lunedì 12 giugno 2017

Recensione: Uccidere il cancro


Uccidere il cancro
di Patrizia Paterlini_Brechot


Editore: Mondadori
Prezzo Cartaceo: € 17,90
Pagine: 240



«Dopo lo sguardo che mi ha lanciato il mio primo paziente mentre lo vedevo morire è scattata in me l'incrollabile determinazione a dichiarare guerra al cancro. E a vincerla.» Fra noi circola da sempre un serial killer invisibile e spietato, che continua ogni giorno a falciare vite umane. E che non si limita a colpire fisicamente le proprie vittime, ma ne devasta lo spirito, seminando angoscia e disperazione. Il cancro. In decenni di lotta e di ricerca, la medicina ha vinto molte battaglie, ma non (ancora) la guerra, e così, malgrado i progressi nella diagnosi e nella terapia, i tumori invasivi costituiscono una delle più gravi minacce alla nostra salute. Ma non bisogna smettere di sperare e di lottare, perché il cancro uccide solo se gli si lascia il tempo di farlo. È questa la buona notizia che ci dà l'oncologa italiana Patrizia Paterlini-Bréchot, docente presso l'Università Paris-Descartes, la quale ha dedicato la propria vita allo studio di metodi sperimentali per la diagnosi precoce e la prevenzione del tumore. Troppo spesso, infatti, il cancro viene scoperto a uno stadio avanzato, quando ormai le metastasi hanno invaso più organi e la sorte del paziente è segnata. L'idea rivoluzionaria di Paterlini-Bréchot ha dell'incredibile per la sua geniale semplicità: un esame del sangue che consenta di rilevare la presenza di cellule neoplastiche circolanti nell'organismo prima ancora che il tumore invasivo si sviluppi al punto da risultare «visibile» con una radiografia o una risonanza magnetica. Ebbene, oggi questo è possibile grazie al test ISET, da lei brevettato, una tecnica in grado di diagnosticare il tumore invasivo con diversi anni di anticipo rispetto al manifestarsi della malattia. Un tempo che, nelle cure, può rivelarsi decisivo per ridurre drasticamente la mortalità. In questa sincera autobiografia personale e scientifica, ricca di amore per la ricerca e di empatia con il dolore, l'autrice racconta il lungo cammino che l'ha portata alla sua invenzione e le ragioni profonde della sua scelta professionale, iniziando dal «paziente zero», la cui morte è stata la molla che le ha fatto dichiarare guerra al cancro. Con l'obiettivo di «arrivare alla fine dell'esistenza e guardarmi allo specchio sapendo che il mio lavoro ha contribuito a salvare tante vite».



L’autrice ha sempre pensato che siamo il miracolo temporaneo di un’eterna realtà, e ciò che maggiormente odia del cancro, è la capacità di denaturare dall’interno, togliendo bellezza e dignità, più di ogni altra malattia, più di ogni altro evento finale che la vita possa imporci. Per combattere e vincere questa guerra, necessitiamo tutti di munizioni, armi e tanto coraggio, doti di ogni degno militare/combattente. Grazie all’incontro con il famigerato paziente zero, la dottoressa ha deciso di iniziare e continuare con profitto, la sua battaglia concreta e senza fine con il cancro. Il libro è un’attenta analisi dell’origine del tumore, e dei diversi aspetti che lo riguardano, passano anche attraverso la controversa natura dell’accanimento terapeutico. La diagnosi precoce oggi giorno, fortunatamente, ha compiuto passi da gigante. Una breve descrizione è data anche alla nascita e crescita (quindi formazione dell’autrice), in merito all’analisi della malattia, e al tentativo disperato di porvi rimedio. Una lotta contro il male che l’autrice ha reso sua, fin dai primi anni di scuola. Ella si ritiene una scienziata, che osserva il mondo con un punto di vista critico, ma lascia che la sua mente rimanga aperta a ogni eventuale evenienza, poiché per lei, è difficile stabilire se ognuno di noi, sia “materia con una fine, o meno”. Lo scopo della dottoressa è bloccare la malattia, ed è divenuto il suo obiettivo numero uno, dagli anni universitari in poi. Anni di studio profondo e attento, trascorsi accanto ad una figura definita “ il maestro” (una vera celebrità che cura il Papa, la Callas e un discreto numero di teste coronate). Il professor Coppo, le ha insegnato a usare la medicina, alla pari dell’impiego di un detective, per arrivare a fondo di ogni enigma. La biologia molecolare le permetteranno di vedere la vita in modo diverso. Analisi dettagliata del DNA, diverranno per lei, fondanti allo scopo di conoscere ogni sfaccettatura del nemico che desidera sconfiggere. Mesi di lavoro forzato che rilevano sempre più l’importanza della diagnosi precoce, poiché non esiste un unico modo per annullare il nemico Killer/il cancro, bensì, un ventaglio di strategie da attuare. Ogni sforzo della dottoressa, è stato ripagato dagli sguardi dei pazienti che a lei si sono rivolti, e che da lei, sono stati sapientemente aiutati; da loro ella, ha appreso importanti lezioni di saggezza e coraggio. L’orizzonte della sconfitta del cancro, è nella convinzione dell’autrice, un traguardo vicino (mancano poche decine di anni per lei). Il cammino è tracciato, non resta che seguirlo. Una battaglia senza tregua, cui, questa straordinaria donna ha dedicato l’intera esistenza. Un romanzo che è una vera iniezione di speranza per chi lotta contro la malattia.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè verde con aloe vera
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Patrizia Paterlini-Brèchot





      "Il libro-missione di una straordinaria oncologa."



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