giovedì 16 febbraio 2017

Recensione: Il giro del miele


Il giro del miele
di Sandro Campani



Editore: Giulio Einaudi editore
Prezzo Cartaceo: € 9,99
Pagine: 256



Mentre una presenza si aggira per i boschi (è forse la lince di cui si vocifera in paese?), due uomini si confrontano in un singolare duello scandito dalle tacche su una bottiglia di grappa. Sono le loro vite che scorrono in questa lunga notte: l'amore che dura e quello che si perde, gli errori dei padri, gli errori dei figli, il dolce e l'amaro, il peso specifico di ciascun essere umano. Un bicchiere dopo l'altro, parlano fino all'alba. Intanto i ciocchi di legno scoppiettano nel camino e l'alcol brucia la gola, ed è come se l'autore si sedesse accanto al lettore a raccontare. Nessuno potrà muoversi finché la storia non sarà finita.



Se siete alla ricerca di un libro particolare, una scrittura ricercata, che è soprattutto la storia di due uomini: Davide e Giampiero; questo libro fa per voi. Quando il primo è nato, il secondo lavorava già con suo padre. Da bimbo veniva nella falegnameria, a giocare con i legnetti e con i ritagli che lui gli sceglieva. Ora il giovane è rimasto senza moglie, la tanto amata Silvia, che l’ha abbandonato per un altro uomo, vive in Umbria vicino a Norcia, gestisce con il marito una salumeria e il loro piccolo frequenta felice l’asilo. Davide ancora oggi è follemente innamorato della sua ex moglie, ne è da sempre rimasto profondamente affascinato, continua tuttora ad amarla a quel modo. Giampiero e l’adorata consorte, Ida, si occupano di Davide alla pari di un figlio, gli hanno aperto le porte di casa soprattutto ora che il divorzio l’ha condotto sulla strada dell’alcolismo. Un libro che narra di personaggi di montagna, forse un po’ chiusi ma spinti nelle loro azioni, dall’idea della concretezza, dal desiderio di agire prima di ogni altra cosa e/o pensiero. E’ il racconto dell’evoluzione di un uomo, di Davide che passa rapidamente da una vita di lavoro (il giro per la consegna del miele), la compagnia di una moglie deliziosa (Silvia che lo attende al ritorno dal lavoro, impegnata con i suoi quadretti e le sue marmellate); al cambio continuo dell’occupazione, al divorzio, ai problemi di alcool fino alla violenza che si fa strada nel suo cuore e nel suo animo. L’amicizia con Giampiero, le lunghe chiacchierate con l’uomo gli fanno confidare nella possibilità di rimettere in sesto la sua esistenza, magari a riconquistare pure la sua amata Silvia. Un romanzo davvero ben scritto, dalle atmosfere alla Twin Peaks (ho letto che l’autore ha una predilezione per il regista David Lynch), che avvolge e trascina il lettore. A far da sfondo, a questo romanzo, una “misteriosa” lince che cela a mio parere una simbologia preziosa (spetterà a voi lettori, scoprirla). Un libro che partendo dalla narrazione del legame tra due uomini, esplora i rapporti con le incomprensioni, le gioie e i dolori che fanno parte delle nostre vite; un tentativo di superare la solitudine che spesso avvolge i nostri cuori, la voglia di ricominciare che deve essere comunque e sempre recuperata. Meritevoli i riferimenti alla natura, come le api (di cui tanto Davide parla), e le atmosfere sapientemente descritte dall’autore; mi è sembrato di essere seduta accanto ai due protagonisti, a fianco di quel focolare. Una lettura che è un piccolo gioiellino, di profonda e preziosa semplicità.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Sidro di mele caldo
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Sandro Campani






  " Quel senso di inadeguatezza che si può provare - verso chi fa le cose - e non - si perde in chiacchiere"



                            

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