martedì 7 marzo 2017

Recensione: Una rivoluzione sentimentale

Una rivoluzione sentimentale
di Viola Ardone

Editore: Salani 
Prezzo cartaceo: € 14,90
Prezzo E-Book: € 9,99
Pagine: 264


Tutti hanno diritto alla propria Rivoluzione: anche Zelda, bella ricercatrice universitaria di buona famiglia, che si ritrova a insegnare quasi per capriccio in un oscuro liceo di provincia, e che non si è mai contaminata con la materia viscosa dell’amore. Zelda crede di essere una che non ha niente da insegnare, e invece i suoi alunni riescono a imparare da lei cose che lei nemmeno sospettava di sapere. Sono molto giovani e non sanno ancora quasi niente della vita, ma hanno appena iniziato a capire quello che non vogliono. E la discarica che intossica il loro paese non la vogliono più.
Ma la Rivoluzione, si sa, è come un fiammifero che una volta acceso tutto infiamma, sovverte e porta a zero. E il vento che si alza dalla protesta dei ragazzi di Scogliano inizia a soffiare in direzione di Zelda, e finisce per scompigliare la sua vita pettinata e asettica. Così anche lei sarà costretta a scendere nella piazza della propria esistenza e a sporcarsi le mani con le materie prime della vita: cura, amore, responsabilità, rifiuto, speranza.


Viola Ardone racconta una storia di desiderio e di riscatto, sullo sfondo di una Napoli vera e pulsante come le passioni che, anche se sopite, bruciano dentro l’anima. Perché tutti e ciascuno hanno diritto alla propria Rivoluzione. E la Rivoluzione, prima o poi, arriva.



Ho letto e terminato “Una rivoluzione sentimentale”, eppure ancora mi viene difficile da classificarlo tra i libri che mi sono piaciuti o tra quelli che non ho apprezzato, ma se ci fosse una colonna di mezzo tra gli uni o gli altri lo metterei lì. Mi spiego meglio: la trama del romanzo non mi dispiace e all’interno della storia si toccano temi importanti quali la dura realtà della terra dei fuochi e una società che fa fatica a far valere i propri diritti. È tutto molto promettente, ma ciò nonostante il romanzo nel suo complesso non mi è piaciuto particolarmente e non mi ha lasciato quello che mi sarei aspettata; la storia procede (a mio parere) quasi tutta in modo piatto e a tratti lenta, per questo ho faticato un po’ per continuare la lettura e se non fosse stato per la comparsa del curioso personaggio di Giampuzzo e il suo amico immaginario Donnie, e qualche effetto sorpresa all’interno del romanzo, credo che avrei terminato la lettura prima di arrivare all’ultima pagina. Ciò che invece ho apprezzato è la costruzione del personaggio di Zelda, la protagonista, che non rispetta i classici canoni della professoressa fredda e austera, perché Zelda è molto di più di tutto questo; non le piace stare alle regole, ha un passato alle spalle in cui è caduta nel vicolo buio della dipendenza, mette da parte la sua ambizione di una vita per ritrovarsi poi in un liceo decadente, ha una vita ordinaria e poca fiducia in quello che potrebbe insegnare a quei ragazzi che ormai non hanno più speranza per il loro futuro, e infine sono proprio loro a impartirle un’importante lezione di vita, ovvero come si fa la rivoluzione e a uscire dal suo guscio e dalla sua vita asettica.



Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Caffè nero
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 17 anni


 





“Aveva voglia di qualcosa che modificasse quella sua vita bianca come una lavagna su cui si poteva cancellare con la stessa velocità con sui si scriveva. Aveva voglia di una rivoluzione.”


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