lunedì 15 maggio 2017

Recensione ed Intervista: Ma liberaci dal male

Ma liberaci dal male
di Costantino D'Orazio

Editore: Sperling&Kupfer
Prezzo cartaceo: € 16,90
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 312
Genere: Romanzo Storico


Alle prime luci dell'alba, mentre Roma sta ancora dormendo, una giovane donna si gode per l'ultima volta la bellezza mozzafiato dei monumenti, i rumori della Città Eterna, l'invadente ironia di un centurione che ha appena iniziato la sua recita quotidiana. Anche lei, di lì a poche ore, dovrà cambiare i suoi abiti e calcare un nuovo palcoscenico. Non è una fede profonda a spingerla in questo viaggio, ma la ricerca della serenità: quella che si può trovare solo tra le spesse mura di un convento di clausura, dove la vita scivola senza imprevisti e senza paure. O almeno, così crede lei. Accolta nella piccola comunità monastica dei Santi Quattro Coronati, Virginia cerca di adeguarsi ai rituali, alla preghiera e al silenzio. Ma è un silenzio carico di tensione, dove risuonano, insistenti, pensieri e ricordi che sperava di lasciarsi alle spalle insieme al suo passato. Una quiete apparente, che amplifica la stonatura di certi dettagli intorno a lei: ferite sul corpo e nel viso delle suore, piccoli tic che loro cercano di celare, ma non sfuggono al suo occhio vigile e inquieto. Tra queste nuove e indecifrabili compagne, Virginia cerca conforto nell'arte, di cui è appassionata sin da bambina grazie ai racconti di suo padre: il monastero dei Santi Quattro è una continua sorpresa, ma persino l'arte sembra suscitarle soltanto nuovi interrogativi. Soprattutto quando in convento arriva un giovane studioso, che coinvolge la ragazza nella ricerca di una stanza segreta, custodita gelosamente da secoli nell'angolo più oscuro del convento. Il sospetto e la reticenza delle monache non fermano Virginia, che è convinta di trovare lì le risposte a tutte le domande che sente pesare su quel luogo e sulla sua vita. Come se il monastero proteggesse un enigma indicibile, il cuore del male. L'arte si tinge di suspense nel primo romanzo di Costantino D'Orazio. Una storia di finzione ambientata in un luogo reale, uno dei più affascinanti segreti di Roma, dove il mistero accresce la magia della pittura. Una storia in cui esplorare l'arte equivale a esplorare la vita.
















Roma sotto la pioggia sembra avvolta da un'aura di mistero, Vivì sta correndo per non bagnarsi e tutto attorno a sè sembra sfuocato: i vicoli vicino al Colosseo frequentati dagli studenti ora sono vuoti e silenziosi e tutto sembra diverso da come se lo ricordava. La decisione di lasciare il babbo e di andare a vivere nel convento di clausura dei Quattro Santi le è sembrata l'unica via d'uscita da una situazione ormai fuori controllo, forse lì dentro tra quelle mura avrebbe finalmente trovato la pace e la serenità. Aver tra le mani un romanzo di Costantino D'Orazio significa immergersi in una fantastica avventura alla scoperta dei tesori dell'arte. Diversamente dai volumi dedicati a Caravaggio e Michelangelo nei quali era la vita di questi maestri a parlare, questa volta la protagonista di questo romanzo è Virginia una ragazza alla ricerca di sè stessa e del suo posto nel mondo. Rimasta orfana della mamma a dodici anni Vivì ha cercato di sostituirsi a lei per alleviare le pene del padre mettendo da parte il suo stesso dolore ed i suoi sogni. Nel convento dei Quattro Santi incontrerà una dimensione fuori dal tempo e dalla spazio in cui la vita delle suore scorre scandita da preghiere e compiti manuali tutti volti al Signore. La sua anima inquieta però la porterà a fare domande, a capire chi si cela dietro quei veli, quali sono le loro storie ma sarà la storia del convento ad affascinarla sino a quando non incontrerà Andrea ed insieme a lui scoprirà un'Aula che ha cambiato per sempre la storia dell'arte sino ad allora conosciuto. L'autore prende per mano il lettore e lo porta a scoprire la storia dei Quattro Santi e della famosa Aula Gotica con le sue raffigurazioni pagane e cristiane che per la prima volta coesistono negli stessi affreschi per riportare ai giorni nostri una testimonianza senza pari. Costantino D'Orazio riesce ad ammaliare chi si avvicina ai suoi romanzi riuscendo ad incantare chiunque si rimetta alle sue parole con la mente aperta e pronta ad apprendere. Sono rimasta incantata dalla narrazione e della vita di Virginia sino al momento della scoperta dell'Aula Gotica quando di fronte ai miei occhi si sono proiettate immagini magnifiche e sono corsa a documentarmi sulla storia di questo convento. Ogni volta che mi trovo di fronte ad un suo romanzo rimango meravigliata di fronte alla sua bravura dialettica e narrativa, la mia mente si amplia e la mia cultura si arrichisce, un'esperienza senza pari.



Durata totale della lettura: due giorni 
Bevanda consigliata:  Tè alla menta
Formato consigliato: cartaceo

Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autore: Costantino D'Orazio

 






"Un'Aula nascosta, un convento con tanti segreti ben celati."




Ciao Costantino grazie per aver accettato di partecipare alla nostra intervista. Come prima cosa devo ringraziarti per questo nuovo romanzo: l'ho adorato, ogni sua pagina mi ha riempito il cuore e la mente di meraviglia.

1. A differenza dei tuoi precedenti libri questa volta hai deciso non di dar voce a Raffaello, Michelangelo o Caravaggio ma ad una ragazza, Virginia. Come mai?

