di Tadeusz Pankiewicz Editore: UTET Prezzo E-Book: € 7,99 Prezzo cartaceo: € 16,00 Pagine: 272 Titolo Originale: Apteka W Getcie Krakowskim Genere: Storia, Memorie
Quando in un quartiere periferico di Cracovia viene creato d'autorità il
ghetto ebraico, il 3 marzo 1941, Tadeusz Pankiewicz ne diventa suo
malgrado un abitante. Pur senza essere ebreo, infatti, gestisce l'unica
farmacia del quartiere: contro ogni previsione e contro ogni logica di
sopravvivenza, decide di rimanere e di tenere aperta la sua bottega,
resistendo ai diversi tentativi di sgombero, agli ordini perentori di
chiusura e trasferimento. Rimarrà anche quando il ghetto verrà diviso in
due e in gran parte sfollato, quando diventerà sempre più difficile
giustificare la necessità della sua presenza. Grazie a questa sua
condizione anomala, coinvolto ed estraneo allo stesso tempo, Pankiewicz
diventa una figura cardine del ghetto: si fa testimone delle brutalità
del nazismo, fedele cronista dei fatti e silenzioso soccorritore,
cercando in tutti i modi di salvare la vita e, quando impossibile,
almeno la memoria delle migliaia di ebrei del ghetto di Cracovia.
Mescolando il rigore della ricostruzione e la delicatezza del ricordo,
Tadeusz Pankiewicz ci restituisce la sua versione di questa grande
tragedia, raccogliendo le storie di chi ha subito impotente la
"soluzione finale" e le storie di chi ha invece provato a reagire: i
disperati tentativi di resistenza armata, la ricerca del cianuro di
potassio come extrema ratio in caso di cattura, le fughe attraverso le
fogne cittadine... "Il farmacista del ghetto di Cracovia" racconta tutta
l'assurdità di un momento storico in cui il capriccio del caso decise
il destino di molti, ma anche l'incredibile resilienza degli esseri
umani di fronte all'orrore. Come dice un cliente a Pankiewicz: "Dottore,
mi dica: come mai ci sono così pochi pazzi in giro dopo tutto quello
che la gente ha dovuto sopportare? Possono le cellule grigie del nostro
cervello reggere così tanto dolore?".
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Il 3 marzo del 1941 nacque il quartiere ebraico di Cracovia con lo scopo di "racchiudere" tutti gli ebrei senza distinzioni di età o sesso, tutte le finestre che davano sul lato ariano della città vennero murate ed inizò così un incubo che durò fino alla fine della guerra. Tadeusz non era ebreo, la sua farmacia all'Aquila era l'unica del quartiere e divenne piano piano testimone di orrori indicibili perpetrati dalle SS e dai loro collaboratori. L'autore se così possiamo chiamarlo ha trascritto nero su bianco la sua esperienza, ha fatto sì che tutti conoscessero quello che tante povere anime hanno dovuto subire negli anni più bui della storia dell'umanità. Non aspettatevi una lettura semplice, come sempre quando si tratta di questo tema delicato ci si trova di fronte ad una vera testimonianza che senza mezzi termini riporta nomi dei carnefici, delle loro vittime e di chi scelse di aiutarli dall'interno. Tadeusz scelse di non rimanere un semplice spettatore di tutto questo ma offrì un porto sicuro a chi voleva piangere, a chi voleva ridere e a chi voleva nascondere un bene di famiglia. Insieme alle infermiere Irena Drozdzikowska, Aurelia Danek-Czortowa e Helena Krywaniuk crearono dei nascondigli tra i loro cassetti, cercarono di convincere qualche SS a rilasciare dei permessi speciali salvando così delle vite, aiutarono chi ne aveva bisogno a sopravvivere il più a lungo possibile in un inferno sulla terra. Una lettura cruda che non può non essere affrontare, l'unico modo per non ricadere negli stessi errori è la conoscenza del passato, di quanto l'essere umano possa essere crudele con un suo fratello e di quanto non si sia fine all'orrore. La deportazione degli ebrei ed i campi di concentramento ancora ora vengono negati da alcune persone che credono sia solo una montatura mediatica, per questo penso che leggere queste testimonianze sia importante per non dimenticare, per non permettere che la loro voce, la voce della verità si spenga.
Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: Tè nero
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Tadeusz Pankiewicz
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