5 cose che

Buongiorno cari lettori,
eccoci con un nuovo appuntamento della rubrica lanciata dal blog Twins Book Lovers: 
5 cose che… 
Il tema di questa settimana è

5 libri di cui non mi è piaciuto il finale

ATTENZIONE: il post è tutto uno *spoiler*, ma sappiate che anche se sono in questa lista questi libri hanno un posto speciale nel mio cuore. E li amo lo stesso, anche se il finale non è stato come me lo aspettato o auguravo.
Quindi se ancora non li avete letti, vi prego, leggeteli!

Guerra e pace di Lev Tolstoj Classico della letteratura russa (o come dice mia madre “uno di quei mattoni russi che piacciono solo a te”) che è e rimane uno dei miei libri preferiti.  Ma ricordo ancora quando lo lessi la prima volta, quando capii che Tolsoj aveva mille qualità, ma non quella di accontentare me, che facevo un tifo sfegatato perché la vita amorosa di Andrej e Sonja riuscisse finalmente a regalare loro l’happy ending che si meritano - soprattutto visto che erano più di mille pagine che facevo il tifo per le loro rispettive storie d'amore.  E invece no!

I ragazzi della Via Pàl di Ferec Molnar Io i libri strappalacrime li evito come la peste bubbonica, e tutto è avvenuto per colpa di questo classico della letteratura dell’infanzia. Quant’era bella la storia della « guerra » in atto tra òa Società dello Stucco e le Camice Rosse ? Ovviamente, tra tutti i personaggi che c’erano, io avevo preso in simpatia Nemecsek, biondo e delicato, il soldato semplice per eccellenza. Quando finii il libro i miei occhi sembravano le cascate del Niagara. E quando, anni dopo, sono andata a Budapest, non ho neppure avuto il coraggio di avvicinarmi alla via Pal che è così cruciale nel romanzo.  Insomma, il mio primo #maiunagioia

Vent'anni dopo di Alexandre Dumas Ho amato alla follia I Tre Moschettieri: appena lo terminai mi fiondai subito a leggere il secondo, dal titolo Vent’anni dopo. Lo abbandonai alla fine del primo capitolo, inveendo contro papà Dumas che aveva tenuto separati i moschettieri così a lungo. Vent’anni, capite? Per vent’anni quei quattro, l’archetipo dell’amicizia, sinonimo di fiducia e lealtà, erano stati separati e praticamente non si erano mai parlati, per ritrovarsi ora a combattersi tra di loro. Ma scherziamo?  Ci ho messo sette anni a farmene una ragione e decidere di leggere “Vent’anni dopo”.  E come finisce? Che quei quattro si separano di nuovo!  Dumas, ma lo fai apposta?!?!?

Allegiant di Veronica Roth   Ecco, il finale. Parliamone. Anzi no, non parliamone, perché altrimenti mi tocca ripassare attraverso quel tornado emotivo da cui sono emersa strisciando dopo che ho concluso la lettura di quella bellissima saga.  Non scherzo, quel finale mi ha talmente traumatizzata che mi ci sono voluti dieci giorni prima di trovare il coraggio di leggere un nuovo libro (accuratamente selezionato solo dopo aver googlato “libri che finiscono bene”).

The Maze Runner - La rivelazione di James Dashner Ecco, giusto un paio di mesi dopo aver letto Allegiant mi sono buttata su una nuova serie: The Maze Runner. È stato allora che ho capito che non avrei dovuto affezionarmi a nessun personaggio letterario, se volevo che questo arrivasse vivo e vegeto all’ultima pagina. Ho amato – anzi no, ho adorato l’intera saga, ma ancora non mi va giù quello che James Dashner ha deciso che dovesse essere il destino di Newt: perché, perché proprio lui???? Senza parlare del fatto che ora che ne hanno tratto una serie di film la parte di Newt è andata al bravissimo Thomas Brodie-Sangster (tenetelo d’occhio, il ragazzo arriverà lontano!), che riesce solo a rendermi ancora più difficile l’idea di vedere l’ultimo film della trilogia.

Ed ora a voi! Quali sono i libri di cui non avete amato il finale?