di Marlon James Editore: Frassinelli Prezzo Cartaceo: € 20,00 Prezzo E-Book: € 9,99 Pagine: 456
Lilith nasce con gli occhi verdi.
Lilith nasce alla fine dell'Ottocento, all'interno della tenuta
Montpelier, una piantagione di cotone giamaicana, in cui dominano il
razzismo e la violenza. Un vero e proprio campo di concentramento dove i
confini tra bene e male, giusto e sbagliato, lucidità e follia
diventano via via sempre più labili e indistinguibili.
Lilith, nonostante gli occhi verdi, è nera, dunque schiava, e cresce,
praticamente sola fino a quando non le verrà proposto di unirsi alle
«donne della notte», un gruppo di
schiave, una sorellanza che sta cercando di ribellarsi alla schiavitù,
alla violenza, agli stupri.
Ma Lilith è un personaggio complesso, irrisolto, a modo suo feroce. È
convinta che i suoi occhi verdi – prova che suo padre era un bianco – la
rendano non solo diversa, ma migliore rispetto alle altre schiave. I
suoi piani, perciò, sono molto più ambiziosi rispetto all'organizzare
una semplice rivolta: «a volte vorrebbe che il grande Dio venisse a
trascinare di nuovo via tutti fra le acque. La piantagione, la tenuta e
la contea. Il paese e il mondo. Magari così tutti ricomincerebbero
daccapo e gli schiavi sarebbero liberi e i liberi sarebbero schiavi».
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Lilith è una ragazza nera con
dei grandi occhi verdi che incantano solo a guardarli, ma trasmettono anche
paura, perchè quel colore d’iride è una caratteristica dei bianchi e a una
negra non donano. È proprio quella parte bianca che scorre nel sangue di Lilith
che la fa sentire superiore, credendo di meritare una vita migliore rispetto
a quella degli altri negri della tenuta Montpelier, ma quello che Lilith non sa
è che agli occhi dei bianchi lei è una comune negra, e questo glielo dimostra il
soprintendente Wilkins che da un giorno all’altro la chiama per far lavorare
anche lei nella piantagione. Per sfuggire ai lavori nei campi però Lilith si finge malata, sembra aver vinto
ma la sua gioia viene subito sopraffatta da un johnny-jumper che approfitta di
un momento in cui lei è rimasta sola e prova a violentarla. Lilith è
terrorizzata e per difendersi uccide l’uomo, ma per fortuna c’è Homer, la schiava di casa della tenuta Montpelier, che
agisce prontamente nascondendo il tutto e portando Lilith con sè, dove la
presenta come il suo nuovo aiuto in casa del soprintendente. Alla tenuta Lilith conosce nuove realtà, la sua vera storia, le sue sorellastre di cui non
conosceva l’esistenza e le sei donne che si nascondono in una grotta di notte
per complottare contro i bianchi per riconquistare la loro libertà, ed è proprio
alla tenuta che Lilith scopre il suo lato oscuro.
L'autore utilizza un linguaggio duro
per una storia che lo è altrettanto. Si parla di neri che arrivano dall’Africa,
nere costrette ad essere violentate per rimanere incinte e vedere venduti poi i
propri bambini per i sporchi guadagni dei bianchi, donne che si piegano a qualsiasi
volere del proprio padrone per non rischiare la vita, punizioni atroci anche
per i più futili motivi, neri venduti all’asta al miglior offerente come una qualunque merce di commercio. Mostra la schiavitù in
ogni suo dettaglio, le violenze sessuali e psicologiche che hanno subito i neri
e fin dove può arrivare la crudeltà dell’uomo. È una storia difficile da "digerire" e si fa fatica persino a credere che tutto questo sia possibile, ma è un
libro che fa aprire gli occhi e che nonostante tutto coinvolge fino all’ultimo senza la voglia di lasciarlo per
un attimo.
Bevanda consigliata: Tè verde e melassa
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
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