martedì 30 maggio 2017

Recensione: Non dimenticare chi sei

Non dimenticare chi sei
di Yaa Gyasi

Editore: Garzanti 
Prezzo cartaceo: € 17,60
Prezzo ebook:  € 9,99
Pagine: 336
Titolo originale: Homegoing


Effia è nata in una notte di fuoco. Le fiamme dal bosco si sviluppano veloci senza sosta, travolgendo ogni cosa al loro passaggio. Ma lei, più forte, è sopravvissuta. Nonostante sua madre sia stata costretta a fuggire lontano da lei.
Pochi anni dopo, in un villaggio vicino, nasce Esi. Amata e protetta dalla sua famiglia, cresce felice fino al giorno in cui tutto cambia all’improvviso.

Due donne e un legame indistruttibile. Perché Effia ed Esi sono sorelle. Ma non lo sanno. E non lo sapranno mai. Non sapranno mai che quella collana che entrambe portano è l’unica cosa che rimane loro della madre: un ciondolo di pietra nera che luccica come se fosse ricoperto di polvere d’oro. Un ciondolo in grado di dare conforto e speranza. Il destino le trascina distanti l’una dall’altra. Effia sposa un governatore inglese, Esi è venduta come schiava negli Stati Uniti.
Eppure quello che le unisce va oltre il tempo, le distanze, le curve della vita. E generazione dopo generazione, decennio dopo decennio, quest’eredità fatta di opposti viene accolta da due ragazzi: Marcus e Marjorie. Non sanno nulla del loro passato, le loro origini si perdono in vecchi racconti e leggende. Non sanno che hanno il compito di riannodare quel filo spezzato anni e anni prima. Ma sanno che senza radici non si può costruire nessun futuro. Bisogna sapere da dove si viene per ritrovare sé stessi. Insieme sono pronti a farlo. Perché il ciondolo di pietra nera che Marjorie possiede, con Marcus accanto, vibra sulla pelle come se volesse raccontare una storia. Una storia che sepolta freme per tornare alla luce.




Tutto inizia in una notte quando il fuoco appiccato da Maame brucia tutto intorno, proprio quel fuoco che segnerà poi la vita di Maame e di tutti i suoi discendenti, come una maledizione. Effia è nata da Maame, proprio quella notte di fuoco; la lascia nelle mani di suo padre e scappa via, cresce così senza nemmeno conoscere sua madre, ma con l’affetto del padre e purtroppo la freddezza della sua prima moglie, che ci mette il suo zampino per far sì che Effia sparisca il prima possibile dalla loro vita, portando via con sè la maledizione che da piccola ha addosso, facendo in modo che sposi quel bianco che s’invaghisce proprio di lei.
Esi è la figlia di Maame e Big Man, un valoroso guerriero del loro villaggio fanti, che un giorno viene attaccato dai nemici e proprio a causa di ciò, Esi viene catturata e portata nei sotterranei del castello di Cape Coast, insieme ad altri neri che come lei presto sarebbero stati venduti come schiavi. Effia ed Esi seppure nate dalla stessa madre, non sanno l’una dell’esistenza dell’altra, conducono vite diverse e le loro strade non s’incrociano mai fino a quando, a distanza di anni, Marcus e Marjorie, i discendenti di Effi e di Esi, entrano l’uno nella vita dell’altro chiudendo così un cerchio disegnato molti anni prima.
Questo libro è un insieme di storie toccanti, che appaiono tra le pagine sotto l’aspetto di un viaggio spazio temporale tra i discendenti di Effi e quelli di Esi. È una sorta di finestra che si affaccia su un pezzo della storia e della cultura africana, parla di guerre tra villaggi, sete di potere, schiavitù, razzismo, odio, ma anche di amore, che poi è il vero motore della vita! La trama mi ha colpita sin dall’inizio e sapevo che leggendo questo libro avrei avuto l’opportunità di viaggiare in questa terra sconosciuta, ed entrare in contatto con una cultura a me poco conosciuta e per certi versi poco comprensibile, tanto è diversa dalla nostra. Ho trovato il libro in alcuni punti molto lento, facendo fatica a leggere qualche pagina a mio parere meno interessante di altre, ma non per questo l’ho mollato prima di arrivare alla fine, anche perché desideravo scoprire cos’era successo alle vite di tutti loro. Quindi, anche se questo romanzo mi ha lasciato meno di quello che mi sarei aspettata prima di leggerlo, è un libro che mi è ugualmente piaciuto e mi ha dato l’opportunità di immergermi in una storia dura ma travolgente allo stesso tempo.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè freddo alla pesca
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 17 anni


 



«Nel mio villaggio sai cosa si dice delle sorelle separate? Che sono come una donna e il proprio riflesso, condannate a restare in eterno sulle rive opposte dello stesso stagno.»





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