mercoledì 26 aprile 2017

Recensione: Misdirection


Misdirection
di Lucia Biagi

Editore: Eris Edizioni
Prezzo Cartaceo: € 17.00
Pagine: 208


Misdirection è l’arte di distogliere l’attenzione e rendere possibile un trucco di magia, ingannando i sensi e la mente. Misdirection è Federica d’estate in montagna coi nonni, senza preoccupazioni, che gioca col suo smartphone, registra il suo diario vocale e non ha voglia di pensare al liceo che sceglierà a settembre. E le uscite con Noemi, l’amica più grande che la porta di nascosto in discoteca e la fa sentire speciale quando le confida i suoi segreti. Ma dopo una nottata passata a ballare, Noemi non le risponde al cellulare. Dovevano incontrarsi, ma l’amica non è dove dovrebbe essere, lì c’è solo il suo smartphone e Federica non ce la fa davvero a non preoccuparsi per lei. Misdirection è una ragazza che non si trova da nessuna parte, a cui potrebbe essere successo qualcosa, anche se sembra non importi a nessuno. Misdirection è la mancanza di lucidità che si può avere a tredici anni, Misdirection è la storia di una ragazzina che vuole solo sapere che fine ha fatto la sua amica, e quando l’avrà trovata, spera con tutte le sue forze, a quel punto andrà tutto bene  



Misdirection è la storia di Federica che corre alla ricerca della sua amica scomparsa, Noemi, nel piccolo villaggio dove si ritrova sempre a trascorrere le vacanze con la sua famiglia. La storia di Federica è una storia che può essere facilmente quella di tutti soprattutto in una realtà moderna come la nostra dove ogni adolescente ha un rapporto simbiotico con gli smartphone e i social media. Federica da subito ci appare come una ragazzina semplice ed ingenua, il suo smartphone contiene la sua vita, il suo diario, i suoi pensieri e quel piccolo villaggio le sembra un posto idilliaco dove può distrarsi con i suoi amici e soprattutto con Noemi, più grande di lei, che la fa sentire più adulta quando escono insieme la sera e si confidano i loro segreti. All'improvviso, dopo una serata insieme, Noemi sparisce e Federica ritrova solo il suo cellulare e preoccupata inizia ad andare in giro nel disperato tentativo di ritrovarla. Non è facile e soprattutto Federica sembra scoprire un lato di quel paese che non aveva mai notato, la difficoltà che a volte hanno i suoi abitanti ad andare avanti economicamente, le scelte che a volte si fanno per cercare di evadere da un realtà così piccola ed opprimente, la difficoltà per le donne di poter prendere in mano la propria vita e magari realizzare quei sogni che tutti ci ritroviamo a fare. Questa graphic novel si legge in un giorno, la ricerca di Federica è contagiosa e soprattutto credo affascinante sia la bravura dell'autrice nel rendere la ricerca della protagonista una sorta di passaggio interiore. Federica durante il suo percorso si ritrova davanti a situazioni che era abituata a guardare con occhi diversi, sembra risvegliarsi e rendersi conto che sotto la superficie delle cose c'è un mondo inaspettato, le direzioni e le scelte da seguire non sono mai semplici ed in bocca ci rimane sempre un retrogusto amaro quando ci rendiamo conto che non tutto è così semplice come vorremmo che fosse, soprattutto quando si è adolescenti. I colori del fumetto rispecchiano questa dualità presente in tutta la novel, ci sono sempre due strade da seguire e non esiste quella giusta e forse ce ne rendiamo sempre conto troppo presto, un libro da leggere e che dove sono sicura sarà facile ritrovarsi.


Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata: Succo d'arancia
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni




           

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