani di piani sociali diversi, la vigliaccheria, l'impotenza che genera odio e vendetta.
In un certo senso potremmo dire che i protagonisti di questo romanzo sono i membri di due famiglie - i Valenti da un lato e gli Arricò dall'altro. Le decisioni di ognuno di loro impatta sul destino di tutti gli altri, ma nessuno ne sembra essere realmente consapevole. Sarebbero cambiate le cose se almeno uno di loro si fosse soffermato di più a pensare alle conseguenze delle proprie azioni?
Sarebbe cambiato tutto, ma a sedici anni non ti fermi a pensare, è uno dei pochi momenti nella vita in cui agisci contro il tuo interesse, anzi l'interesse non esiste nemmeno. Esistono solamente enormi sentimenti senza il controllo di alcun elemento razionale. Gli adulti, al contrario, si fermavano a pensare troppo nella storia del romanzo, calcolavano sempre ciò che conveniva loro, non ciò che era giusto.
Katia, ad un certo punto del libro, spiega a suo fratello che oggi, con Facebook, i rapporti tra ragazzi e ragazze sono più semplici, e che ora basta un "like" per attirare l'attenzione. Condividi quest'idea di Katia o secondo te la realtà è un po' più complessa di così?
Il ragionamento di Katia era in linea con il personaggio: pragmatico, moderno, superficiale. La mia invece era una provocazione, in un mondo dove ormai i meriti sembrano attenere unicamente alla capacità di sapersi vendere di fronte agli altri, o forse di sapersi vendere lontano dagli altri, nascosti dietro uno schermo di bugie.
Leggere questo libro mi ha fatto venire voglia di visitare la Versilia, dato che questa terra è un po' anche lei protagonista di questo libro. Quali sono i posti che consiglieresti di visitare?
La Versilia è un luogo che mi lega all'infanzia, all'estate. Da visitare ci sono moltissime cose, le più suggestive sulle montagne (le Alpi Apuane dove sono arroccati piccoli splendidi paesi), mentre il mare, le spiagge, l'intero litorale ha visibilmente perso il fascino di qualche decina di anni fa. La sensazione evidente di vivere un luogo che ha perduto la sua giovinezza.
Oggi è più difficile dire "io non sarò come voi" o mettere in pratica questo proposito?
Naturalmente metterlo in pratica, mai come adesso, dove tutti ambiscono a essere diversi percorrendo però la stessa strada.
Invece in vista del tuo prossimo libro ci piacerebbe saperne qualcosina in più: Ti andrebbe di svelarci qualcosa sulla trama?
In un agglomerato di palazzi degradati a sud di Catania due bambini scompaiono a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro mentre stanno giocando a nascondino. Un uomo viene inviato dalla procura per scoprire la verità, quando è il primo a cui viene taciuta. Solamente un bambino quasi muto e una ragazza disinibita lo accompagneranno in un cammino doloroso ma indimenticabile.
Rispetto a quello precedente, quale è stato più complicato da scrivere o diciamo quello che ti ha coinvolto di più?
Forse è stato più complicato quest'ultimo libro, dove la narrazione e la scoperta di un mistero si iscrivono in un mondo con caratteristiche estreme di sofferenza e violenza mentale oltre che fisica. Mi hanno coinvolto entrambi perché i personaggi dietro alla maschera che indossano nascondono una profonda umanità.
Che tipo di riscontro ti aspetti dal pubblico per questo nuovo libro?
Non saprei, sono curioso anch'io. Credo che comunque sia un romanzo in grado di tenere il lettore molto vicino alla storia narrata.
Cosa credi di aver imparato dai tuoi libri successivi che magari hai messo in pratica con il nuovo libro che uscirà a breve?
Che i lettori hanno quasi sempre ragione e vivono emozioni molto simili a quelle che provo io, mentre scrivo.
Grazie mille per la tua disponibilità, Paolo, e attendo con ansia il tuo nuovo romanzo!
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