di Cecile Bertod Editore: Newton Compton Prezzo E-Book: € 4,99 Prezzo cartaceo: € 9,90 Pagine: 384 Genere: rosa
Sam lavora da quattro anni al «Chronicle» e, dal primo momento in cui l’ha incontrato, è segretamente innamorata di Dave, il vicedirettore del giornale. Nonostante faccia qualsiasi cosa per essere notata, non sembra avere speranze: è timida, insicura e un po’ troppo in carne, mentre Dave ama il lusso, le modelle e ai sentimenti preferisce i flirt di una sera. Quando lo vede in TV accanto a una donna bellissima, Sam si rende conto che non può continuare a sprecare il proprio tempo dietro a un sogno irrealizzabile. Basta con Dave! Durante la settimana della moda di San Francisco, che vede Dave e Sam presenti per lavoro, il bel giornalista scopre però una ragazza che non sospettava esistesse: Sam è molto di più della schiva e silenziosa redattrice sempre infagottata nella sua felpa di pile. Ma anche per lei quei giorni saranno decisivi. Forse ha più d’un motivo per credere in se stessa. E forse c’è qualcuno che, molto prima di Dave, se n’era già accorto…
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Dovete sapere che io sono una grande fan di Cecile Bertod. Quindi non potete capire la mia gioia quando ho avuto tra le mani il suo nuovo romanzo, divorato rigorosamente in un giorno. Della storia si può svelare poco più di quanto descritto nella quarta di copertina: Sam Preston è l’insignificante assistente della redazione “Cultura e Spettacoli” del Chronicle, mentre Dave Preston è l’inarrivabile vicedirettore del giornale.
Lei ovviamente muore dietro a Dave da quando è entrata in redazione, ma per lui Sam è praticamente invisibile. Lui esce con delle bellissime e magrissime modelle, mentre Sam, beh, Sam appartiene a quel limbo tra la 46 e la 48. La storia inizia proprio dal momento in cui Sam capisce che non può di certo competere con delle modelle per un uomo che non la merita e decide di mettere una pietra sopra alla sua storia impossibile con il suo capo. Allo stesso tempo, però, Dave si ritrova improvvisamente a pensare un po’ troppo alla Sam. E così, tra mille incomprensioni e altrettante situazioni imbarazzanti, ci trovevero ad assistere alla nascita di questa nuova love story dove i due protagonisti sono complementariamente agli antipodi.
Conosciamo la Bertod: con un incipit del genere, le risate sono assicurate. Eppure, eppure. Già, non uno ma ben due eppure si trovano in questo libro, che mi impediscono di dare a questo libro i soliti cinque diamanti a cui è abbonata la Bertod. La prima ragione è il Lui di turno. Non mi ha convinta al cento per cento. Il motivo? Difficile dirlo, ma penso sia legato al suo modo di atteggiarsi. Non mi è stato simpatico a pelle, e da lì per lui la strada per farmici affezionare è stata tutta in salita.
Il secondo motivo è direttamente connesso al primo. Ora, dovete sapere che per me la Bertod è una delle autrici più ironiche che siano in circolazione. Ormai per leggere i suoi libri devo essere da sola in casa, altrimenti le mie coinquiline pensano che stia soffocando (invece no, sto sghignazzando). Eppure stavolta ho ritrovato questo effetto solo in metà del libro, quello scritto in prima persona. Lì la nostra Cecile può dare libero sfogo alla sua vena ironica, trascinandoci nei monologhi mentali della protagonista in cui è decisamente facile riconoscersi. E poi ci sono le parti scritte in terza persona, quando si passa a capire cosa passa nella testolina di Dave. Lì il tono della narrazione perde l’immediatezza della prima persona ed il racconto pare rallentare e ne risente l’ironica freschezza de racconto. Insomma, pare di essere sulle montagne russe – e il fatto che le parti meno incisive siano quelle dedicate a Dave non me lo hanno certo reso più simpatico.
In ogni caso, è un libro da leggere, ottimo per portare un raggio di luce nella stagione delle pioggie autunnali, da accompagnare rigorosamente con una bella bevanda calda, l’accoppiata divano e copertina che non ci tradirà mai e, se possibile, con un bel gatto che cerca di dormire e che ci odia perché, con quelle nostre risate improvvise, non riesce a prendere sonno.
Lei ovviamente muore dietro a Dave da quando è entrata in redazione, ma per lui Sam è praticamente invisibile. Lui esce con delle bellissime e magrissime modelle, mentre Sam, beh, Sam appartiene a quel limbo tra la 46 e la 48. La storia inizia proprio dal momento in cui Sam capisce che non può di certo competere con delle modelle per un uomo che non la merita e decide di mettere una pietra sopra alla sua storia impossibile con il suo capo. Allo stesso tempo, però, Dave si ritrova improvvisamente a pensare un po’ troppo alla Sam. E così, tra mille incomprensioni e altrettante situazioni imbarazzanti, ci trovevero ad assistere alla nascita di questa nuova love story dove i due protagonisti sono complementariamente agli antipodi.
Conosciamo la Bertod: con un incipit del genere, le risate sono assicurate. Eppure, eppure. Già, non uno ma ben due eppure si trovano in questo libro, che mi impediscono di dare a questo libro i soliti cinque diamanti a cui è abbonata la Bertod. La prima ragione è il Lui di turno. Non mi ha convinta al cento per cento. Il motivo? Difficile dirlo, ma penso sia legato al suo modo di atteggiarsi. Non mi è stato simpatico a pelle, e da lì per lui la strada per farmici affezionare è stata tutta in salita.
Il secondo motivo è direttamente connesso al primo. Ora, dovete sapere che per me la Bertod è una delle autrici più ironiche che siano in circolazione. Ormai per leggere i suoi libri devo essere da sola in casa, altrimenti le mie coinquiline pensano che stia soffocando (invece no, sto sghignazzando). Eppure stavolta ho ritrovato questo effetto solo in metà del libro, quello scritto in prima persona. Lì la nostra Cecile può dare libero sfogo alla sua vena ironica, trascinandoci nei monologhi mentali della protagonista in cui è decisamente facile riconoscersi. E poi ci sono le parti scritte in terza persona, quando si passa a capire cosa passa nella testolina di Dave. Lì il tono della narrazione perde l’immediatezza della prima persona ed il racconto pare rallentare e ne risente l’ironica freschezza de racconto. Insomma, pare di essere sulle montagne russe – e il fatto che le parti meno incisive siano quelle dedicate a Dave non me lo hanno certo reso più simpatico.
In ogni caso, è un libro da leggere, ottimo per portare un raggio di luce nella stagione delle pioggie autunnali, da accompagnare rigorosamente con una bella bevanda calda, l’accoppiata divano e copertina che non ci tradirà mai e, se possibile, con un bel gatto che cerca di dormire e che ci odia perché, con quelle nostre risate improvvise, non riesce a prendere sonno.
Durata totale della lettura: Un giorno
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Cecile Bertod
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