Ho cercato un punto di vista diverso sull’arte: non quello di un esperto o di un artista, che vivono dentro l’arte e ne conoscono tutti i segreti, ma quello di una giovane donna appassionata, che osserva l’arte con uno sguardo più puro e sentimentale, privo dei filtri che spesso ti pone la conoscenza. Spero così che tante lettrici (e lettori) potranno identificarsi con lei!

2. Di Virginia scopriamo piano piano cosa le è successo dopo la morte di sua mamma: il suo cuore si schiude e lei si confida con noi regalandoci un grande dolore ed una vita vissuta a metà. La sua decisione di entrare in convento sembra l'unica via d'uscita, ma non è stata forse una scelta troppo facile?

Il romanzo inizia quando Virginia ha concluso già un lungo periodo di riflessione e può finalmente varcare la soglia del convento. Quando giunge ai Santi Quattro Coronati, è il tormento che la spinge a cercare quella serenità che spera di trovare dentro le mura del monastero. Nel suo caso, si tratta di una scelta che equivale ad uno strappo con la sua vita precedente. Un taglio per niente facile, in realtà impossibile, che la porterà ad affrontare tutti i suoi dubbi.

3. L'arrivo di Andrea in convento darà la possibilità a Virginia di capire realmente se stessa: sarà l'Aula Gotica la sua chiave di volta. Ho immaginato che la sua storia così come la storia della scoperta di questa famosissima Aula fossero l'una lo specchio dell'altra: mi sono sbagliata?

Mi pare una bellissima interpretazione. Ho sempre pensato che l’arte sia uno strumento per conoscerci meglio, anche se di un’opera non sappiamo i dettagli storici. Nel libro succede con l’Aula Gotica, ma anche con altri capolavori romani, che Virginia guarda con il suo occhio attento ai dettagli e alle emozioni. In fondo, questo romanzo è un viaggio: dentro il Medioevo e dentro se stessi.

4. Non ho avuto la possibilità di visitare l'Aula Gotica, purtroppo non ne conoscevo l'esistenza: mi racconti cosa si prova quando si è al suo cospetto?

Prima di tutto meraviglia. Sotto quegli affreschi si ha la netta sensazione di trovarsi all’interno di un mondo che stava rinascendo (molto prima del Rinascimento!): i volti, i colori, gli abiti, le architetture dipinte, sono così nuove e acerbe allo stesso tempo, che sembra di assistere ad una rigenerazione della pittura e dell’anima. E poi, l’idea di poter entrare all’interno della clausura lascia anche un po’ sgomenti…E’ un’esperienza che va fatta, almeno una volta nella vita.

5. Ogni tuo romanzo trabocca di amore per la storia dell'arte ma dimmi chi è l'artista che preferisci e quale opera ti lascia ogni volta senza parole?

Se mi chiedi di giudicare l’arte attraverso lo stupore che provoca, senza dubbio direi Bernini. Di fronte alla Beata Ludovica Albertoni, una sua scultura conservata a Roma nella Basilica di San Francesco a Ripa, resto sempre rapito. E infatti, non è un caso che le abbia dedicato un capitolo del mio romanzo: forse il mio preferito.

6. Se potessi tornare indietro nel tempo per poter assistere alla creazione di un'opera quale epoca sceglieresti e perchè?

Forse tornerei proprio al Medioevo, perché è il periodo di cui conosciamo meno dettagli. Sappiamo piuttosto bene come funzionava una bottega dal Quattrocento in poi, ma come fosse realmente organizzato il lavoro nei secoli precedenti, è ancora piuttosto oscuro. Nel Duecento, quando è stata affrescata l’Aula Gotica, non esisteva ancora la prospettiva centrale, ma il desiderio di fare profondità alle figure era comunque fortissimo. Non si era ancora in grado di esprimere emozioni intense come nel Barocco, ma si escogitavano già soluzioni strepitose per dare vita ai sentimenti. Ecco, quel momento così incerto, pieno di energia, in cui tutto era ancora possibile perché non c’erano regole fisse: vorrei rivivere quell’energia.

7. E se potessi essere allievo di un grande maestro chi sceglieresti?

Uno dei maestri più generosi del passato è stato Raffaello. Se pensiamo che dalla sua bottega sono usciti Giulio Romano, Raffaellino da Reggio, Giovanni da Udine e molti altri ne sono stati influenzati, significa che Raffaello sapeva dare il ruolo giusto a tutti i suoi collaboratori. Fu il primo a capire che il successo di un artista non è il frutto soltanto del proprio genio, ma anche della capacità di coinvolgere e formare giovani.

8. Ogni tuo romanzo penso ti sia caro ma quale senti più vicino al tuo cuore?

Direi, “Ma liberaci dal male”, anche perché è il mio primo romanzo vero e proprio, dove ho potuto raccogliere non soltanto la mia passione per l’arte, ma anche avventurarmi nella possibilità di creare un sogno per le mie lettrici (e i miei lettori). Un sogno che per chiunque può diventare realtà, perché tutti i luoghi i cui si svolge si possono visitare.


Grazie per averci dedicato del tempo e grazie ancora per averci regalato Virginia!



                      
   

                                        

2 commenti:

  1. Bellissima recensione, non conosco l'autore ma leggendo le tue parole mi sono fatta un'idea molto chiara sul libro. Complimenti anche per l'intervista, mi ha aiutato a conoscerlo :*

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    1. Dove vivi? Magari capito nella tua città per una presentazione e potremmo conoscerci...grazie del tuo interesse!

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