giovedì 23 febbraio 2017

Recensione: Il Fabbricante di Giocattoli


Il Fabbricante di Giocattoli
di Liam Pieper

Editore: DeAgostini - BookMe
Prezzo E-Book: € 7,99 
Prezzo cartaceo: € 14,90
Pagine: 315
Titolo Originale: The Toymaker
Genere: Storia, Auschwitz, Olocausto

"Lasciate che vi racconti una storia su mio nonno..." è la frase con cui Adam Kulakov, proprietario di una grande fabbrica di giocattoli a Melbourne, ama aprire i suoi discorsi ufficiali. E pazienza se il suo stile di vita di seduttore e bugiardo incallito non ricalca propriamente i valori incarnati dal nobile patriarca. Sì, perché suo nonno Arkady - eroe scampato ai campi di sterminio nazisti, fondatore dell'impresa di famiglia e colonna della società - ha davvero una storia eccezionale alle spalle: quella di un uomo che, sprofondato nel male più assoluto, scopre la sua vocazione costruendo giocattoli di fortuna per i bambini di Auschwitz, e così facendo trova la forza di non soccombere. Ma nulla è come sembra in questo romanzo fatto di ombre e colpi di scena. "Il fabbricante di gioccatoli" è la storia di un segreto inconfessabile...








La fabbrica di giocattoli gestita da Adam non sta attraversando un periodo prolifico quasi quanto il suo matrimonio con Tess, i giorni felici sembrano lontani colpa anche del comportamento freddo e distaccato di Adam. Tess troverà conforto in Arkady il fondatore della fabbrica, colui che ha iniziato a costruire giocattoli in un luogo dove il sole sembrava non esistere e gli orrori erano all'ordine del giorno: ad Auschwitz. Inizia così un romanzo che non solo vuole essere una testimonianza degli orrori del campo di concentramento ma porta alla luce come i fantasmi del passato si protraggono ancora oggi, nella vita di questa famiglia come in quella di tante altre. La narrazione è incalzante ed il lettore non può chiudere gli occhi di fronte alle atrocità del campo ed all'opportunismo del mondo moderno rappresentato dallo stesso Adam. Inutile chiedersi ancora una volta se la lezione del passato sia stata realmente imparata, la risposta ce la ritroviamo davanti ogni volta che guardiamo un telegiornale: episodi di razzismo e di ferocia verso chi è diverso anche solo nel colore della pelle sono all'ordine del giorno. Un triste spaccato della società è quello che ci racconta Liam Pieper ma ci racconta anche una grande testimonianza: quella di un uomo Arkady che decise di non arrendersi e di portare un pò di gioia in quel campo degli orrori per quei piccoli bambini in pigiama, dagli occhi spenti e dai volti grigi ai quali era stata rubata l'infanzia. Una lettura disarmante come ogni romanzo o libro che tratti il tema dell'Olocausto, ma ancora una volta un pezzo di storia, un tassello di quel periodo che va letto ed affrontato, custodito nella memoria e raccontato per non dimenticare, mai.



Durata totale della lettura: due giorni
Bevanda consigliata:  Tè alla rosa
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Liam Pieper

 






"In quel campo Arkady portò un pò di speranza alle anime più pure, con un giocattolo."




                      
   

                                        

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