lunedì 9 gennaio 2017

Blogtour "Portami nel tuo inferno" : Ambientazione mitologica

Buongiorno lettori, iniziamo subito il nuovo anno con un nuovo bellissimo blogtour del libro "Portami nel tuo inferno" edito Les Flaneurs:




Diamo un occhio alla scheda del libro per avere qualche informazione in più:


Portami nel tuo inferno
di Diletta Brizzi e Yvan Argeadi

Editore: Les Flaneurs
Prezzo : € 15,00
Pagine: 400


Quando Zeus, dopo la Titanomachia, decide di spartire il dominio del mondo con i suoi fratelli, sceglie per Poseidone il mare, per sé il cielo e per Ade gli inferi, condannandolo alla solitudine. Il monarca infernale, però, viene conquistato dagli occhi della bella Persefone, figlia prediletta di Zeus, e un giorno, grazie all’aiuto di Afrodite, riesce a rapirla e portarla con sé nel suo regno di tenebra. Il suo è un gesto clamoroso che porta nuovamente gli dei a una battaglia feroce, tanto quanto lo è il sentimento che la muove e Zeus vuole contrastare: l’amore. Contro ogni previsione, i due riescono a coronare il proprio sogno, riportando a nuova vita il rapporto fra i due fratelli, divisi dall’ambizione e dalla potenza. Col passare dei millenni, il matrimonio di Afrodite e Ares è l’occasione per il loro ritorno sull’Olimpo, ma una giornata apparentemente lieta viene bruscamente interrotta da un ospite indesiderato. Il cielo e gli inferi sono chiamati ad allearsi per sconfiggere un nuovo nemico che porta a galla un passato dimenticato, sepolto nella parte più profonda del Tartaro.

In questa tappa andremo a conoscere e ad approfondire l'ambientazione del libro, ovvero il mondo dell'inferno, e per questo voglio ringraziare in particolar modo gli autori per il loro prezioso aiuto!


“L’Inferno era così, un’immensa landa desolata e buia, in cui le anime dei defunti risiedevano in agglomerati urbani sotterranei. Quattro erano le ci à principali degli inferi: Pandemonium, Acheron, Adamantinarx e la capi- tale Dite, ove sulla sommità del monte più alto si ergeva il palazzo reale in cui Ade risiedeva solitario, circondato solamente da demoni servili e obbedienti. Gli edifici erano costruiti su modello dell’antica Grecia e il tempo lì pareva essersi fermato ad allora. Dite era attraversata dal fiume di sangue noto come Stige, mentre più a Nord, in prossimità dei confini con il mondo dei viventi, scorreva l’Acheronte, il tra o d’acqua che ogni anima defunta era destinata ad attraversare per giungere da Minosse, l’ex sovrano dell’isola di Creta e ora giudice dei defunti. Le anime che non possedevano denaro per pagare il traghettatore erano destinate ad attraversare il fiume a nuoto, immergendosi in acque avvolte da una perenne nebbia oscura. Il loro cammino poteva durare secoli.
In prossimità della provincia governata da Minosse vi era un altro luogo, il peggiore di tu o l’Inferno: il Tartaro. Si trattava di una voragine infuocata che si estendeva verso il basso, giù no al centro della Terra. Lì erano destinate ad ardere in eterno le anime di coloro che avevano vissuto in funzione del male altrui. In fondo a quell’abisso erano imprigionati i Titani. Le anime che invece non avevano alcuna colpa, ma che erano finite in quel luogo per semplice rifiuto delle divinità celesti, ottenevano la cittadinanza infernale e potevano continuare ad avere una parvenza di esistenza normale in una delle città infere.

Il “campo del giudizio” era senza alcun dubbio il luogo in cui Ade preferiva recarsi, spesso per pronunciare egli stesso il verdetto finale di condanna. Forse per disprezzo dei malvagi, oppure secondo altre voci per nutrirsi della loro sofferenza e alimentare la propria immortalità, nella stessa maniera in cui le divinità celesti traevano forza dall’amore degli esseri umani e dalle loro preghiere. Per questo scopo l’uomo era stato creato, e nulla più di questo. L’aria nei pressi del Tartaro era irrespirabile e solforosa, soltanto pochi oltre ad Ade e Minosse riuscivano a rimanervi per tempi prolungati. Dall’altra parte di quel tenebroso regno, invece, a sud di Dite, dove i lamenti dei condannati non arrivavano, si trovava una regione conosciuta come Campi Elisi, l’unica zona naturale e verdeggiante di quel luogo dimenticato dagli dei. Lì le nuvole erano biancastre e i riflessi delle pietre preziose davano a esse un vago colore celeste simile al cielo che riusciva a intravedersi dalla Terra, ma pur sempre lontano dallo splendore grandioso dell’Olimpo.

Poteva essere considerato un vero e proprio parco naturale, in cui vivevano anche gli spiriti delle creature defunte prive di raziocinio, come esseri animali. Sembrava fuori luogo, nelle regioni più lontane e remote dell’Inferno, un posto simile. Ade stesso lo aveva creato, sebbene non vi si recasse quasi mai, rubando dalla Terra i semi delle piante e le pietre azzurrine che donavano a quella zona un’atmosfera simile alla natura terrestre. Ma per cosa? O meglio, per chi aveva preparato quel luogo? Tutti se lo erano sempre domandato.”




Spero che questa tappa insieme alle altre possiate appassionarvi a questo fantastico viaggio che è "Portami nel tuo inferno". Vi invito a seguire tutte le tappe lasciandovi di seguito il calendario:




E non e' finita qui...infatti vi proponiamo la possibilita' di vincere una copia del libro  seguedno alcune semplici regola obbligatorie per tutti e compilando il form che troverete di seguito:

Il Giveaway si conclude il 16 Gennaio!

In bocca al lupo a tutti!

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4 commenti:

  1. il libro mi ispira tanto. inoltre questa tappa mi è piaciuta molto! ;)

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  2. I Campi Elisi... *__* Di questo luogo mi è sempre piaciuto anche il suono delle due parole. Mi è piaciuta la descrizione del regno degli inferi con le sue città e i fiumi: mi è sembrato quasi di vederlo! Solo che ogni volta che leggo il nome di Ade, ora mi viene in mente l'attore di Once Upon a Time e la Storybrooke infernale! XD

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  3. L'ambientazione è proprio la parte che più mi affascina di questo romanzo *___*

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  4. Veramente bellissimi questi luoghi. Mi affascina tutto di questo libro,personaggi e ambientazione mi fanno sognare

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