Cinque donne, cinque generazioni che hanno vissuto insieme tra lutti, dolori e malattie intrecciano ancora una volta le loro vite per dar vita ad un romanzo in cui il risentimento ed i pensieri non detti sfoceranno in un fiume in piena di emozioni e di dispiaceri. C'è la capostipite nonna Mencìa che è una donna rde e grezza senza peli sulla lingua: irriverente con tutti riesce a risultare delle volte sin troppo sopra le righe con i suoi modi. Ci sono le sorelle Lia e Flavia che hanno da sempre subìto il carattere da despota della madre e hanno scelto di assecondare i suoi voleri a discapito della propria felicità come è successo alla seconda che ha dovuto rinunciare al suo grande amore perchè la madre non lo approvava. A chiudere il quadro ci sono poi Beatriz e Inès due donne agli antipodi che si scontreranno con la mente ristretta del paese e della nonna. Un romanzo corale che non sempre riesce ad incantare il lettore: le sfortune di queste donne si intrecciano e non risulta sempre facile capire di chi stiamo leggendo, complice la struttura dei capitoli che non inquadra la voce narrante. Il risentimento lega queste donne e le consuma sin nel profondo dell'anima rendendole sterili e vendicative, cattive ed arrabbiate con il mondo e con la donna che ha dato il via a tutto questo. L'autore ha creato un piccolo mondo fatto di dolore e l'ha protratto sin troppo non dando quasi modo al lettore di prendere un pò di respiro: un romanzo in definitiva non semplice che ha diviso il pubblico di lettori.
Bevanda consigliata: Tè alla menta
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
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