di Ellen Umansky Editore: Newton Compton Prezzo Cartaceo: € 10,00 Prezzo Ebook: € 1,99 Pagine: 352 Titolo originale: The fortunate Ones
Vienna, 1939. Mentre lo spettro della guerra terrorizza l’Europa, i genitori di Rose Zimmer cercano disperatamente un modo per lasciare l’Austria. Non riuscendoci, decidono di salvare almeno la loro giovane figlia. Rose viene così affidata a degli sconosciuti e portata in Inghilterra. Sei anni più tardi, quando la guerra è finalmente terminata, Rose tenta di ricostruire la propria vita devastata: si mette quindi alla ricerca di un quadro di Soutine, appartenuto alla madre, e al quale la donna era legatissima. Dopo essersi trasferita a Los Angeles e aver trascorso lì la propria vita, Rose si imbatterà nuovamente nelle tracce di quel dipinto, diventato per lei quasi un’ossessione, e in Lizzie Goldstein, che ne è entrata in possesso dopo di lei. Tra Lizzie e Rose nasce un’amicizia inaspettata, destinata però a interrompersi bruscamente quando le due donne si troveranno di fronte a una verità dolorosa: un segreto che ha a che fare con il quadro di Soutine e che è rimasto nascosto per tanti anni… Una prosa cristallina per una storia che parla di nostalgia, dolore, perdita e perdono.
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Devo ammettere che all'inizio il titolo del libro mi ha portato un pò fuori strada e la storia che mi ero immaginata non ha nulla in comune con quella realmente narrata nel libro, infatti il protagonista di questo libro non è una giovane ragazza ritratta in un dipinto come credevo da principio, bensì il dipinto di Chaim Soutine chiamato "Il fattorino". Alla fine sempre di quadri parliamo, ma mentre mi aspettavo una storia molto simile alla "Ragazza con l'orecchino di perla" in questo libro la storia vuole al centro delle vicende due donne, diverse di età, con un passato ed una vita diversi ma che sono unite proprio da questo quadro di Soutine che negli anni viene depositato in luoghi sempre diversi. Rose ormai ha la sua bella età ed un passato ricco ed intenso che la vede nascere a Vienna e trasferita in Inghilterra durante la guerra per sfuggire alla follia nazista, sola, in un paese straniero e con una lingua e una cultura da imparare e dove fin dall'inizio porta con sé il ricordo dei suoi giorni felici nella sua casa, con la sua famiglia, che la guerra gli ha strappato senza remore. Ora Rose è in America e in qualche modo ancora alla ricerca morbosa di quel quadro al quale è rimasta tanto affezionata e che la porta da Lizzie che ha da poco perso il padre, il quale le aveva regalato proprio il famoso dipinto che misteriosamente era stato rubato. Le due donne si conoscono proprio grazie al dipinto, per entrambe quel quadro rappresenta il ricordo della famiglia, un oggetto al quale sono strettamente connese o forse meglio dire un simbolo, che rappresenta uno dei legami più forti al mondo, quello delle proprie radici, dei proprio ricordi. Tra presente e passato scopriamo la storia di Rose e Lizzie, conoscendole sempre più intimamente man mano che andiamo avanti e vedendo sbocciare una bella amicizia tra di loro, una storia che ci apre una finestra su una realtà da non tutti conosciuta che è una delle tante dolorose conseguenze della guerra, ovvero la fuga di tanti ebrei in Inghilterra nei periodi più critici del conflitto e una storia che riesce a svelarci due personalità con debolezze diverse e che si sofferma sul senso di perdita e sulla forza interiore alla quale a volte si è costretti a ricorrere. La narrazione scorre lenta, con un ritmo tutto suo che però non bisogna smettere di seguire anche se può risultare in alcuni punti troppo piatto, un libro sicuramente non per tutti ma che forse mi ha colpito proprio per questo e che comunque sono contenta di aver avuto l'opportunità di leggere.
Bevanda consigliata: Succo al lampone
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Sito dell'autrice: Ellen Umansky
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